Nominati dal Presidente della Repubblica gli ultimi cinque giudici costituzionali

Nominati dal Presidente della Repubblica gli ultimi cinque giudici costituzionali Imst Corte Suprema è definitiirstmente formata Nominati dal Presidente della Repubblica gli ultimi cinque giudici costituzionali Sono il sen. De Nicola, l'on. Castelli Avolio, il magistrato Azzariti ed i professori universitari Capograssi e Perassi - Gli eletti giureranno davanti al Capo dello Stato entro il 15 dicembre, il presidente con ogni probabilità sarà De Nicola - Commenti alla nascita del nuovo partito radicale diretto da Villabruna : i repubblicani prospettano un patto di unità d'azione tra i gruppi laici Roma, 3 dicembre. Il Presidente della Repubblica ha nominato stamane 1 cinque giudici costituzionali di sua spettanza. Ne ha dato l'annunzio oggi alle 12,15 11 segretario generale alla presidenza della Repubblica, dopo che U presidente del Consiglio aveva controfirmato 1 relativi decreti. La scelta è caduta sul sen. Enrico De Nicola, sul dott. Gaetano Azzariti, presidente onorario della Corte di Cassazione, sul prof. Giuseppe Capograssi, docente di filosofia del Diritto all'Università di Roma, sull'ori. Giuseppe Castelli-Avolio, presidente di sezione del Consiglio di Stato, sul prof. Tommaso Perassi, ordinario di Diritto Internazionale all'Università di Roma. Il numero del giudici è così llllllltllllll nilHlllllHIU IIIIIIIIllHllilll completato e la Corte potrà essere rapidamente insediata. SI prevede che 1 giudici presteranno giuramento entro il 15 del mese, subito dopo si riuniranno per eleggere il loro presidente, che sarà, quasi sicuramente. De Nicola. Il Consiglio dei Miniatri, nella riunione di martedì indicherà la sede che verrà messa a disposizione della Corte: probabilmente sarà a Palazzo Venezia, o alla Consulta, nei pressi del Quirinale. Le nomine di De Nicola e Perassi erano attese; - le. altre tre sono giunte piuttosto inattese e riguardano, di fatto, personalità di cui non si era mal fatto il nome in questi giorni Sono comunque tre personalità di molti meriti e di chiara fama: Azzariti è stato segretario di Vittorio Scialoja, nel periodo in cui questi fu IIIIIIIIIIIIIIIIlllllllHIIIIlItlIIIIIIIIIItlllllIlillllID Guardasigilli, nel '19 fu nominato capo dell'Ufficio legislativo del Ministero di Grazia e Giustizia e Badoglio lo chiamò a far parte — come Guardasigilli — del Ministero che costituì nel luglio del '43. Capograssi ha dedicato tutta la sua vita allo Studio ed all'insegnamento; Castelli-Avolio è, invece, più noto nel mondo politico avendo partecipato attivamente ai lavori dell'Assemblea Costituente ed a due successive Legislature: è stato presidente della commissione Finanza e Tesoro, presidente della commissione speciale per la legge sui danni di guerra. Di De Nicola sarà superfluo ricordare la lunga attività; di Perassi basterà ricordare che è uno specialista di Diritto internazionale (è stato giudice della Corte d'arbitraggio dell'Aja e presidente dell'Istituto di diritto, internazionale), deputato alla Costituente per il partito repubblicano, direttore dell'ufficio del Contezioso diplomatico del Ministero degli Esteri e dal 1953 presidente dell'Alta Corte siciliana. Con le ultime nomine il numero dei giudici magistrati sale a sei (i cinque nominati dalla magistratura e Azzariti), I professori In materie di diritto a sette (Capograssi, Castelli Avolio, Perassi, Ambrosini, Cas sandro, Bracci, Jaeger), e gli avvocati a due (Cappi e De Nicola). V'è da registrare ancora qualche battuta della polemica provocata dall'elezione dei giudici di spettanza parlamentare, E' l'estrema destra, in particolare, che si industria ad aumentarla: il capo gruppo missino ha replicato alla lettera di Leone e la direzione del partito nazionale monarchico ha emesso una dichiarazione vivacemente