La maggioranza degli operai in Argentina ha scioperato nonostante le misure militari
La maggioranza degli operai in Argentina ha scioperato nonostante le misure militariLa maggioranza degli operai in Argentina ha scioperato nonostante le misure militari L'esercito ha compiuto inutilmente dimostrazioni con aerei e carri armati - Nessano scontro, qualche sabotaggio (Nostro servizio particolare) Buenos Aires, 15 novembre. Lo sciopero generale, ordir nato dalla C.G.T. come prova di forza contro il governo, ha avuto parziale successo. Nonostante le cifre addomesticate fornite dal governo, le astensioni dal lavoro sono state numerose nella capitale e più ancora nelle città di provincia. Non si lamentano gravi incidenti, ma gli operai — nonostante le minacce governative — hanno obbedito nella proporzione dal 60 al 90 per cento all'ordine di abbandonare il lavoro. Lo sciopero è stato proclamato soprattutto per mostrare chiaramente al governo che la C.G.T. è in grado di ignorare, potente com'è, la recente ordinanza governativa che dichiarava « illegale > l'incitamento allo sciopero. Sono due le correnti che reggono le sorti della C.G.T.: quella composta dalla < Vecchia Guardia» peronista e quella formata dagli elementi entrati a farne parte dopo la caduta del regime di Perón. Non v'è dubbio che la più potente è quella della «Vecchia Guardia»: il governo rivoluzionarlo non è riuscito sinora ad assottigliarne le file, perchè la «base» la spalleggia con grande impegno. Sono stati appunto i dirigenti peronisti a scatenare r a a e — a r e a , o a a i a è è o e i e lo sciopero e la misura della loro forza conferma la pronta adesione allo sciopero da parte della quasi totalità degli iscritti alla Confederazione del Lavoro. Oggi hanno funzionato, in sostanza, soltanto i servizi essenziali (luce, trasporti, acqua, gas), e solo perchè il funzionamento è stato assicurato dalla collaborazione di reparti del Genio militare. Quasi del tutto bloccati da paralisi sono rimasti gli stabilimenti per la lavorazione, della carne e della gomma, le industrie tessili, quelle chimiche e quelle metallurgiche. Sono, ovviamente, gli stabilimenti situati nei grandi centri a registrare le quote più elevate di astensione dal lavoro: ma lo sciopero si manifesta sensibile anche nelle località minori. Il governo ha messo in azione carri armati, truppe autocarrate, pattuglie motorizzate della polizia, formazioni di gendarmeria ed ha mandato anche qualche squadriglia di aerei a sorvolare le zone dove lo sciopero si è manifestato più carico di minacciosi sviluppi. La reazione degli scioperanti è stata tuttavia compatta e tenace. Nonostante i picchetti armati sistemati dal governo attorno alle fabbriche per garantire il lavoro di quelli che non intendevano aderi¬ rlspstddtlnlcsltmlrcnlscnvlts re allo sciopero, l'affluenza alle fabbriche è stata scarsissima. E la tensione sale sempre di più, perchè la CGT ha fatto sapere che lo sciopero è « a tempo indeterminato », mentre d'altra parte la campagna radiofonica antiBciopero lanciata dal governo ebbe inizio all'una e mezzo e stasera continua ancora. A Buenos Aires sono paralizzate quasi tutte le fabbriche, specialmente quelle del sobborgo industriale dì Avellaneda, dove si trovano quattro stabilimenti per l'iscatolamento della carne, uno stabilimento tessile e due acciaierie. Allo stabilimento per la carne « Wilson », di proprietà nordamericana, non c'è un solo operaio presente: varato lo sciopero andarono via tutti, compresi 1 guardiani notturni Ad Avellaneda la popolazione operaia ha dato subito prova di prendere molto sul serio lo sciopero: alcune vetture tranviarie sono state prere a sassate, due treni sono stati bloccati sui binari e ne sono nati incidenti per sedare i quali è stato necessario l'interven to di cinque carri armati. Al tri incidenti, rapidamente neutralizzati, si sono avuti anche nel sobborgo di Belgrano. Massiccia l'adesione allo scio¬ o o e a i o e ¬ pero anche negli altri due principali centri industriali argentini: Cordoba e La Piata, dove le centrali elettriche sono in funzione solo per l'intervento dei militari, e dove sono paralizzati i pastifici ed i cantieri edilizi in misura completa, mentre le altre industrie registrano astensioni dal lavoro che vanno dall'ottanta al novanta per cento. In altri centri minori lo sciopero è tanto più notevole in quanto lè sedi locali della C.G.T. sono dirette da antlperonisti. Stasera non si segnalano Incidenti, ma l'Esercito e la Marina vigilano attorno e nelle vicinanze delle grandi industrie. A La Piata, per esempio, le raffinerie degli oli minerali sono circondate da reparti da sbarco della Marina e formazioni di fanteria tengono d'occhio gli stabilimenti per la lavorazione della carne. Ci sono stati diversi arresti, specialmente a La Piata. Gli aerei che il governo ha mobilitato per intimidire gli scioperanti e, soprattutto, per seguire lo svolgimento della situazione simul taneamente, volano a bassissima quota. A Buenos Aires il cielo è Btato per gran parte della giornata solcato da una formazione di quattro aerei da caccia dell'aviazione navale. a. p.
Persone citate: Belgrano, Cordoba, Vecchia Guardia
Luoghi citati: Buenos Aires
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