Eden rifiuta una conferenza con i russi sul Medio Oriente

Eden rifiuta una conferenza con i russi sul Medio Oriente Dopo la crisi dei rifornimenti bellici all'Egitto Eden rifiuta una conferenza con i russi sul Medio Oriente Si Foreign Office accasa di "ipocrisia,, le dichiarazioni fatte da Bulganin in India - Chiusa con accordi militari ed economici la conferenza di Bagdad (Dal nostro corrispondente) Londra, 22 novembre. Alla Camera dei Comuni, governo e opposizione hanno oggi discusso la paradossale situazione che si è venuta a creare nel Medio Oriente in seguito alle forniture d'armi cecoslovacche all'Egitto. Questo passo sovietico ha alterato l'equilibrio delle forze, ha fatto aumentare la tensione ed 11 pericolo di guerra nel Medio Oriente, ma la Gran Bretagna, In base ai suoi trattati di alleanza, è impegnata, anziché a ristabilire l'equilibrio, a rifornire a sua volta di armi i Paesi arabi. Secondo l'opposizione la via d'uscita a quest'* impasse » sarchi-- una conferenza a quattro: l'ha proposta il deputato Rolens, che fu ministro del Lavoro nell'ultimo Gabinetto laborlsta ed è ora divenuto l'esperto di politica estera. Ma il Primo Ministro ha fatto osservare che già a Ginevra Molotov, discutendo il problema con i suoi colleghi occidentali, ha mostrato di non canore disposto a collaborare: la Russia afferma che si tratta di una semplice transazione commerciale fra Egitto e Cecoslovacchia, e non intende assumersi alcuna responsabilità per la fornitura d'armi ai Paesi arabi. Per questo motivo — ha spiegato Eden — non è 11 caso di invitare la Russia ad una conferenza, cui dovrebbero partecipare anche la Gran Bretagna, la Francia: e gli Stati Uniti. (Questi tre Paesi, nel 1950, hanno pubblicato una dichiarazione, in .cui si accetta un certo livello di armamento per i tre Paesi arabi confinanti con Israele: la Siria, la Giordania e l'Egitto). Vi è tuttavia un altro motivo squisitamente diplomatico, per cui la Gran Bretagna non è disposta a discutere con la Russia, nel corso di una conferenza formale, i problemi del Medio Oriente: il motivo è che la Gran Bretagna non vuole ammettere o riconoscere ufficialmente che l'Unione Sovietica sia fra le potenze direttamente interessate al Levante. L'interesse -che la Russia mostra oggi Ver so questo scacchiere è considerato a Londra una intrusione, ingiustificata, anche se della massima Importanza; senza tener conto che la Gran Bretagna considera da tempo il Medio Oriente come una zona di sua pertinenza , quasi esclusiva, In quanto essa ' si trova sulla rotta'tradiziona¬ le de] Commonwealth, ed in quanto gli inglesi tengono molto alla loro tradizionale « protezione » del - mondo arabo. Il portavoce del ministero degli Esteri britannico, commentando stamane (in base ad appunti evidentemente stesi daho stesso responsabile della politica estera britannica) il discorso pronunciato a Nuova Delhi dal primo ministro sovietico, maresciallo Bulganin, lo ha definito « ipocrita >. Bulganin ha dichiarato In terra indiana, e quindi neutrale, che la politica estera sovietica è basata sul principio della noninterferenza negli affari interni degli altri Paesi, e che la soluzione del problema dell'unità tedesca dev'essere lasciata al tedeschi. Questo secondo punto ha particolarmente irritato il ministero degli Esteri britannico: « Se il maresciallo Bulganin fosse sincero quando afferma che 11 problema dell'unità tedesca può essere risolto permettendo al tedeschi di prendere la propria decisione — ha detto il portavoce britannico — noi saremmo perfettamente d'accordo con lui; ciò che 11 governo britannico non può tollerare, è 11 fatto che un gruppo di uomini della Germania orientale — uomini che non hanno alcun mandato dal popolo della Germania orientale stessa — sia in grado di mettere un veto alla riunlflcazlone >. Questa dichiarazione del portavoce del Foreign Office, era formulata in termini che fan no pensare ad una ripresa del la guerra fredda. I giornali londinesi della sera scrivono che non ci sarebbe da stupirsi se- provocasse una protesta da parte dell'Ambasciata sovietica. Viene seguita a Londra, naturalmente, con un certo interesse la delicata missione che il ministro degli Esteri Macmillan sta svolgendo a Bagdad Egli ha avuto cura di non criticare troppo aspramente gli accordi che i Paesi arabi hanno concluso con la Russia per fornitura d'armi,.ma ha fatto del proprio meglio per convincere gli . stessi Paesi che la Gran Bretagna è un'amica assai migliore, per gli arabi, da qualsiasi altra possibile nazione. La conferenza di Bagdad si è chiusa stasera con un giorno di anticipo sul previsto ed < stata (ha detto il Primo mini stro iracheno) un grande sue- cesso. Certo sono stati costituiti quattro organismi per rendere più efficiente il patto tra Inghilterra, Turchia, Iraq, Persia e Pakistan: i) un Consiglio del Patto di Bagdad, che si riunirà periodicamente; 2) un Consiglio permanente, formato dagli ambasciatori dei vari paesi nell'Iraq, con un agente di collegamento americano; 3) una Commissione consultiva militare; 4) una Commissione economica. Il comunicato finale, peraltro, è alquanto generico. Esso dice che, durante le riunioni, < i cinque governi hanno riaffermato la loro intenzione... di agire in piena comunità di intenti e col comune proposito di assicurare la pace e la sicurezza nel Medio Oriènte; di difendere 1 loro territori j contro l'aggressione o 11 sovvertimento; di promuovere il benessere e la prosperità dei popoli di questa regione >. Inoltre 1 cinque alleati < hanno deciso di mantenere stretti contatti e una più intima collaborazione in vista di qualsiasi minaccia al loro comuni interessi ». • r. a.

Persone citate: Ginevra Molotov, Macmillan