Un paracarro scaraventato su un gruppo di casellanti

Un paracarro scaraventato su un gruppo di casellanti Un paracarro scaraventato su un gruppo di casellanti Come un bolide Incontrollato una potente automobile è piombata Ieri pomeriggio contro un marciapiedi del casello di Settimo, all'imbocco dell'autostrada, sradicando un paracarro di cemento del peso di oltre due quintali e proiettandolo in direzione di un gruppo di casellanti che si stavano dando alla fuga, appunto perchè temevano che la macchina, data la sua fortissima velocità non riuscisse a fermarsi in tempo o non imboccasse la strettoia che immette all'autostrada. Il pilastro di cemento ha compiuto un volo di quindici metri ma Bi è arrestato, fortunatamente, prima di raggiungere gli uomini in fuga. La stessa macchina non 11 ha investiti per puro caso. Èrano le 15,30 circa. Addetti al servizio dì distribuzione e ritiro biglietti si trovavano il capo casellante Pierino Saroglia e gli agenti Gino Vicario, Giovanni Gamerra e Aldo Sogno. Ad un tratto essi scorgevano, proveniente da Torino, una 1500 Alfa Romeo, avanzare a fortissima velocità. Il loro occhio, grazie alla lunga esperienza, ha una pratica Infallibile nel giudicare se una automobile si può fermare in tempo utile o no. Guardando l'Alfa ormai vicinissima • procedente ancora a velocità superiore ai cento chilometri orari 1 casellanti hanno capito subito che le cose si mettevano male. Un attimo dopo la macchina si schiantava contro il paracarro in cemento posto sul marciapiedi di sinistra e io proiettava sulla de stra. Essa stessa, imboccando malamente l'ingresso andava poi a cozzare contro il marciapiedi di destra a pochi passi dai due casellanti che si erano diretti verso quella parte. Non appena l'Alfa si fermava 1 casellanti si appressavano al conducente, un giovane poco più che ventenne, per offrirgli il loro aiuto. Ma, nonostante che la macchina fosse ridotta in condizioni disastrose, il conducente era pressoché illevo. Aveva riportato solo una ferita alla bocca di lieve entità. Dopo avere fatto ricoverare la Alfa — che è targata MI 190466 in un angolo del piazzale, l'automobilista attendeva l'arrivo di un autopullman diretto a Milano e su di esso proseguiva il viaggio. Circa le cause dell'incidente non è estranea l'eccessiva velocità con cui procedeva l'automezzo, inoltre, all'ultimo momento, durante la frenatura, è intervenuto uno sbanjdamento a portarlo sulla sinistra.

Persone citate: Aldo Sogno, Gino Vicario, Giovanni Gamerra, Pierino Saroglia

Luoghi citati: Milano, Torino