Il paese minacciato dalle frane è stato sfollato dalla popolazione
Il paese minacciato dalle frane è stato sfollato dalla popolazione Il paese minacciato dalle frane è stato sfollato dalla popolazione Giganteschi macigni sono caduti in una collina sopra l'abitato sollevando un polverone che ha reso l'aria irrespirabile Trento, 25 novembre. Il villaggio agricolo di Zambana, nella Valle dell'Adige, a undici chilometri da Trento, già gravemente danneggiato nei mesi scorsi dalle enormi frane prec pitate dalla Paganella, ha vissuto oggi le sue ore più drammatiche. La montagna aveva riversato a valle, nelle settimane scorse, enormi quantità di detriti rocciosi e di pietrisco che hanno dirottato il corso dei torrenti, sradicando alberi e abbattendo le briglie di sbarramento erette sulle pendici della montagna. Altre imponenti masse di materiale si erano incanalate lungo le ripide vallette solcate da torrenti, fermandosi a ridosso della stazione della funivia turistica che sale a Fai e distruggendo alcune case situate a nord del paese. La popolazione era stata in parte sgomberata per il continuo pericolo di nuovi crolli. In seguito ai continui franamenti una larga fessura si era aperta nel « diedro > ormai sensibilmente staccato dalla parete rocciosa. Una commissione di geologi, presieduta dal prof. Ciro Andreatta dell'Università di Bologna, aveva compiuto un sopraluogo in seguito al quale si accertò che d grande « diedro », del volume - di 600 mila metri cubi di materiale roccioso, sostenuto nella parte orientale da uno sperone compatto non aveva invece alcun sostegno nella parte settentrionale per cui incombeva il pericolo di un completo sfaldamento. Per stabilire la consistenza della roccia si erano collocate nella parete delle sbarre di ferro che ieri registravano un nuovo preoccupante spostamento dell enorme massa roc ciosa. Tutte le misure di emergenza venivano poste immediatamente in atto e. mentre sul posto accorrevano squadre di genieri per controllare il "lovimento della roccia, le autorità regionali provvedevano all'immediato sgombero della popolazione dalle case maggiormente danneggiate. All'alba di stamane alcuni massi si staccavano dalla parete e alle 7,10 l'intero « diedro » si sfaldava con grande fragore, fratturandosi a valle e sollevando un polverone denso che, simile a un fungo atomico, rendeva l'aria irrespirabile. Gli abitanti del paese che non avevano voluto sgomberare le loro abitazioni si riversavano nelle campagne perchè la polvere provocata dalla frana rendeva pressoché impossibile la respirazione. Per fortuna l'ingentissima quantità di materiale detritico s'incanalava lungo il corso dei rii, fermandosi sulle pendici della montagna. Dal sopraluogo è risultato che le gigantesche frane, dopo avere invaso la Valle Manara e la valletta del Dosso, si sono fermate proprio su una collina che sovrasta il paese di Zambana. Persiste pertanto il pericolo che i giganteschi macigni possano proseguire la loro corsa e investire le case del paese. Ventisette famiglie, con centoquarantadue componenti, sono sfollate nei paesi vicini. I tecnici stanno controllando costantemente la situazione che per ora non appare preoccupante.
Persone citate: Ciro Andreatta, Manara
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