I personaggi di fama mondiale ed i sogni dei ragazzi francesi di Sandro Volta

I personaggi di fama mondiale ed i sogni dei ragazzi francesi —===== EFFETTI SUI GIOVANI DELL'ILLUSORIA VITA DI PARIGI ==— I personaggi di fama mondiale ed i sogni dei ragazzi francesi Molti vorrebbero essere Pasteur e molti l'Aga Khan » Le bimbe sono divise tra Giovanna d'Arco e Line Renaud, quella che canta la "Madelon,, I parigini sono più realistici, i provinciali più fantastici: tutti desiderano la bicicletta, ma un campagnuolo la vorrebbe con le ali - Le ragazzine invece, che in provincia si accontentano di una borsetta o di un orologio, nella capitale aspirano ad essere vestite da Christian Dior (Dal nostro corrispondente) .Parigi, 18 novembre. Fino a che punto le illusioni della vita parigina influiscono sul carattere dei ragazzi che vi sono nati e cresciuti, fino a che punto questi ragazzi sono differenti da quelli della- provincia o dai campagnolit In nessuna altra capitale i contrasti della vita d'ogni giorno sono così forti come a Parigi, dove non si tratta soltanto della solita differenza fra ricchi e poveri, ma di fatti che possono impressionare l'immagir nazione infantile con una forza di attrazione molto maggiore. I re in incognito Parigi è la città in cui capita a chiunque di trovarsi ad un tavolino di caffè vicino a quello dove è seduto un re in incognito o un artista di fama mondiale. Personaggi le cui fotografie sono riprodotte a milioni di copie sui giornali di ogni Paese e, quando intervengono a manifestazioni ufficiali, provocano l'interruzione della circolazione stradale a IIIIIilllllllllllllllllIIIIIIIIllIIIIIIIIIIIIIlllllllIflIIII causa della folla accorsa ad acclamarli, è facile vederli in giro per le strade di Parigi come persone qualsiasi e, magari, aver l'occasione di scambiarci qualche parola, se s'incontrano in un bistro, dove sono entrati a comprare un pacchetto di sigarette o un francobollo postale. I giornali del pomeriggio rendono popolari le avventure di questi personaggi. In ogni casa si conoscono tutti i particolari delle vicende galanti di Porfirio Rubirosa, i clamorosi successi di Gina Lollobrigida o di Yves Montand, la celebrità di Picasso, le peripezie di Bao Dai 0 del Sultano del Marocco. 1 giornali capitano nelle mani di tutti, anche in quelle dei ragazzi che li ritrovano abbandonati su una poltrona, quando i genitori sono rientrati in ufficio. Quali sentimenti suggeriscono le loro cronache ai figli della gente qualunque, ai ragazzi che appartengono a famiglie in cui l'esistenza è sempre la stessa, mediocre o addirittura sordiduT Han¬ no questi ragazzi reazioni IIIIIIIIlllIIIIIIIIllllllllllllllIlllllllItllIIIIIIIIlIIIIS che non si verificano nei loro compagni di provincia, dove il confronto non avviene con altrettanta crudezza? Il problema ha un reale interesse sociale e per risolverlo il Centro d'informazioni pedagogiche di Parigi ha in corso una grande inchiesta fra gli scolari francesi dai dieci ai quattordici anni. Migliaia di schede raccolte devono venire ancora esaminate e classificate, nuovi formulari da far riempire verranno distribuiti agli insegnanti nel corso di quest'anno scolastico, così che i risultati rimangano ancora piuttosto incerti, ma quelli ottenuti finora presentano già un interesse tutt'altro che trascurabile. La domanda più. elementare, quella attraverso la quale è stato compiuto un primo sondaggio nel subcosciente infantile, è: <Che cosa vorreste essere da grande? » E' risultato così che, mentre il maggior numero dei ragazzi di Parigi vorrebbero essere Pasteur, l'ideale di quelli di provincia è il corridore ciclista Bobet. Dopo Pasteur, i parigini hanno risposto con un nome che non ha nessun valore indicativo perchè è troppo facile che venga alla mente di qualunque scolaro, quello di Napoleone. Ma subito dopo, al terzo posto della graduatoria, ecco comparire finalmente uno dei più sconcertanti protagonisti della cronaca quotidiana, l'Aga Khan, ed è straordinario constatare che l'immaginazione dei ragazzi abbia scelto proprio lui, un vecchio che non ha certo il fascino di Gerard Philipe n di tanti altri