Per tutti i gusti e tutte le taglie gli abiti delle confezioni in serie

Per tutti i gusti e tutte le taglie gli abiti delle confezioni in serie Inaugurato 11 Salone dell'Abbigliamento a To-Esposizioni Per tutti i gusti e tutte le taglie gli abiti delle confezioni in serie Si può scegliere fra 120 misure -1 prezzi mìnimi e massimi di vendita al pubblico - L'indirizzo della moda maschile e femminile 1956 per gli abiti latti - L'industria non ucciderà l'artigianato Nel Palazzo di Torino-Esposizioni 11 sottosegretario all'Industria e Commercio on. Fiorentino Sullo ha inaugurato alle 10 di ieri mattina il primo SAMIA, « Salone-Mercato internazionale dell'Abbigliamento». Lo accompagnavano la senatrice Merlin in rappresentanza del Senato, l'on. Chiaramello in rappresentanza della Camera e gli onorevoli Villabruna e Savio. Il rappresentante del governo è stato ricevuto dal commissario dell'Ente Moda dott. Morelli e dalle altre autorità: Il prefetto dott. Gargiulo, il •Ìndaco aw. Peyron, il presidente della Provincia prof. Grosso, il prof. De Litala primo presidente della Corte di Appello, il dott. Gurgo Salice presidente della Unione Industriale, il comm. Soffietti vicepresidente della Mostra della Tecnica, il corpo consolare al completo, il presidente della Camera di Commercio, il presidente dell'Ente Turismo, numerosi assessori, ecc. Dopo il saluto rivolto alle autorità dal commissario dell'Ente Moda, ha preso la parola il sindaco aw. Peyron il quale ha espresso agli animatori del Salone la sua gratitudine per aver dato vita, a Torino, ad un'opera destinata ad avere grande importanza nel mondo della moda, sia in Italia che all'estero. Rivolgendosi In particolare al sottosegretario on. Sullo, l'avv. Peyron ha sottolineato che la Mostra che si apre per la prima volta è destinata ad avere una certa periodicità e pertanto avrà delle esigenze che dovranno essere tenute in considerazione al fine di rendere produttivi gli sforzi, davvero notevoli, dell'Ente Moda. Parlando dei compiti del Salone-Mercato, il sindaco ha detto: « Con queste iniziative noi intendiamo portare arte, linea e gusto a contatto del popolo; in altre parole che sia divulgato il senso del vestir bene e ciò è possibile se il prodotto potrà essere dato oltre che 'bello e buono, anche u prezzo apprezzabile >. Il sottosegretario all'Industria e Commercio nel suo discorso inaugurale ha riconosciuto l'importanza non solo per l'Italia, ma per tutta l'Europa della Mostra-mercato dell'abbigliamento. < Torino — egli ha detto — città della moda, non si è fermata, ha rinnovato le sue tradizioni: essa da- rà un grande impulso alle produzioni industriali in questo tettore >. Dopo il taglio del nastro le autorità hanno iniziato la visita agli stands. GII espositori sono circa un centinaio e comprendono le maggiori firme delle confezioni italiane; sono presenti anche alcune fra le più note ditte olandesi, tedesche e svizzere. Al Salone, che rimarrà aperto fino al 30 novembre, è ammesso, come è noto, solo -un particolare pubblico: quello del compratori per conto dei negozi, dei commercianti, dei tecnici e degli industriali del-1 giiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiMiiiiiiiiii l'abbigliamento e della confezione. Il Salone-Mercato è nato quindi per incontri diretti fra i produttori e i commercianti dell'abbigliamento in serie onde facilitare e stimolare le contrattazioni; i-contri che avranno una periodicità biannuale, in primavera per la presentazione delle novità autunno-inverno e in autunno per le novità primavera-estate. Nel settore del vestiario maschile e femminile si sta verificando quello che si verificò già molti anni fa nel campo delle calzature e dei guanti: il pubblico incomincia ad avvicinarsi su vasta scala alla produzione del capi già confezionati. E non poteva essere diversamente in un'epoca in cui la vita è necessariamente dinamismo in ogni sua manifestazione e la macchina sa dare risultati perfetti. In America la produzione dei capi confezionati rappresenta già da tempo il 90 per cento del