I primi due giudici costituzionali eletti dal Parlamento in seduta comune di Delio Mariotti

I primi due giudici costituzionali eletti dal Parlamento in seduta comune Un'improvvisa mossa dei socialisti ha sbloccato la situazione I primi due giudici costituzionali eletti dal Parlamento in seduta comune Sono il prof. Gaspare Ambrosini (D. C.) dell'Università di Roma e il prof. Mario Bracci [PSl} dell'Università di Siena - L'esponente socialista è stato eletto con l'appoggio di gran parte dei parlamentari d.c. - Oggi pomeriggio le votazioni per gli altri tre giudici - Togliatti, appoggiato da Menni, insiste per un suo rappresentante nella Corte, ma il centro è contrario - Si prevede una giornata interessante, con possibilità di sorprese di Diritto Amministrativo dell'Università di Siena». A sinistra si è applaudito, me più forti erano i battimani dei socialisti, mentre Targetti annunciava che domani, alle ore 16, avrebbe avuto inizio il sesto scrutinio. Ancora una volta gli ambulacri del palazzo si sono riempiti di gente animata: nuovi commenti e dichiarazioni. Togliatti ha detto: <La votazione ha preso sin dall'inizio un corso inatteso e questo spiega l'incertezza che vi è stata in qualche voto. Ma siamo comunque lieti che sia stato eletto l'on. Bracci, che è uno dei candidati della sinistra. Attendiamo ora i successivi voti per un definitivo giudizio, ma la nostra posizione rimane quella di prima. Tutte le correnti debbono essere rappresentate nella Corte. Escludere un partito come il nostro, con sei milioni di elettori, che si collocò in prima linea tra gli autori della Repubblica e della Costituzione, sarebbe un colpo che seriamente minaccerebbe questa autorità e sanzionerebbe un sistema discriminatorio, e cioè in contrasto con la Costituzione ». Nenni non ha nascosto il suo compiacimento: < L'elezione di Bracci è 11 completamento logico dell'elezione di Ambrosini. Ritengo che domani si possa trovare Tin accordo per eleggere gli altri tre giudici, compreso naturalmente il candidato comunista >. Fan fan 1 ha rispecchiato il pensiero della D. C.: < L'indicazione è chiara. Noi non voteremo 11 candidato comunista!. Più serenamente la situazione) è stata esaminata in una riunione che si è protratta fin verso la mezzanotte a Montecitorio, tra Fan fan i, Rumor, i sottosegretari Russo e Natali, il vlce-presldénte del - Senato Bo, il membro del direttivo Bucciarelli Ducei. Si è convenuto di accettare la realtà anche alla luce dei risentimenti che verrebbero dalla destra monarchica e missina, che rimprovererebbe alla Democrazia Cri stiana una « qualificazione a sinistra ». In realtà, oltre 170 voti del centro democratico sono andati a favore del candidato nenniano. Quale possa essere questa realtà è da vedere domani. Intanto nella riunione di stasera è stato deciso che il centro voterà 1 suoi candidati Cappi e Cassandro. Resta ancora una possibilità di manovrare sulle ali: a destra per il candidato monarchico, a sinistra con una trattativa con Nenni. Questi non ha nascosto che possa farsi luce un nuovo candidato che, pur non essendo appartenente al P.C.I., possa placare la evidente irritazione di Togliatti. Si attende un'altra giornata interessante. Delio Mariotti Il prof. Ambrosini, dell'Università di Boma (Telefoto)

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