S'è impiccato o fu strangolato il giovane motociclista scomparso?

S'è impiccato o fu strangolato il giovane motociclista scomparso? Si infittisce il mistero sai cadavere di Saint Vincent S'è impiccato o fu strangolato il giovane motociclista scomparso? Qualcuno potrebbe aver avuto interesse a sopprìmere un pericoloso testimone (Dal nostro inviato speciale) St. Vincent, 14 novembre. Franco Cavalla ha fatto ritorno per un giorno nella sua casa di Bard. I suoi resti sono racchiusi in una bara, e attorno piangono il padre Giovanni Battista, la sorella Graziella col marito Carlo D'Herin, la fidanzata Corinna Cout, parenti ed amici. Lo veglierannò tutta Ionotte, domattina alle dieci lo accompagneranno al cimitero. Ma aver ritrovato il suo corpo e avergli dato sepoltura, non placherà la loro angoscia per la sua fine che essi continuano a ritenere misteriosa e inspiegabile. Franco Cavalla si è suicidatot E' rimasto "Httima d'una più oscura sorte t EgH scomparve la notte del SO giugno scorso, dopo un incidente motociclistico che costò la vita al suo amico Giuseppe Dalles. Questi venne trovato gravemente ferito all'inizio della discesa di Mongiove, e mori durante il trasporto all'ospedale di Aosta. Il giorno dopo la motocicletta fu rinvenuta sulla scarpata. Ma nessuna traccia fu scoperta di Franco Cavalla, che guidava il veicolo. I parenti e gli amici si unirono ai carabinieri nel frugare per largo raggio i boschi e i cespugli che circondano il luogo dell'incidente. Ogni ricerca fu vana; e di nessuna consistenza risultarono le varie ipotesi fatte per spiegare la scomparsa: rapimento, delitto, fuga all'estero, suicidio. < Anche morto, ma almeno sapere dov'è » hanno spasimato per cinque mesi il padre e la sorella, che mai hanno abbandonato le ricerche. Sabato scorso il suo cadavere decomposto, quasi ischeletrito, è stato scoperto in un cespuglio ai piedi d'un olmo, sul fianco della valle in fondo alla quale scorre la Dora, a circa mezzo chilometro dal punto della sciagura. Annodata a un ramo pendeva la sua cravatta, di cui l'altra estremità finiva in un cappio, che appariva spezzato. Ieri mattina il padre e la sorella di Franco Cavalla hanno riconosciuto il congiunto nei resti ritrovati, soprattutto grazie agli indumenti: la giacca di pelle, il portafoglio, documenti d'identità. Al riconoscimento erano presenti il dott. Dumantei, sostituto procuratore del iiii l . a l . a a i l e o u a : , i i . l a a o n , n o e i i o nl la Repubblica, il tenente dei carabinieri Beverelli, il maresciallo Vacchina, il medico legale dott. Portigliatti. I rilievi della autorità giudiziaria coincidono con le risultanze del perito: suicidio per impiccagione. I resti infatti non presentano fratture-al cranio o al torace, prova che il Cavalla non rimase ferito nell'incidente. Nessun'altra lesione è stata riscontrata, tale da far pensare che egli sia stato soppresso da persone comunque interessate alla sua morte. Le sole fratture che la salma presentava sono quelle della prima e della seconda vertebra cervicale. Non è stato possibile accertare se esse siano state prodotte prima o dopo la morte. Ma lesioni del genere sono tipiche dell'impiccagione, ed esse confermerebbero l'ipotesi del suicidio. Tale ipotesi e facilmente spiegabile anche da un punto di vista psicologico. Si consideri k> stato in cui il giovane Cavalla è venuto a trovarsi dopo l'incidente a causa del trauma nervoso ricevutone, e anche d'un possibile trauma fisico. Egli vede per terra l'amico insanguinato, lo crede morto. Lo sconvolgimento d'essere stato causa, sia pure involontaria, della sita fine, e il dolore d'aver perso l'amico, sono tali che gli fanno smarrire la ragione. Lo assale un'infrenabile mania di distruzione. Agguanta la moto e la scaraventa nella scarpatai poi fugge, inseguito dall'orrore, dal dolore, da quell'improvviso e insopprimibile complesso di colpa. Erra a lungo sul costone della montagna; si ferma ai piedi di un olmo, forse vi rimane fino all'alba. Infine, servendosi della cravatta annodata a un ramo e attorno al suo collo, attua la sua tragica decisione. Dopo alcimi giorni, iniziatosi il processo di decomposizione, il tessuto ne rimane macerato e si spezza; il corpo si affloscia sotto il cespuglio, non sarà visibile che a rami spogli, in autunno. Ma, dicono i parenti, abbiamo frugato metro per metro quel tratto di montagna, siamo certamente passati anche da li: possibile che non abbiamo visto il suo cadaveret Possibile che non ne abbiamo avvertito il sentore che doveva emanarne 1 E ricordano che sul luogo dell'incidente furono trovati i frmGrnbllsndpgspdfcgssè frammenti del fanalino posteriore di un'auto, segno che la moto v\ aveva cozzato contro. Gli occupanti dell'auto avrebbero soppresso, per non aver grane (si tratterebbe di contrabbandieri) il testimone pericoloso: l'avrebbero cioè strangolato camuffando il delitto in un suicidio. Un'ipotesi piuttosto macchinosa. Comunque l'autorità giudiziaria non mancherà di approfondirla ancora, avendola già presa in esame, e invano, a suo tempo. Ma la ricostruzione più verosimile sembra quella del suicidio. E allo stato dei fatti si ritiene che questa sia la conclusione alla quale si giungerà, g. f.

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