Gronchi esamina la politica estera con Segni, Martino e gli ambasciatori

Gronchi esamina la politica estera con Segni, Martino e gli ambasciatori RIUNIONE DIPLOMATICA AL QUIRINALE Gronchi esamina la politica estera con Segni, Martino e gli ambasciatori Za conferenza di Ginevra ed il problema dell'ammissione all'ONU dell'Italia - Viva attesa per le decisioni dei Ministri degli Esteri alleati Roma, 14 novembre. tei ambasciatori d'Italia sono stati convocati in riunione comune per tre volte durante il corso della giornata di oggi: in mattinata a Palazzo Chigi, nel pomeriggio al Viminale ed In serata al Quirinale. Sono 1 rappresentanti dell'Italia nelle maggiori capitali d'Occidente e d'Oriente: Manlio Broslo a Washington; Vittorio Zoppi a Londra; Pietro Quaroni a Parigi; Umberto Grazzi a Bonn; Mario Di Stefano a Mosca: e ad essi si è aggiunto il nostro delegato permanente presso il consiglio della N.A.T.O., Adolfo Alessandrini. La convocazione, è stato precisato con linguaggio ufficioso di significato generico, «va inquadrata nel consueti rapporti periodici che gli ambasciatori italiani nelle principali capitali tengono con gli organi di governo ». La riunione à Palazzo Chigi è durata tre ore, dalle dieci e mezzo alle tredici e mezzo, ed è stata presieduta dal ministro Martino. Erano anche presenti, oltre ai sei ambasciatori, i tre Sottosegretari agli Esteri Badini-Confalonieri, Poi Bo e< Folchi; il segretarie generale' di Palazzo Chigi ambasciatore Rossi-Longhi, i due direttori generali degli affari politici e degli affari economici Magistrati e Cattani, il capo di Gabinetto Migone e il capo del servizi stampa Giustiniani. Lo conversazioni sono proseguite anche nel corso dì una colazione offerta dal ministro Martino in un grande albergo e finalmente, dopo le quattro, la conferenza si è riaperta al Viminale sotto la presidenza dell'on. Segni e con l'intervento dell'on. Saragat e del consigliere diplomatico della Presidenza del Consiglio, ministro Canati. Il ministro Martino ha riassunto in una breve relazlone le osservazioni fatte in mattinata dagli ambasciatori, e l'on. Segni, prendendone atto, ha confermato le direttrici essenziali della nostra politica estera. La terza riunione si è avuta nel tardo pomeriggio, al Quirinale, sotto la diretta presidenza del Capo dello Stato, Gronchi, assistito dal proprio consigliere diplomatico ministro Luciolll. Per naturale progressione gerarchica, la relazione è stato compito, questa terza volta, dell'on. Segni, ed alla fine è stato Gronchi a riassumere gli argomenti trattati ed a ribadire le linee fondamentali della nostra politica estera. Nessuna comunicazione è stata naturalmente fornita circa gli argomenti che sono stati trattati in - particolare, e da altro canto non sarebbe nemmeno stato possìbile giungere a conclusioni ufficialmente definibili. La conferenza si è tenuta mentre ancora proseguono 1 lavori di Ginevra, e proprio mentre si discuteva fra i Ministri degli Esteri delle quattro Grandi Potenze il problema dell' ammissione all'O.N.U., sicché nessun giudizio, nessun commento sarebbe stato possibile da parte nostra, in attesa delle decisioni finali ginevrine. Risulta anzi che, proprio nel corso della riunione in Quirinale, il ministro Luciolll si è tenuto in contatto con le agenzie d'informazione per conoscere le ultime notizie sull'andamento della seduta di Ginevra. In sostanza si può dire, comunque, che l'orientamento generale è stato di conferma della solidarietà occidentale e della necessità dell'integrazione europea. Secondo questo indirizzo dovrebbero ispirarsi mgdgitutti" 1 Paesi "occldentairVneì'corso delle trattative che si i vanno ora compiendo e di quel- le che prevedibilmente segui- ranno per poter raggiungere j la, meta di una effettiva distensione: punto di arrivo più che di partenza, mediante la soluzione graduale di problemi concreti in uno spirito di crescente fiducia reciproca, garantito da un equilibrio sempre più stabile di forze ». La citazione è tratta dall'editoriale della ufficiosa rivista « Esteri», uscita in coincidenza con la riunione degli ambasciatori: ed è pertanto lecito supporre che essa esprima con esattezza i criteri che hanno guidato le conversazioni. Se ne può insomma dedurre che Palazzo Chigi non consideri come soddisfacente il grado di distensione sino ad ora raggiunto nel mondo, e si prospetti la necessità di un ancor lungo cammino da percorrere prima che si possa parlare di distensione effettiva e di reale fiducia. Uno degli elementi che 11 condizionano è, senza dubbio, la soluzione del problema dell'ammissione all'O.N.U. dei Paesi che ne hanno diritto, primo tra i quali l'Italia. In questo senso, durando le discussioni ginevrine al riguardo, è da segnalare un articolo della rivista diretta dall'on. Andreotti, « Concretezza», nel quale si trova espresso quello che probabilmente è il punto di vista ufficiale Italiano. Prendendo lo spunto dalla recente visita di Foster Dulles, e deprecando l'eventualità di un nuovo rinvio della nostra ammissione, l'editoriale afferma: « Certamente il Segretario di Stato avrà riportato dalla sua visita l'impressione precisa delle disastrose conseguenze psicologiche che avrebbe nei Paesi tuttora esclusi dall'CN.U. l'ammissione di uno Stato privilegiato (l'Austria) convertito or non è molto — sia pure a fini liberatori — al neutralismo ». E' come dire che una mancata soddisfazione del nostro buon diritto porterebbe ad un pericoloso indebolimento dello spirito italiano di collaborazione occidentale. SI presume che anche questo sia stato un tema prospettato nelle odierne riunioni degli ambasciatori. Vittorio Gorresìo (.ronchi ed il presidente del Consiglio con un gruppo di ambasciatori al Quirinale (Tel.) minili iiiiiiiiiiiiiinii iifiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiitiiiit iiiitiit iiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiittiiiilitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii