Il Vaticano ha confermato fa visione avuta dal Papa

Il Vaticano ha confermato fa visione avuta dal Papa L'apparizione del Cristo nella notte del IO dicembre Il Vaticano ha confermato fa visione avuta dal Papa Un annuncio inaspettato dell'ufficio stampa della Santa Sede - Nessun precedente nella storia dei Pontefici - Pio XII gode ora ottima salute e s'avvia verso l'ottantesimo anno Roma, 21 novembre. Poco dopo il tocco dal Vaticano è uscito ti seguente sensazionale comunicato: «Questo, ufficio servizio stampa è stato autorizzato a confermare quanto annunciato dal settimanale illustrato Oggi, nel suo numero del 24 corrente, circa una visione avuta dal Santo Padre, nel corso della sua malattia del dicembre 1954». L'annuncio vaticano, con la sua perentoria brevità, ha sorpreso tutti, specialmente il piccolo popolo che ai aggira fra le millecento stanze dei sacri palazzi^ Nessuno infatti pensava..: che., la rivelazione di un fatto cosi straordinario, la visione di Gesù da parte del Pontefice, potesse avvenire attraverso le pagine di un settimanale illustrato; l'altra volta, quando Pio XII vide dal giardino di Castelgandolfo il sole ripetere il prodigio avvenuto nella conca di Fatima, a dare il solenne annuncio fu un cardinale delegato del Papa e nel corso del Congresso Mariano. he indiscrezioni giornalistiche, confermate oggi dalla Segreteria di Stato attraverso l'Ufficio stampa, hanno colto alla sprovvista i cittadini vaticani anche perchè della prodigiosa visione nessuno fino a due giorni fa aveva mai sentito parlare, neppure per vie indirette o allusive. C'è infine da aggiungere che nella storia dei Papi non si ricordano precedenti, per lo meno in epoca recente. Per trovare qualcosa di simile a quello accaduto a Papa Pacelli bisogna risalire a San Pietro, che dopo la resurrezione di Gesù ma prima che ritornasse al Padre suo nei Cicli, fu avvicinato dal Cristo e potè parlargli, ho stesso San Paolo, sulla via di Damasco, potè parlare col Signore, ma non già vederlo. Sulla visione di Pio XII mancano naturalmente i particolari; l'unico che potrebbe rivelarli, finora ha taciuto. Quella di un anno fa fu infatti iiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin e i a l un'apparizione particolare, destinata cioè ad una sola persona; al contrario del prodigio di Fatima, che avvenne alla presenza di una moltitudine portoghese, nessuno di coloro che assistevano il Sommo Padre nel momento in cui stava partendosi da questa terra, si accorse della divina presenza. Intanto, molte sono le domande che si affollano davanti al cuore ed alla mente dei credenti: quale ■ aspetto aveva il Cristo che scese accanto al capezzale del morente f Aveva un aspetto umano t Si ricorda in proposito un'antica- controversia fra i i teologi se Gesù possa oppure no tor nare a umanizzarsi. Se egli aveva aspetto d'uomo, quale assunse? Quello del Golgota o piuttosto quello del Giardino di Getsemani? O non preferi mostrarsi nell'aspetto più tenero, quello di figlio di Maria, di figlio di quella Madonna che Pio XII ha sempre amato con fortissima devozione* Se invece Gesù apparve al vegliardo infermo come spirito, quali concrete, visibili forme assunse? Forse un giorno, quando a Pio XII piacerà, sapremo anche questo. Quattro anni fa il movimento inconsueto del sole davanti agli occhi del Pontefice fu descritto con grande minuzia dal cardinale Todeschini. Egli, in quella che 1* Osservatore Romano defini « comunicazione memorabile », così diede conto alle genti del prodigio avvenuto a Castelgandolfo un anno prima: « Erano le quattro pomeridiane dei giorni SO ottobre, SI ottobre e 1' novembre dell'anno scorso 1950; erano