Votazione nulla alla Camera sui rappresentanti nella CECA di Delio Mariotti

Votazione nulla alla Camera sui rappresentanti nella CECA Votazione nulla alla Camera sui rappresentanti nella CECA Nessuno dei note candidati atta Comunità Carbone e Acciaio ha ottenuto il minimo dei voti • Disaccordo tra il centro e l'estrema destra • Clamori e aspre polemiche sul regolamento • Tutto rinviato ad un'altra seduta Roma, 17 novembre. Martedì prossimo si riunisce a Strasburgo l'assemblea della Comunità europea per il carbone e l'acciaio conosciuta anche sotto la sigla C.E.C.A. Il Senato ha già eletto 1 suoi nove rappresentanti; la Camera ne avrebbe dovuto eleggere oggi un egual numero, ma non vi è riuscita per mancanza di una maggioranza necessaria e la votazione quindi dovrà essere ripetuta nei prossimi giorni sotto l'assillo del tempo che scade. La seduta è incominciata alle 11,30; presiedeva il repubblicano on. Macrelli; i deputati presenti erano più di cinquecento. Si era già avvertito, nei corridoi, un vento di burrasca levarsi dalle opposizioni di estrema sinistra e di estrema destra per l'accordo intervenuto tra i partiti del centro democratico di votare una rosa di nove propri candidati comprendenti i democristiani Piccioni, Pella, Carcaterra, Cavalli, Togni, Pastore; il socialdemocratico Simonini ; il repubblicano La Malfa; 11 liberale Malagodi. Particolarmente irritati apparivano i deputati dell'estrema destra che, ricordando come il monarchico Selvaggi fosse stato incluso nella rappresentanza italiana della C.E.C.A. nella precedente tornata (il mandato è annuale), ravvisavano nella decisione del centro un atto di rappresaglia sia per li recente patto di unità d'azione tra monarchici e missini, sia per la defezione delle dèstre nella votazione del giudici costituzionali. Nel suo discorso, il deputato del MSI ha cercato di far valere la tesi che anche le opposizioni, come avviene p'er gli altri Paesi membri della CE. C.A., debbono essere rappresentate nell'Assemblea europeo: < Poiché noi veniamo illegalmente esclusi — ha detto — voteremo, per protesta, scheda bianca e ci appelleremo alla Comunità europea per impugnare la validità della rappresentanza in quell'organismo di tutto il Parlamento italiano ». Uguali propositi ha espresso il monarchico Cantalupo. Da questa decisione dovevano nascere i successivi guai. Il presidente on. Macrelli aveva avvertito che, così come si era fatto, in analoghe occasioni, nel luglio del 1952 e nel maggio del 1954, l'elezione dei smiucsmp rappresentanti nella C.E.C.A. sarebbe stata valida con la maggioranza assoluta dei voti, il che significa la metà esatta dei votanti, più uno. A questo punto v'è stato un tentativo dell'estrei a sinistra per_ indurre l'Assemblea ad adottare un criterio proporzionale per l'elezione dei candidati a Strasburgo. La tesi, sostenuta dal comunista Giolitti e dal socialista nennlano Dugoni, atà questa; il regolamento -iella Camera prescrive che nelle Commissioni parlamentari siano rappresentate tutte le correnti politiche. Perchè non si adotta lo stesso sistema per la Comunità europea? L'on. Tesauro (d.c.) ha respinto il richiamo al regolamento. L'Assemblea ha poi fatto altrettanto e in questa occasione s*. è visto che, aia pure esigua, una maggioranza del cenno esisteva. Quella maggioranza è poi venuta a mancare. Per spiegare il perchè occorre portarsi nella commissione di scrutatori di cui facevano parte anche deputati comunisti e socialisti. Il numero delle schede deposte nell'urna era di 528; di ess(-„ 58 erano bianche. Come calcolare la maggioranza della metà più uno? Considerando valide anche le schede bianche o sottraendole dal computo? La decisione