consumo; in Italia siamo ancora lontani da questa cifra, ma stiamo facendo grandi passi. Il Salone-Mercato di Torino è appunto testimonianza diretta del progresso in questo campo. Il cliente che decide di entrare in un negozio per vedere se c'è un abito che possa adattarsi a lui esce dallo stesso negozio, nella totalità dei casi, con un vestito che gli sta a pennello. Perchè appunto qui sta il progresso compiuto dall'industria delle confezioni: essa è in grado di servire qualsiasi cliente, altissimo o bassissimo, magrissimo od obeso fino al limite; e in ognuno di questi casi esigente e desideroso di avere abiti dai più strani colori e di vari tipi di qualità. Studi antropologici hanno permesso di dividere gli uomini in tre stature (corta, regolare; lunga), ognuna risuddivisa in cinque categorie (snello, normale, mezzoforte, forte, panciuto), le quali a loro volta sono considerate negli estremi più. frequenti sino a mettere insieme un totale di confezioni per 120 misure. Di qui parte poi la girandola dei colori e delle varie qualità per cui il numero degli abiti a disposizione del cliente che entra per vedere se c'è un vestito che possa andargli bene continua a moltiplicarsi. Altre case seguono diverse suddivisioni, tali comunque da mettere sempre in grado il commesso di servire il cliente. Questa produzione in serie aggiunge al vantaggio della rapidità con cui si può entrare in possesso di un nuovo capo di vestiario e a quello della perfezione del prodotto, anche un più basso prezzo. I prezzi al pubblico del vestiario da uomo confezionato oscillano tra questi minimi e questi massimi, a seconda della qualità della lana: pantaloni: dalle 5 alle 10 mila lire; iiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiu giacche: dalle 14 alle 18.000; abiti completi: dalle 22 alle 50 mila; soprabiti: da 19 a 50 mila; impermeabili: 20-32 mila E per le donne: abiti in due pezzi: 20-30.000; soprabiti 2040.000; paletots: 20-45.000. Se consideriamo che la sola confezione di un abito si aggira su di un prezzo medio, di quindicimila lire, appare evidente la convenienza della produzione in serie. Poiché abbiamo fatto cenno alla confezione particolare vogliamo aggiungere che l'industrializzazione dell'abito fatto non vuole minimamente sminuire l'importanza e il valore dell'artigianato individuale il quale ha nobili tradizioni e il vanto di avere dato celebrità mondiale alla linea italiana. Appunto da questo artigianato la nuova industria sta attingendo i suoi migliori maestri e le sue lavoranti. Ii'abblgliamento in serie che si ispira all'alta moda conservandone lo stile ha, nell'attuale Salone-Mercato, un indirizzo orientato verso le linee classiche. Perciò nella primavera-estate del prossimo anno le confezioni offriranno all'uomo abiti non vistosi: taglio [1M11M11111e1111:1M1L < i ^ L11 > 11M1111111111111M i 11 ! 111 r 1 non aderente al corpo ma nemmeno a sacco, tre bottoni, tasche tagliate o riportate, pantaloni non larghi (21-23 centimetri al fondo) con risvolto sugli abiti classici e senza risvolto negli abiti sportivi. La linea dell'abito femminile sarà pure spoglia, stilizzata, tendente a snellire la figura; molti, i tessuti rigati a «spugna» e a «treccia»; fra i colori più- in voga- saranno il rosso lacca, il turchese, il mostarda, il cedrò e l'avorio. Il 1° Salone-Mercato dell'Abbigliamento ha davanti a sè un fecondo avvenire perchè l'evoluzione del mondo economico indica che appunto in questo senso si orientano le nuove esigenze del consumo. E al prospero avvenire del Salone certamente corrisponderà la soluzione di molti problemi che ancora travagliano buòna parte dell'industria tessile italiana. Per stasera il SAMIA, in collaborazione col Soroptimist Club, ha organizzato una presentazione al pubblico di Confezioni . femminili; 1 biglietti d'invito sono già esauriti. La sfilata sarà ripetuta la sera del 29 novembre. r. I. 1 i M111J [ i 1111 ! ! I ] 11 ! ! 1L ! ! 1 ] I j ! FI ! IM11M ! I ] E111M111111 1 Un cappotto di pellicola bian

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