eroi del giorno. Interessante è il contrasto nella risposta delle bambine che, in provincia, hanno detto che vorrebbero essere Giovanna d'Arco, mentre a Parigi aspirano a diventare Line Renaud. Nessuna parigina ha fatto il nome di Martine Carol, e quello della Lollobrigida occupa soltanto il terzo posto nella graduatoria delle loro risposte. Ma la preferenza per Line Renaud, che non è una stella di prima grandezza e non è «lllIllIllllIIIIIIIIIlllIIIIlllllllllllllISlllllllltlIIII neppure una bellezza eccezionale, si può spiegare con il successo popolare che hanno avuto le canzoni da lei cantate durante l'ultima « Sei giorni > al Velodromo d'Inverno. Quando Line Renaud canta la < Madelon » un travolgente entusiasmo s'impadronisce della folla, tanto che un film con questo titolo, tn cui sono rievocati episodi della prima guerra mondiale, è stato girato apposta per affidarle la parte di vivandiera e darle così modo di cantare le più note canzoni patriottiche. Il film è stato presentato in primo visione o Parigi soltanto VII novembre, anniversario dell'armistizio, però i giornali ne avevano già parlato diffusamente e in ogni modo i successi della cantante nelle sale popolari giustificano la scelta delle bimbe parigine. I giornali dei grandi Non si può comunque fare a meno di notare la differenza fra i due ideali: Giovanna d'Arco e Line Renaud; irraggiungibile l'uno, quasi a portata di mano l'altro. Sembra infatti che, in linea generale, i ragazzi di Parigi abbiano tendenze più realistiche di quelli della provincia, portati a sognare avventure pressoché irrealizzabili. Nelle campagne la mentalità dei ragazzi è ancora un po' quella dei racconti di fate, mentre invece i parigini mirano alle cose pratiche, alle cose che non è troppo difficile poter ottenere. Così, per esemplo, alla domanda: < Qual è l'oggetto che desiderate possedere e perchè? », hanno risposto in grande maggioranza, maschi e femmine, tanto in città quanto in campagna; una bicicletta. Però a Parigi sono la quasi totalità che la desiderano, ed il più immaginoso di loro ha detto che gli piacerebbe averla per andarci a fare delle passeggiate lontano, per andare a cogliere funghi nei boschi. Fra quelli di campagna c'è IIIIIIllIlllllllIIIlIllllilllIIIIIIllllIIIIIIIllllllIIIIIII stato invece persino uno che la vorrebbe con le ali e molti hanno risposto chiedendo gli apparecchi e i congegni più strani, suggeriti evidentemente dalla lettura dei libri di Jules Verne. Il più realistico ha detto che vorrebbe un elicottero. I bei vestiti sono un desiderio soltanto dei ragazzi di campagna, quelli di Parigi mostrano di non interessarsene affatto. Fra le bambine accade invece il contrario: in provincia si contentano dì un orologio, di una stilografica o di una borsetta, mentre le parigine vorrebbero pellicce e splendide toilettes. Alcune hanno affermato addirittura che dovrebbero essere di Christian Dior. Le letture preferite sono i romanzi polizieschi a Parigi, e Ventimila leghe sotto 1 mari in provincia. Un solo ragazzo ha dato la preferenza alla letteratura classica e nessuno ha risposto citando il titolo di un'opera di poesia. I libri di fiabe attraggono in modo particolare i piccoli lettori di campagna. Affinchè questa inchiesta possa dare indicazioni precise è necessario tuttavia approfondirla con domande più particolareggiate, ciò che richiederà probabilmente ancora alcuni anni di indagini. Il Centro d'informazioni pedagogiche sta estendendole in questo momento alla influenza che hanno i giornali sugli adolescenti. Non c'è dubbio, infatti, che, benché i ragazzi dicano di preferire i libri, le loro letture più comuni sono quelle dei giornali. Gli psicologi e i sociologi che dirigono il Centro sospettano anzi che l'influenza dei giornali per i grandi sia su di loro maggiore di quella che risentono dai giornali per l'infanzia. II prossimo compito della inchiesta, estesa questa volta at ragazzi francesi fra i sette e i sedici anni, sarà dunque rivolto a stabilire qual è il giornale ideale, quello che i ragazzi vorrebbero leggere. Sandro Volta ISIIIllllllLIIIIIIIlllIllllllllIlllllllllIIIIIIIIIIIIlHIKi»