Le due anime della d. c. di Vittorio Gorresio

Le due anime della d. c. Le due anime della d. c. Ilo imi, 15 novembre. Due giudici costituzionali sono stati eletti dal Parlamento e non si esclude che domani possano venire eletti gli altri tre. Il risultato è merito principale dell'onorevole Nenni, che ha tagliato corto alle manovre dilatorie e, nella mancanza di preventivi accordi tra i diversi gruppi, è riuscito ad imporre la volontà del proprio, che era semplice e chiara: era, cioè, che in un modo o nell'altro la Corte Costituzionale potesse prender vita. E' possibile che tra i giudici eletti non ci sia il rappresentante comunista, ma per Nenni — e forse anche per i suoi alleati — l'importante è che la Corte funzioni, anche a prescindere dal fatto che il P.C.I. possa ;i essa disporre di un voto su quindici o non averne nessuno. Tutta la gran discussione che si è fatta in questi giorni se fosse o no ammissibile eleggere « un » comunista nella Corte non aveva molta importanza. Pareva un pretesto che nascondeva la riposta intenzione di forti gruppi democristiani di non risolvere il problema della Corte Costituzionale. Con molto realismo, la sinistra ha fatto valere la propria diversa volontà, dimostrando ancora una volta che chi vuol fare ha già in partenza almeno un nunto di vantaggio su chi fare non vuole. Nessuno, d'altra parte, potrebbe tògliere il diritto al Presidente della Repubblica di nominare, ove lo creda opportuno, un comunista tra i cinque giudici che sono di sua spettanza. Il rapporto di uno a quindici in seno alla Corte Costituzionale verrebbe così ristabilito, e osiamo affermare con serenità che le sorti delle nostre istituzioni democratiche non ne avrebbero alcun pregiudizio. Queste co munque sono ipotesi, e, di fronte alle possibilità dei vari schieramenti, non. sarà opportuno arrischiare previsioni sui risultati delle vota' zioni di domani. La sicurez za che gli altri tre giudici riescano eletti non c'è, difatti, ancora; nuovi colpi di scena sono sempre possibili e anche le esperienze precedenti devono indurre alla cautela. Sta di fatto, però, che essendosi compiuto un primo passo, sarà molto difficile arrestarsi per via. Le responsabilità di chi mandasse a vuoto le prossime elezioni sarebbero fin troppo evidenti, dono che i tudpì della minoranza di sinistra hanno dato la r,:~,"=!f—iz'one che la soluzione del nroble ma si può ottenere. Anche i risultati di stasera sono significativi, avendo condotto alla nomina — oltre che di un democristiano — di un candidato della opposizione, il'quale non può essere stato eletto se non in virtù d'una netta frattura avvenuta nel gruppo della D. C. Metà di questa, all'incirca. deve aver votato il candidato socialista, l'altra metà il candidato monarchico. Solo cosi si spiega l'elezione di Bracci, e in questo modo anche l'odierno scrutinio segreto viene a dare una conferma dell'esistenza di due anime democristiane, l'una rivolta a destra, l'altra a sinistra. Ciò detto in merito all'av venimento, c'è qualche considerazione da aggiungere per illustrarne il significato e trarne un opportuno insegnamento. Nell'attuale situazione sostanzialmente è l'opposizione che conduce il giuoco: accorta e pronta, essa interviene col suo peso determinante al momento che sceglie essa stessa con innegabile tempismo. Naturalmente le soluzioni che essa impone sono quelle di sua convenienza: una volta si trattò di bocciare il candidato della D. C. per la carica di Capo dello Stato, e venne eletto il candidato dell' opposizione. Un' altra volta volle evitare imbarazzi al governo, minacciato da una pericolosa fronda democristiana, e, coi suoi voti e con le sue astensioni, ottenne che fopse approvato il bilancio dell'Interno. Anche a voler dimenticare la legge sulle competenze dei Tribunali Militari, si ricorderà che la sinistra ha lasciato al ministro dell'Industria una specie di lettera di credito che l'on. Cortese potrà esigere al momento del dibattito sulla legge per gli idrocarburi. Domani, ancora, sarà forse la volta della riforma dei patti agrari, ed altre ipotesi potrebbero venir prospettate in grande numero: ma accontentiamoci di registrare l'operazione compiuta oggi. E' il destino che tocca alle maggioranze che non sanno scegliere una precisa linea politica questo di dover subire l'iniziativa di una minoranza decisa. Se l'attuale maggioranza di centro intende sottrarsi per il futuro a questa sorte, è necessario che si ponga un programma con coraggiosa chiarezza. Vittorio Gorresio

Persone citate: Bracci, Nenni