aveva grande importanza: se le schede bianche non venivano conteggiate la maggioranza valida sarebbe stata di 236; se venivano calcolate, sarebbe salita a 265. In tal caso — lo si era già visto — nessun candidato del centro democratico avrebbe raggiunto, sia pure per pochi voti di scarto, il quorum necessario. Quindi, votazione nulla. ? L'Ufficio di Presidenza si è messo in movimento. SI è compulsato il regolamento, i commenti al regolamento, i precedenti eco Si è ricordato 11 precedente della elezione del democristiano Folchi nell'Assemblea della C.E.C.A. nel dicembre scorso, fornendo al titubante presidente Macrelli le prove che in quella occasione il presidente Leone sottrasse dal computo dei voti le schede bianche. SI è andati persino a pescare analoghe decisioni nelle antiche cronache parlamentari. Si è detto che il regolamento del Senato esclude parimenti le schede bianche. Di questo passo si è andati avanti per tre quarti d'ora. Erano suonate le due pomeridiane; i deputati nell'aula scalpitavano, battevano le tavolette, alzavano la voce. Al fine Macrelli, senza convinzione, ha consentito a non tener conto delle SS schede. Nenni, che stava uscendo dal palazzo, è stato richiamato d'urgenza e si è presentato in aula con il cappello in mano ed il cappotto addosso. E' giunto quando Macrelli annunciava: «Votanti 528, schede bianche 58. « Hanno ottenuto voti i deputati: Piccioni (d.c.) 263, Pella <d.c.) 262, Carcaterra, (d.c.) 261, Cavalli (d.c.) 261, Slmonin! (p.s.d.l.) 257, Togni (d.c.) 254, La Malfa (p.r.i.) 250, Malagodi (p.l.i.) 247, Pastore (d.c.) 241, Lombardi Riccardo (p.s.i.) 206, Foa (p.s.i.) 203, Novella (p.c.i.) 200, Giolitti (p.c.i.) 186... ». E' da osservare che con la abolizione delle schede bianche dal computo, scendendo la maggioranza richiesta a £36, sarebbero risultati eletti tutti e nove i candidati del centro democratico, avendo Pastore, il nono, riportato HI voti, mentre il decimo candidato, Lombardi, ne ha 206. E' inutile dire che Macrelli ha pronunciato nomi e cifre in un baccano generale e quando egli si è accinto a ripetere la formula regolamentare della proclamazione degli eletti, non ha potuto dire che: <Proclamo» perchè il clamore è diventato immenso ed il presidente, sopraffatto, ha afferrato il campanello e si è messo ad agitarlo esortando alla calma e chiedendo intanto ai perplessi {segretari: € Ma datemi perbacco la cifra di questa maggioranza... ». Intanto Nenni chiedeva di parlare; Roberti, missino, era corso dal suo settore sotto il seggio del Presidente urlando come un ossesso. Fortunatamente l'espressione sconcertata dello stesso Macrelli ha finito col ristabilire un relativo silenzio, nel quale si è udito il presidente dichiarare: c Po'-^è nessuno dei nominativi ha raggiunto la maggioranza neces¬ saria la votazione sarà ripetuta... ». E' stato come gettar olio sul mare in tempesta: «Non voglio precludere — ha detto ancora Macrelli — la possibilità di una decisione della Camera sulla questione del valore da attribuirsi alle schede bianche al fini del computo della maggioranza ». Poi ha tolto la seduta dichiarando che la ripresa dei lavori normali non poteva oggi essere precisata, dovendosi domattina riprendere in seduta comune la votazione del tre giudici costituzionali. In conclusione la seduta di oggi ha dimostrato soprattutto due cose: che fra centro democratico ed estrema destra è in atto una frattura, e che almeno cinque o sei deputati della maggioranza non hanno votato per i candidati del centro stesso, altrimenti il quorum di 265 sarebbe stato rag- giunto. Delio Mariotti ■llllllllltlllltlltlllllllllillllltlllllllllllllllltlllll

Luoghi citati: Roma, Strasburgo