Gioco scialbo e una sola rete nella prova azzurra a Firenze

Gioco scialbo e una sola rete nella prova azzurra a Firenze In del doppio confronto con l'Ungheria Gioco scialbo e una sola rete nella prova azzurra a Firenze Forse qualche cambiamento nella squadra che scenderà in campo a Budapest - Il centravanti Virgili inserito nella nazionale A? - Prodezze di Boniperti - Caute dichiarazioni del dott. Pasquale (Nostro servizio particolare) Firenze, 16 novembre. • ^allenamento dei < moschetìieri » e dei « cadetti » allo Stadio Comunale ha offerto cosi pochi spunti che il suo resoconto potrebbe limitarsi a poche righe, tanto per dovere di cronaca, senza alcuna illaaione, senza alcun giudizio, eenza, meno che meno, alcun accenno di pur blandissima polemica. I trenta giocatori visti sul fampo, infatti, hanno dato il più modesto spctta*:olo che ci si potesse attendere. Neppure il pubblico, che ha assistito ai cinquanta complern^vi minuti di gioco in un silenzio pia gelido della tramontana che non ha mai cessato di tirare, un pubblico fiorentino — si badi bene — difficile da far tacere, ha trovato che ci fosse qualche cosa da ridire. In pratica è stato dello stesso parere il dottor Pasquale, presidente della commissione per le squadre nazionali, che alla fine della partita ha cercato con molto spirito, se non proprio di volger la cosa in saherzo, almeno di divagarsi e di divagare da troppo malinconiche riflessioni con qualche divertente storiella. Poi, quando è stato messo alle strette, e ha dovuto parlare di calcio, è stato di una simpatica sincerità: « Che cosa volete che vi dica! Così è, ci sembri o non allegro. 1 giocatori convocati credo siano obiettivamente » migliori: di chi sia la colpa che i migliori sono così, non so. Della situazione, diciamo. Ma non facciamone un dramma. Ci penseremo, cercheremo qualche rimedio, posto che si possa trovarlo, poi... andremo a Budapest a giocare il meglio che ci sarà possibile. Ma anche in Ungheria, come contro il Brasile, l'Argentina, eccete^ ra, la botte "azzurra" non potrà dare che il vino che ha. Speriamo che a cattivo allenamento, corrisponda davvero una discreta partita, come dice che sia tradizione ». Non c'è molto altro da aggiungere, se non in sede di strettissima cronaca, a quel che ha detto il dottor Pasquale e che, almeno, ha avuto il merito di sollevare dirigenti e rappresentanti della stampa da un senso di pesante imbarazzo, che era calato su tutto lo stadio o aveva coinvolto il pubblico e gli stessi giocatori. Andare a parlare con questi negli spogliatoi sarebbe stata una mezza crudeltà, perchè, oltre tutto, non si poteva neanche contare sili piccolo piacere, sia pure un po' maligno, di sentir qualcuno accusare qualche altro. N071 c'era nessuno da accusare. Salvo, forse, come ha rilevato lo stesso Pasquale, la sittiazione che è la risultante di troppe e vecchie circostanze per poter pretendere che qualcuno la guarisca con una convocazione 0 con la sostituzione di qualche convocato. Semmai si debba proprio far qualche nome, facciamo quello di Boniperti, l'unico che anche oggi ha dimostrato di saper giocare e la cui classe ha galleggiato, purtroppo inutilmente, per tutti i cinquanta minuti di gioco sul gran grigiore degli altri. Non è quindi, davvero il caso di esprimere giudizi individuali (sempre un po' assurdi, del resto, dopo un semplice allenamento di neppure un'ora fra giocatori conosciutissimi da anni). Resta solo da registrare l'interrogativo che certo tutti si sono posti, se sia opportuno inviare a Budapest una squadra mosaico come quella vista sul campo dello Stadio Comunale o se, invece, non convenga tornare sul proposito, per tentare di nuovo il varo di uno dei migliori e più omogenei € blocchi» del calcio attuale. Ciò non vieta di sperare che l'entusiasmo, la vivacità e quel certo spiritaccio d'avventura che spesso ha salvato la « Na¬ zionale» da guai troppo grossi possano riserbarci qualche lieta sorpresa, tanto più die la Ungheria, pur restando quel colosso che sappiamo, ha accusato come è noto una sensibile debolezza nei reparti arretrati. E' per questo che stasera si è di nuovo sentito avanzare l'ipotesi dell'inclusione di Virgili nella ' squadra dei « moschettieri », per affiancarlo a Pivatelli, in modo da avere non più un solo « tiratore », ma due, benché nessuno dei due abbia dimostrato oggi di essere nella più, brillante condizione. Va da sè, però, che sono cadute oggi tutte le ipotesi sulla possibile adozione da parte della <Nazionale» di una qualsiasi tattica Frossi che, da quanto abbiamo visto sul campo, sembra sia stata definitivamente abbandonata. I < moschettieri», salvo ripensamenti, dovrebbero affrontare l'Ungheria, come già hanno affrontato l'Argentina e la Germa- nia: mediani laterali fra i terzini, Vivaio e Menegotti arretratissimi, Boniperti e Pivatelli punte estreme dell'attacco. Sarà inutile dire, dopo quanto abbiamo accennato iti principio, che la cronaca della partita si riduce praticamente al goal di Boniperti. Il < capitano » della Nazionale al SC del primo tempo ha avuto il pallone da Bearzot e l'ha passato a Pivatelli con tocco leggero ed elegante. Pivatelli ha passato a Menegotti, che, a sua volta, ha restituito il pallone a Boniperti, che ha lasciato partire un tiro molto violento. La palla, però, è rimbalzata sulle gambe di un terzino avversario ed è tornata sui piedi del juventino. Questi, allora, ha compiuto un breve velocissimo scatto sulla sinistra, ha aggirato uno o due avversari che gli si erano fatti incontro e ha tirato di nuovo. Buffon non ha potuto far nulla per impedire il goal. »• 8- Boniperti autore del goal azzurro, In azione a Firenze (Tel.)