Come la Corte ha ricostruito la morte di Annarella Bracci

Come la Corte ha ricostruito la morte di Annarella Bracci Come la Corte ha ricostruito la morte di Annarella Bracci (Nostro servizio particolare) Roma, 29 novembre. Lionello Egidi, non appena stamane s'è fatto giorno ha chiamato un agente di custodia. Era ancora stordito, sconvolto, disfatto per quel che era accaduto ieri notte al Palazzo di Giustizia. Ma, nel suo tormento, aveva nella mente ben chiara un'idea: noti perdere tempo e sottoscrivere subito il modulo a stampa con il quale dare comunicazione alla, cancelleria della Corte d'Assise di appello che era sua intenzione impugnare la sentenza con cui è stato condannato a B6~anni e 8 mesi di reclusione per tentati atti di libidine e omicidio volontario. Alle due del pomeriggio Egidi è stato avvertito che in parlatorio lo attendeva qualcuno: sua moglie Teresa,' i figli .Silvana di due anni e mezzo éd Enzo di un anno e mezzo e sua sorella Lidia. I grandi dolori sono muti. Egidi haabbracciato i suoi ed è scoppiato'à piangere senza riuscire a trovare le parole. E piangeva ancora quando l'agente di custodia ha avvertito che il tempo per il colloquio era ormai scaduto. Poco dòpo nella- stanza è entrato Vavv. Donato Marinaro. <Ognuno — diceva poi il difensore — può pensarla come meglio crede. Ma avrei voluto che qualcuno dei tcolpevolisth avesse visto Egidi mentre mi parlava: non avrebbe avuto più un dubbio sulla sua innocenza. A meno che non si dovesse partire dal presupposto che ci troviamo di fronte al più grande degli istrioni». Quale è stata la reazione di Lionello Egidi t All'avv. Marinaro (l'avv. Salminci che l'altra notte è rimasto a casa in attesa della sentenza, non ha avuto il coraggio di andarlo a trovare) ha ripetuto, giurando sui figli, che è assolutamente innocente e gli ha raccomandato, nei {imiti del possibile, i suoi che hanno per ora un solò mezzo di sostentamento: quello della madre che lavora come inserviente. E la reazione .degli avvocati t Dire che la decisione li abbia colti di sorpresa e che li abbia sconvolti significa non essere molto lontani dalla realtà. Le loro dichiarazioni t L'avvocato Saiminci: <Ho la coscienza di aver fatto insieme con fewv. Marinaro tutto il mio dovere. Non è stato .sqltanto. per dovere professionale o per. passione che ho difeso Egidi: La mia convinzione della sua innocenza è piena ed assoluta e non sarà certamente questa sentenza ad incriminarla. Non solo ricorreremo in Cassazione, ma stùdieremo tutte le possibilità per dimostrare quanto di anormale vi è in questa dolorosa vicenda giudiziaria. Met¬ teremo tutte le nostre forze al servizio della verità che secondo noi non è sancita da questa sentenza ». L'avv. Marinaro: «Sono rimasto allibito. La ipotesi di una condanna non era stata presa in considerazione da nessuno ». Quali sono state le ragioni che hanno portato i giudici a non condannare Lionello Egidi all'ergastolo f Per aver un'idea più precisa della situazione è necessario, naturalmente, attendere che la sentenza sia redatta nelle sue motivazioni dal presidente dott. D'Amario. Ma dal dispositivo si può già desumere qualcosa. Lionello Egidi è sfuggito all'ergastolo per una sottile questione di diritto. Dunque: xll biondino » era accusato di aver ucciso Annarella Bracci con l'aggravante di- aver..commesso il delitto méntre ne" oomrketteva un altro: quello cioè 'di atti di libidine. Un'aggravante cioè che comporta la pena massima per l'art. 576 del Codice Penale. Ma i 'giudici hanno ritenuto che non fosse possibile applicare al caso di Egidi questa aggravante. Perchè t La spiegazione è abbastanza semplice. Secondo la ricostruzione fatta dall'accusa e, quindi, ritenuta attendibile dalla Corte, l'episodio accaduto sul prato di « Checca il gobbo » la sera del 18 febbraio 1950 si articola in due momenti. Il primo: quando Egidi tenta di usare violenza ad Annarella. Il secondo: quando Egidi colpisce la bimba che grida impaurita e per farla tacere definitivamente l'afferra e la scaraventa ancora viva nel pozzo. Di conseguenza: la causale del delitto non sarebbe stata la violenza; ma il timore che qualcuno potesse sentire la bimba urlare e quindi accorrere in suo aiuto. _ _

Luoghi citati: Annarella, Roma