Il Califfo di Fez linciato a Rabat nel cortile del Palazzo imperiale

Il Califfo di Fez linciato a Rabat nel cortile del Palazzo imperiale Altro sangue in Marocco dopo il ritorno del Sultano Il Califfo di Fez linciato a Rabat nel cortile del Palazzo imperiale Era stato un sostenitore di Ben Arafa; riconosciuto dalla folla, è stato ucciso a coltellate con una sua guardia del corpo - Vittime a Meknès; un poliziotto bruciato vivo a Marrakesc (Nostro servizio particolare) Rabat, 19 novembre. Oravi incidenti hanno insanguinato oggi il palazzo imperiale di Rabat, per una < resa di conti» fra seguaci del sovrano reintegrato sul trono e dei sultano Ben Arafa ora esule ad Algeri. Sono stati linciati un alto dignitario indigeno, il califfo di Fez, ed una sua guardia del corpo; sono stati feriti cinque marocchini, fra cui due « dottori della, legge ». Questa mattina, per riprendere i contatti con i notabili marocchini dopo anni di lontananza, S. M. Ben Yussef aveva invitato nel suo palazzo delegazioni, giunte ' da ogni parte del Paese; contemporaneamente aveva aperto il recinto del « mechouar » (il grande cortile erboso dèi palazzo) a gruppi di popolani. E' in questo cortile che sono avvenuti gli incidenti. La vittima è un anziano dignitario, califfo di Fez, di nome Tajeb el Bagdad; egli è stato attaccato ed ucciso insieme con una sua guardia del corpo all'uscita dal palazzo, dove si era recato per fare omaggio al Sultano. Egli era stato uno dei piii accesi sostenitori di Ben Arafa, dopo aver contribuito efficacemente, nel 1953, alla cacciata dal trono di Ben Yussef. Stamane egli si era prosternato ai piedi del sovrano invocandone — ed ottenendone — il perdono. All'uscita dalla reggia, il Califfo veniva riconosciuto da un gruppo di fanatici fedeli di Ben Yussef. Non è del tutto chiaro come si siano svolti i fatti, ma secondo notizie di fonte francese, il califfo cercò, assalito dalla folla, di estrarre una pistola. Allora gli avversari gli si lanciarono addosso, e lo crivellarono di pugnalate, insieme ad una guardia personale che lo accompagnava. I due cadaveri erano orrendamente sfigurati dai colpi de% coltellacci. Messi in allarme dalle grida, t giganteschi soldati della guardia negra del Sultano si precipitavano nella mischia con le scimitarre sguainate, ma non riuscivano ad impedire il linciaggio. Essi domavano invece altri scontri, che stavano nascendo nel recinto del palazzo tra fedeli di Ben Yussef ed exfedeli di Ben Arafaji ma intanto, nel giro di pochi minuti, erano state ferite cinque persone, fra cu;, molto gravemente, due < ulema ». Il Sultano, avvertito dei gravi incidenti, ai affacciava al balcone ed invitava la folla a sgomberare il recinto; veniva obbedito prontamente, e ciò evitava nuovi disordini. Tuttavia il governo marocchino ha adottato serie misure di sicurezza; per il resto della giornata il palazzo imperiale restava chiuso, e tutte le udienze sospese, mentre sulle vie di accesso a Rabat venivano stabiliti dei blocchi stradali. Gravi incidenti sono scoppiati in altre città marocchine. Numerosi morti e feriti si lamentano a Meknès, in seguito a uno scontro verificatosi oggi nei tardo pomeriggio quando migliaia di manifestanti si raccolsero davanti al Commissariato di polizia, iniziando un fitto lancio di pietre. Poiché la -pressione dei manifestanti si accentuava, la polizia ha fatto uso delle armi. I morti e i feriti sono tutti tra i manifestanti; ma una pattuglia di soldati francesi, portatasi in a' fo agli agenti, è stata assaÀta, ed un sottufficiale colpito da un proiettile allo stomaco. A Marrakesc un poliziotto, vistosi circondato — per ragioni non chiarite — da una folla minacciosa, estraeva la pistola e sparava, ferendo una donna iiiiiniiiiiiii! mitiiimiimmimiimiii ed un ragazzo. La folla reagiva, catturava l'agente, lo cospargeva di benzina e lo bruciava vivo. La tensione nella città è assai seria. a. p.

Persone citate: Ben Arafa, Ben Arafaji, Ben Yussef, Yussef

Luoghi citati: Algeri, Bagdad, Marocco, Marrakesc, Meknès, Rabat