Allarme e pioggia di vetri infranti per un violento scoppio in una fabbrica

Allarme e pioggia di vetri infranti per un violento scoppio in una fabbrica Allarme e pioggia di vetri infranti per un violento scoppio in una fabbrica Uno scòppio fragoroso rintronava ieri pomeriggio, dopo le 14, all'inizio di corso Palermo ove ha sede lo stabilimento « Ceat ». Parecchi flnestroni del primo plano andavano in pezzi e una fitta pioggia di frammenti di vetro s'abbatteva sul marciapiede. Numerosi passanti che transitavano lungo l'edificio della « Ceat », spaventati, si davano alla fuga e due o tre ciclisti si mettevano a pedalare furiosamente, allontanandosi a tutta velocità. Si fermavano, un minuto dopo, alcune macchine e, pian plano, la gente tornava sul posto, col naso all'aria. Cos'era successo? Dai flnestroni infranti uscivano grossi nuvolacci di vapore bianco e si udivano grida ed esclamazioni di terrore. DI 11 a poco un'automobile lasciava ad elevata andatura la « Ceat » e nell'interno si scorgeva una giovane donna accasciata, col volto pallido e contratto. Il sinistro — fortunatamente contenuto in proporzioni non gravi — era avvenuto nel reparto detto con terminologia tecnica « reparto d'Isolamento discontinuo dei cavi»: è un ambiente assai vasto ove lavorano 28 operaie e 5 operai: vi sono due grandi autoclavi attraverso cui passano i fili di rame per essere vulcanizzati. Erano le 14 e qualche minuto allorché una delle autoclavi cominciava a funzionare irregolarmente: 11 meccanismo gemeva e sussultava e sprigionava dense volute di fumo: poi si avvertiva un sibilo che aumentava sempre più d'intensità. Colti da violento, comprensibile panico, gli operai, uomini e donne, abbandonavano I loro posti di lavoro e si precipitavano verso l'uscita. Quasi tutti avevano già varcato la porta, allorché la caldaia esplodeva con un rumore terribile. Non un vetro del reparto si salvava e l'ultimo gruppetto di operai veniva investito da un veemente spostamento d'aria: molti cadevano e fra essi l'operaia Mimma Sordilli di 24 anni, domiciliata in via Mantova 30. La Sordilli restava distesa sul pavimento, semi-svonuta. Subito era raccolta dal colleglli e trasportata all'infermeria dello stabilimento: di qui, in macchina, veniva trasferita d'urgenza all'Istituto ortopedico-chirurgico Maria Adelaide. I medici del pronto soccorso non le riscontravano però lesioni o contusioni, ma semplicemente un forte « choc » nervoso, guaribile In un paio di giorni. Dopo breve intervallo il lavoro, nel reparto, é stato ripreso con ritmo quasi regolare. Nella giornata d'oggi sarà riparata l'autoclave danneggiata: si potranno cosi sapere le esatte cause.

Persone citate: Mimma