Solo i d. c. Pella e Cavalli nominati rappresentanti nella CECA di Delio Mariotti

Solo i d. c. Pella e Cavalli nominati rappresentanti nella CECA Solo i d. c. Pella e Cavalli nominati rappresentanti nella CECA Gii altri sette deputati non hanno ottenuto il minimo prescritto dei voti - L'ex-Presidente dei Consiglio ha ricevuto l'appoggio anche delle destre - Una nuova votazione avrà luogo entro il mese Roma, 18 novembre. La Camera ha ripetuto oggi nel pomeriggio la votazione per la nomina dei nove deputati che, insieme ai nove senatori già eletti nello scorso luglio, debbono rappresentare il Parlamento italiano nell'Assemblea della Comunità Europea per il Carbone e l'Acciaio (CE. C.A.). Questa martedì prossimo, a Strasburgo, si riunirà in seduta plenaria. Del nove candidati che dovevano essere eletti, due soli hanno ottenuto la maggioranza necessaria: Pella e Cavalli, entrambi democristiani. La decisione di ripetere la votazione per i delegati alla C.E.C.A. è stata presa nella mattinata. Si era pensato che non fosse strettamente necessario procedere alla nomina di questi rappresentanti prima del 22 novembre, data dell'assemblea della C.E.C.A., anche perchè nel corso di una comunicazione telefonica con Strasburgo, avvenuta iersera, si era avuto assicurazione che, secondo lo statuto della Comunità carbosiderurgica, 1 vecchi rappresentanti restano in carica fino alla fine dell'anno. Era da considerare, però, il lato morale della questione: Pella è il presidente di quella alta assemblea e il doversi presentare martedì non rieletto dalla Camera italiana lo avrebbe posto in delicata posizione. Lo stesso Presidente del Consiglio, in un colloquio avuto con Pella a Montecitorio, si è reso conto di questa esigenza. Tali considerazioni non risolvevano tuttavia il problema di fondo che restava legato agli incerti umori della maggioranza governativa. Occorreva un fatto nuovo e questo era già all'orizzonte con il proposito espresso da monarchici e missini di voler rivolgere, in una eventuale nuova votazione, 1 loro voti sull'on. Pella «la cui figura di uomo di partito — come poi ha dichiarato l'on. Roberti, esponente del MSI — è sopraffatta da quella di rappresentante dell'Italia in un consesso internazionale». Si trattava, prima della seduta pomeridiana, di avere assicurazioni su questo proposito ed a tale riguardo sono da giudicare i rapidi conciliaboli che il presidente del gruppo D.C. on. Marazza ha avuto in aula con il monarchico Co-velli e il missino Roberti. Lo scrutinio ha confermato la validità di questi approcci: Presenti e votanti 544; maggioranza richiesta 273. Hanno avuto voti: Pella (d.c.) 310 Cavalli (d.c.) 273 Piccioni <d.c.) 272 Tognl (d.c.) 266 Carcaterra (d.c.) 265 Simonini (p.s.d.i. 264 La Malfa (p.r.i.) 255 Malagodi (p.1.1.) 246 Pastore (d.c.) 240 Giolitti (p.c.i.) 213 Lombardi R. (p.s.i.) 213 Foà (p.s.i.) 213 Novella (p.c.i.) 211 Roberti (m.s.i.) 37 Dispersi 31 Schede bianche 5 Il presidente ha proclamato eletti gli on.li Pella e Cavalli. Per gli altri sette membri si procederà ad una ulteriore votazione di cui non è stata fissata la data. I 37 voti dell'on. Roberti (MSI) significano che l'estrema destra ha voluto dare all'on. Pella, e soltanto a lui, una quarantina circa di voti e non di più. Le cifre hanno un linguaggio polemico che rispecchia le dichiarazioni fatte da esponenti di destra all'inizio della seduta presieduta anche oggi dall'on. Macrelli (PRI) Roberti, per esempio, ha riaffermato il convincimento della sua parte che non sia lecito alla maggioranza escludere dal-la rappresentanza della CECAcoloro che contribuirono a suo tempo, con un voto favorevole, alla realizzazione della Comunità carbo-siderurgica e della Unione europea occidentale. Dopo aver affermato che i deputati del MSI avrebbero dato li voto all'on. Pella, ha ribadito che a Pella stesso, quale presidente della CECA, avrebbe consegnato una solenne protesta scritta da far valere presso il consesso di Strasburgo. Il monarchico Cantalupo, in tono adirato, ha espresso uguali concetti ed ha colto l'occasione per rivolgere all'on. Pella « la deferente considerazione della sua parte ». L'analisi dei voti riportati dai vari candidati ci porterebbe in un ginepraio. Mancavano al « plenum » di 590 deputati 46 parlamentari. Considerati gli ammalati e quelli in regolare congedo, l'assenza di una trentina di deputati in gran parte del centro non è facilmente giustificabile. Inoltre molti onorevoli della D. C. sono certamente responsabili della dispersione dei 31 voti annunciata dal presidente Macrelli. Le schede bianche sono state cinque. L'on. Rapelli commentava nei corridoi che su molte schede sono stati indicati strani nomi e fatti assurdi accoppiamenti quali, per esempio, quello di Pella con il socialista nenniano Lombardi. I suffragi riportati dal democristiano Cavalli hanno suscitato talune illazioni, ma in realtà non c'è mistero; il deputato di Bergamo, vecchio militante del partito popolare, è uomo che gode generiche simpatie da varie parti. In quanto al sindacalista Pastore, l'ultimo nella rosa del candidati del centro con 240 voti, aveva giorni fa In una lettera dichiarato di rinunciare al seggio di Strasburgo. A tarda sera 11 direttivo del gruppo d. c. si è riunito per un esame della situazione. La Camera riprenderà le se- . |dute mercoledì prossimo; il iae nato martedì. _ • ! Delio Mariotti

Luoghi citati: Bergamo, Italia, Pella, Roma, Strasburgo