critica verso la D. C, che conclude con la richiesta di scioglimento delle Camere. Nella sua replica, Roberti ripete le riserve già avanzate sulla condotta del Presidente della Camera durante il tentativo della mediazione sul «quinto giudice > ed avanza formalmente, a nome del suo gruppo, la singolare richiesta di < far ripetere la votazione degli ultimi tre giudici, che deve ritenersi irregolare >. Non è necessario sottolineare che la richiesta, non essendo minimamente fondata, non ha alcuna probabilità di essere presa in considerazione. Serve soltanto per gli scopi propagandistici della parte che l'ha avanzata. Nè si può prestare maggior attenzione alla sollecitazione dei monarchici in favore delle elezioni anticipate. E' questo un tema che si agita da tempo nelle discussioni politiche, ma è vero anche che le vicende hanno rafforzato l'attuale legislatura ed allontanato il pericolo di un suo anticipato scioglimento. Lo stesso Nenni, che ne era un acceso fautore, è convinto che, per 11 momento almeno, non è il caso di risollevare la questione. La motivazione che 1 monarchici danno alla loro richiesta è, del resto, molto speciosa; essi sostengono che la D. C. ha mancato al mandato degli elettori, che nel 53 ne avrebbero indicato la via con l'apertura a destra. Con lo stesso fondamento le sinistre potrebbero sollecitare una soluzione opposta: non è con questi argomenti, ovviamente, che si può chiedere lo scioglimento di una assemblea legislativa. SI tratta di vedere se, con le alleanze che ha scelto o con le altre che potrebbe jjnel caso sperimentare, il. par..tito di. maggiorando, è in grado di^aBsteurate'te- regolare' amministrazione del Paese e la realizzazione dei programmi governativi. La risposta può scaturire soltanto dallo svol gimento delle vicende politiche: in caso negativo il Presidente della Repubblica è la sola autorità in grado di tirarne le conseguenze. L'organo del partito repubblicano ha preso oggi posizione nei riguardi del nuovo partito radicale che sta per sorgere dalla scissione del P.L.I. E' un commento molto positivo, notevole non soltanto perchè è 11 primo che viene espresso da uno dei partiti della coalizione governativa, ma anche perchè vi sono preannunclate le possibili linee di sviluppo del nuovo movimento. «I propositi di molti di coloro che aderiscono alla formazione — scrive La Voce — sono affini a quelli dei repubblicani. Eguale affinità è i i a o e e a e l a a n a .possibile fin dora riscontrare,1o non dovrebbe tardare a riscontrarsi, in altri movimenti di gruppi, come, ad esempio, i sardisti, Comunità, il Movimento Rurale, tutti in grado di contribuire ad una comune funzione di recupero democratico. Sottovalutare la funzione costruttiva ed i margini a sinistra che una slmile forza potrebbe assolvere, al centro di una crisi politica come quella che è andata manifestandosi dal 7 giugno ad oggi, sarebbe fuori dal .senso comune>. Il partito repubblicano, in altri termini, vede con simpatia la prospettiva di un'unità d'azione — da concretarsi in forme federative o in altro modo — con 11 nuovo partito e gli altri gruppi citati. Per quel che ne sappiamo, sono già in corso contatti e sondaggi che si estendono fino al gruppo di « Unità Popolare » per la formazione di un < cartello laico », il quale si appellerebbe a tutti i democratici che, pur essendo scontenti dei tradizionali partiti del cen tro, non per questo sono disposti a farsi assorbire dai socia¬ listi nenniani. e. f. n sen. Enrico De Nicola iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiifiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiixi I giudici nominati dal Presidente della Repubblica. Da sinistra a destra e dall'alto In basso: 11 dott. Azzariti, il prof. Capograssi, l'on. Castelli-Avo Ho e il prof. Perassi (Telef.)

Luoghi citati: Aja, Roma, Venezia