Taviani esamina con Dulles i problemi dell'alleanza atlantico

Taviani esamina con Dulles i problemi dell'alleanza atlantico Taviani esamina con Dulles i problemi dell'alleanza atlantica 11 Ministro delta Difesa ha incontrato anche Alien Dulles, capo del Servizio segreto americano - Oggi la candidatura dell'Italia viene presentata ali ONU (Dal nostro corrispondente) Washington,.' 30 : novembre. Oggi l'on. Taviani si è incontrato con i due fratelli Dulles: prima con il minore, Alien, capo del Servizio segreto americano; poi con John Foster, il Segretario di Stato. Il primo colloquio ha concluso la serie dei contatti tra il ministro italiano ed i responsabili della Difesa statunitense: in precedenza egli aveva già visitato il ministro Wilson, il capo degli Stati Maggiori amm. Radford, il rappresentante americano alla N.A.T.O. gen. Collins. Come è naturale, nulla è stato rivelato sulla conversazione Taviani-Allen Dulles; è chiaro, tuttavia, che i due uomini hanno parlato delle prospettive della politica estera sovietica, come oppone dalle fonti di informazione riservate del governo di Washington. Con Foster Dulles, che lo ha ricevuto nel pomeriggio al Dipartimento di Stato, Taviani ha passato in rassegna (a quanto risulta) la situazione internazionale, con particolare riferimento a tre problemi: 1) la riforma dell'alleanza atlantica; S) il < rilancio dell'Europa >; S) la prospettiva di ingresso dell'Italia alle Nazioni Unite. La posizione dell'Italia nei confronti dell' organizzazione atlantica, è nota, perchè sostenuta da Martino e da Taviani stesso nelle ultime Conferenze internazionali: la necessità che la voce delle Potenze € minori » abbia maggior peso nel determinare la politica comune dell'Occidente; . l'importanza che la comunità militare sia integrata con una più stretta collaborazione econo¬ mica « sociale fra i Paesi alleati. Quanto al « rilancio europeo >, proprio ieri Dulles ha manifestato, nella conferenzastampa, il pieno appoggio americano a' tutte le iniziative di cooperazione fra le Potenze del Continente; in particolare, Washington vedrebbe con favore altri c pools > dopo quello del carbone e dell'acciaio, ed in particolare quello dell'energia atomica a scopi industriali. Su questo punto, la posizione di Roma è molto vicina a quella di Washington. Le nuove difficoltà jier l'ammissione dell'Italia all'O.N.V., sono state già illustrate ieri. Già sembrava pacifico che tutti i diciotto Paesi candidati sarebbero entrati assieme fra le Nazioni Unite, quando, 24 ore fa, si è saputo che la Cina nazionalista avrebbe posto il veto alla Mongolia Esterna. Ciò basta per far cadere tutto il lavoro diplomatico svolto fin qui: il Governo, sovietico, hat detto esplicitamente < o entrano tutti i diciotto, o non entra nessuno ». Invano due volte Eisenhower ha rivolto un appello personale a Ciang Kai-scek perchè rinunci a far uso del veto; il generalissimo nazionalista ha respinto il primo messaggio e neppure si è degnato di rispondere al secondo. Ora è in corso un febbrile lavoro diplomatico per convincere la Cina nazionalista a recedere dalla sua posizione, ma quali saranno i risultati t In ogni modo domani il Canada presenterà le diciotto candidature all'Assemblea Generale dell'O.N.U., sperando che nel frattempo le energiche pressio?ii occidentali (la stessa minaccia di togliere a Ciang Kai-scek il seggio nel Consiglio di Sicurezza) servano a piegare il governo di Formosa. . g. t.