le stesse ore dell'ottava del 1' novembre, del giorno, cioè, della definizione di Maria assunta in cielo. Il Santo Padre volse dai giardini vaticani lo sguardo al sole, e allora si rinnovò ai suoi occhi il prò digio di questa valle e di questo giorno. Il disco de\ sole circondato di alone, chi potrebbe fissarlo? Ma egli lo potè; in .tutti quei quattro giorni potè resistere alla vista del sole sotto la mano di Maria. Il sole agitato, tutto convulso, trasformato in quadro di vita, in spettacolo di celesti movimenti, in trasmissione di muti ma eloquenti messaggi al Vicario di Cristo. Non è questa Fatima trasportata in Vaticano; non è questo il Vaticano trasformato in Fatima? ». Ci furono allora molte perplessità, soprattutto in una parte del clero francese. Fra l'altro si disse che il cardinale Todeschini aveva parlato per conto proprio, cioè non dietro autorizzazione del miracolato; e che, in ogni modo, il prodigio non doveva essereconsiderato alla stregua di un miracolo. Nei giorni scorsi, sia pure con molta discrezione, alcuni monsignori si erano mostrati altrettanto perplessi sull'opportunità di divulgare eventi così straordinari. Invece oggi affermano che ormai non è più lecito dubitare; l'odierno e davvero straordinario annuncio diramato dalla Segreteria di Stato impone a tutti i credenti di prestare cieca ed assoluta fede sull'effettiva apparizione avvenuta un anno fa nella stanza di Pio XII. E' una stanza non eccezionale, ma all'animo di coloro che ora vi accedono appare trasfigurata come se tuttora indugiasse là dentro qualche cosa del Figlio di Dio. E' una stanza piuttosto grande, di angolo, al terzo piano del Palazzo Apostolico, una finestra porge su San Pietro, altre due si affacciano sul quartiere degli svizzeri, L'addobbano solidi, vecchi mobili che Eugenio Pacelli ai ftsIzgPmttflnssssafnrPdfece fabbricare in Germania una trentina di'anni fa e che poi si è portato sempre appresso. Il letto, di una piazza e mezza, ha un'alta spalliera di mogano, e nei giorni in cui il Papa stava sempre più debolmente lottando contro la morte, era coperto di una imbottita rossa. Accanto al letto, e fu là che con molta probabilità sostò la divina immagine, c'è un comodino che sostiene un telefono bianco. Ci sono poi nella stanza un armadio, una comoda poltrona ed un apparecchio radio, he pareti sono di bianco avorio. li'à.; stanza comunica con un ampio guardaroba; là dentro si trovano gli abiti di Pio XII e gli attrezzi ginnici, compreso il famoso cavallo meccanico. Durante la fase acuta della malattia nel guardaroba sostavano le monache addette alla persona del Papa, alcuni fra i parenti più affezionati e medici. Quanto all'infermo, non fu lasciato mai solo du rante la crisi del dicembre scorso; i medici curanti, i medici del Vaticano e gli specialisti chiamati per l'occasiono avevano stabilito fra dì loro un turno infermieristico in modo da poter soccorrere l'infermo in qualsiasi momento. D'angoscia di quei giorni è oggi quasi dimenticata dai familiari del Papa; così florido è il suo aspetto fisico, così sicuro di se stesso e lucido egli appare quotidianamente a tuti ti. Da un anno in qua Papa Pacelli ha camminato con passo sempre più fermo verso gli ottanta anni; ora attende di far ritorno a Roma da Castelgandolfo, e pare che abbia preparato un ampio e nello stesso tempo intenso programma di lavoro. Nei salotti dei monsignori romani sempre più insistente si ode questa profezia: « Vivrà quanto Leone XIII ». Quel Pontefice di salute malferma toccò felicemente i 93 anni, un'età mai raggiunta dai papi per Vimnanzi e mai di poi superata. B ^

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