Probabile sconfitta di Faure all'Assemblea
Probabile sconfitta di Faure all'Assemblea Probabile sconfitta di Faure all'Assemblea Stasera voto di fiducia ■ Si fa il nome di Queuille come nuovo Presidente del Consiglio (Dal nostro corrispondente) Parigi, 28 novembre. Un certo numero di deputati di destra e democristiani, più vicini al presidente del Consiglio, avevano iniziato una manovra per rendere automatici lo scioglimento della legislatura e la convocazione delle eiezioni col vecchio sistema degli apparentamenti. Si trattava di votare domani essi stessi contro il Governo, per portare il numero del voti contrari nella questione di fiducia al di sopra dei 314, prescritti dalla costituzione per sciogliere l'Assemblea. Era un'operazione ardita, che implicava per l'attuale coalizione ministeriale il rischio di doversi presentare davanti al corpo elettorale sotto il peso di una schiacciante sconfitta parlamentare. In ogni modo, il Presidente della Repubblica l'ha sventata in tempo. René Coty ha fatto sapere, infatti, che è contrario allo scioglimento raggiunto attraverso quella procedura e poiché, anche se il presidente del IIIJIlllIlllIllIllIlllElllIlItlllllllIlItllJIIClllllItlIU Consiglio volesse farlo, avrebbe bisogno del consenso del Presidente della Repubblica per sciogliere l'Assemblea, la manovra può considerarsi ormal fallita. Il rifiuto di Coty è motivato dal fatto che una mossa come quella sarebbe stata in contrasto con la volontà espressa dal Consiglio della Repubblica. Non per questo Edgar Paure si considera già battuto e, in un grande discorso pronunciato ieri nel suo collegio elettorale, a Chamblay nel Jura, ha fatto il bilancio della politica svolta nei 279 giorni che è durato 11 suo governo. E' stato un discorso sotto molti aspetti notevole; però le ripercussioni a Parigi non sono state oggi quelle che Edgar Paure forse si aspettava. Le Monde scrive infatti stasera che « nel suo discorso di Chamblay, il presidente del Consiglio s'è presentato non soltanto come il capo d'un governo minacciato, ma come il capo d'una coalizione elettorale). Giudizi pressoché identici vengono espressi anche da quasi tutti gli altri giornali. A Chamblay, il presidente del Consiglio ha proposto fra l'altro che i deputati che verranno eletti nelle liste elettorali da lui patrocinate, s'impegnino a dimettersi dai loro mandato, qualora una crisi ministeriale si verificasse prima dello scadere di due anni dal giorno in cui avverrà l'elezione della prossima Assemblea Nazionale. E' dunque soprattutto un contratto per la stipulazione degli apparentamenti elettorali quello che ha proposto ieri, ma un contratto che molti considerano di difficile e quasi impossibile conclusione e che, in ogni caso, dipenderà soltanto dal voto di domani. Le previsioni peggiorano intanto di ora in ora per 11 governo, al punto che nei corridoi di Palazzo Borbone erano già incominciati oggi gli approcci per la scelta dell'eventuale successore. Il nome più probabile sembrava quello di Henri Queuille, vecchio deputato . radicale che è già stato capo del governo nel J948 e potrebbe rappresentare la figura politicamente poco qualificata in grado di presiedere il ministero di transizione, per governare il Paese durante la campagna elettorale 8. V.
Persone citate: Coty, Edgar Paure, Henri Queuille, Jura, René Coty
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