Gronchi entro pochi giorni nominerà i giudici costituzionali di Enzo Forcella

Gronchi entro pochi giorni nominerà i giudici costituzionali Nella prossima settimana il giuramento della Corte Gronchi entro pochi giorni nominerà i giudici costituzionali La prima rosa dei candidati - Duro attacco a Segni del d.c. Faletti durante l'esame a Montecitorio della legge sui petroli Energica reazione del Presidente del Consiglio - Oggi alla Camera il progetto di perequazione tributaria Roma, 1 dicembre. Merzagora e Leone si sono recati stamane al Quirinale e hanno comunicato ufficialmente al Capo dello Stato l'esito dell'elezione del giudici costituzionali cui ha provveduto il Parlamento. Gronchi ha preso atto con vivo compiacimento dei risultati ed ha assicurato òhe egli provveduta senza in-j dugìo alia rttCòaaiKK dei cinque giudici di sua spettanza. E' assai probabile che egli comunichi le sue scelte entro dopodomani, e così tutti gli atti necessari per l'insediamento saranno completati. I quindici giudici, nella prossima settimana, potranno prestare giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica, alla presenza dei due presi1 denti delle Camere, e procede re a quegli atti interni (no1 mina del presidente, composi zione degli uffici e così via) iche porranno la Corte in gra j do di funzionare, ' Manca ancora, per l'esattez- za, la nomina dei sedici rappresentanti del Parlamento, la cui presenza è necessaria nei giudizi di accusa contro 11 Presidente della Repubblica e I ministri; le Camere vi provve- deranno soltanto nel nuovo anno, ed in effetti il compito non è molto urgente: v'è da augurarsi che nè ora nè mai la Corte sia costretta a prendere in esame simili accuse. Circola già con insistenza una rosa di nomi, tra i quali ili Presidente della Repubblica sceglierà le nomine di sua competenza. Sarebbero, anzi, già stati compiuti i necessari sondaggi per sapere se gli ln- teressati gradirebbero l'eventuale nomina. Quella di De Nicola si dovrebbe ritenere quasi sicura, quelle di .Temolo, Mortati, Perassi abbastanza probabili. Dossetti avrebbe fatto sapere che si trova in grande imbarazzo, avendo già accettato di capeggiare la lista i e e i democristiana nelle prossime elezioni amministrative di Bologna. Un altro probabile è il prof. Petrocelli: egli, essendo di orientamenti vicini ai monarchici, servirebbe anche a placare il malumore che l'elezione di ieri ha provocato nell'estrema destra. Ma Covelli ha già provveduto a far sapere che la sua parte non si riterrà affatto « compensata » da tale nomina. Il risentimento dei monarchici e dei missini per l'essere rimasti tagliati fuori dalla combinazione che ha portato all'elezione di Jaeger è tutt'altro che attenuato. Stamane esso ha trovato anche per esprimersi una strada ■ proceduralmente nuova. Era stata convocata da Leone una riunione dei capigruppo per stabilire il calendario dei lavori parlamentari. Nè Covelli nè Roberti vi si sono recati ed hanno inviato, invece, al presidente della Camera due lettere di tono assai poco riguardoso. Il rappresentante monarchico accusa Leone di essersi comportato scorrettamente nei suoi confronti: egli gli avrebbe taciuto che gli altri gruppi erano d'accordo sul nome di Jaeger proprio per evitare che la destra aderisse anch'essa al compromesso (riportando così in forse l'adesione delle sinistre). Roberti è più vago, ma avverte che da ora in poi la sua parte non vedrà più in Leone quella garanzia dì imparzialità che fino ad oggi compensava la mancanza d'un suo rappresentante nell'ufficio di Presidenza. Qualche strascico, ma di natura strettamente politica, è rimasto ancora in campo d.c. Sceiba ed i suoi amici avanzano dubbi sulla « apoliticità » del prof. Jaeger e si chiedono se la sua personalità risponda davvero ai requisiti che Fanfanl aveva giudicato indispensabili per ottenere voti del gruppo di maggioran za. Se le informazioni che hanno fatto accettare il nome del prof. Jaeger dovessero ri sultare erronee, l'ex-Presidente del Consiglio avrebbe intenzione di chiamare il segretario del partito ad una specie di redde rationem di fronte al gruppo. Secondo i portavoce di Sceiba, ieri almeno settanta deputati delia maggioranza si sarebbero rifiutati di votare per il < quinto giudice ». Ma le cifre delle votazioni fanno ritenere molto esagerato questo numero. ;'Si è cominciato anche a parlare detìé prime questioni su cui la Corte dovrà esprimere il suo giudizio. L'Avanti!, per esempio, mette avanti le modifiche al Codice penale militare recentemente approvate dalla Camera. Non pare tuttavia molto di buon gusto cercare di tracciare fin d'ora i compiti concreti su cui si dovrà cimentare il nuovo istituto. Saggiamente la Voce Repubblicana ammoniva stasera che ora il dovere di ogni corrente che intenda operare nell'ambito costituzionale è quello dì accantonare ogni dibattito polemico sulla composizione e 1 compiti della Corte e di crearle attorno un'atmosfera di serenità, indispensabile per ben lavorare. Chiuso l'argomento costituzionale, si ripropongono in primissimo piano gli argomenti dell'attività governativa, sul quali da qualche tempo si sta battendo il passo. Ieri notte, in una riunione dei componenti d. c. della Commissione Industria della Camera, con Segni e Fan faui si è discusso quello della legge petrolifera, che suscita I più vivi contrasti. Gli oppositori degli emendamenti governativi si sono mostrati tanto accaniti nella difesa delle loro tesi che ad un certo momento il Presidente del Consiglio è stato sul punto di abban donare la riunione, indignato. L'on. Faletti, che si ricorderà come il solo d. c. che solidarizzò con Tognl all'epoca del « caso D'Onofrio», aveva cominciato un discorso la cui sostanza era: questa legge piace alle sinistre e non può, quindi, piacere a noi anticomunisti; pròponendola, il governo si è schierato dalla parte delle sinistre e quindi contro di noi. Trasecolando, Segni ha allora fatto osservare seccamente che se deputati del suo gruppo arrivavano al punto di accusarlo di predisporre provvedimenti guardando non al bene del Paese, ma all'interesse delle sinistre, non vedeva più alcuna piattaforma possibile di discussione. Si era alzato, infatti, recandosi rapidamente verso la uscita. L'hanno fermato sulla soglia, Faletti si è scusato e si è ripreso il discorso in un'atmosfera che, per altro, è rimasta tesa e arroventata. Vi sono altre due grosse questioni sulle quali le destre — comprendendo nel conto anche una parte dei d. c. — giocheranno tutte le loro carte pur di modificare gli orientamenti governativi: una è questa del petrolio che si è detta, l'altra è la legge Tremelloni di perequazione tributaria di cui stamane, nella riunione dei capigruppo, Simonini è tornato a sollecitare l'esame. Il rappresentante socialdemocratico non ha ottenuto la sospensione della progettata vacanza parlamentare dal 4 al. 12 di questo mese, ma ha avuto assicurazioni che la questione verrà posta all'ordine del giorno della seduta di domani e ripresa poi il 13. Si spera che l'esame possa essere abbastanza rapido per consentire entro l'anno l'approvazione della legge: così che potrà essere resa esecutiva prima della scadenza del termine per la nuova denuncia dei redditi. "Enzo Forcella II Presidente Gronchi si congratula con il sen. Merzagora (a destra) e con l'on. Leone per la loro opera (Telefoto)

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