Contro i tumori maligni asportazione delle ghiandole surrenali

Contro i tumori maligni asportazione delle ghiandole surrenali NUOVI PROMETTENTI ORIZZONTI DELLA CHIRURGIA Contro i tumori maligni asportazione delle ghiandole surrenali In alcuni casi di cancro un intervento radicale sul surrene o sull'ipofisi riesce a far scomparire i dolori, a reprimere il tumore e le sue metastasi ossee Da qualche tempo su giornali medici di diverse Nazioni, specie del mondo anglo-sassone o scandinavi, si fanno sempre più frequenti le segnalazioni di buoni risultati ottenuti con l'asportazione totale delle ghiandole surrenali o della ipofisi, ma soprattutto delle prime, in individui affetti da tumori maligni della mammella o della prostata in fase avanzata della malattia. Come è ben noto, in queste forme così frequenti di tumore, l'intervento chirurgico radicale è possibile solo nei casi in cui il processo morboso sia nettamente circoscritto e relativamente iniziale. E' però altrettanto noto che, purtroppo, in un certo numero di questi casi si arriva troppo tardi, per cui, nonostante il più ardito ed esteso intervento demolitore, si assiste, dopo un periodo di tempo più o meno lungo, alla riproduzione del tumore o nello stesso campo operatorio od a distanza. In questi casi si possono ancora ottenere regressioni o per lo meno soste e miglioramenti di una certa entità mediante la terapia radiante che si è in questi ultimi anni arricchita di mezzi potentissimi e che, con gli studi atomici, promette di andare ancora molto oltre i limiti attuali. Ma esaurita questa risorsa, di efficacia comunque temporanea ed incostante, ben poco rimaneva al medico fino a pochi anni fa, nel campo della terapia specifica, per combattere le sofferenze, a volte gravissime, che caratterizzano la fase terminale della malattia. Di solito ci si rifugia nella somministrazione crescente dei sedativi e degli ipnotici che, pur nel loro drammatico significato di rinuncia, rappresentano l'ultima insostituibile protezione contro il dolore. In verità, da molti anni, interessanti ricerche avevano messo in luce rinfluènza degli ormoni sessuali sulla evoluzione di questi tumori, ma, in pratica, soltanto l'uso degli ormoni femminili o estrogeni nelle neoplasie prostatiche si è imposto con risultati veramente sod-. disfacenti, se pur non definitivi. Viceversa gli effetti benefici . degli ormoni maschili o androgeni nei tumori maligni della mammella sono stati piuttosto modesti ed incerti. Risultati migliori e più durevoli si sono avuti con la ovarectomia nei tumori della mammella, ma si è visto che l'efficacia di tale intervento si attenuava in un periodo di tempo più o meno lungo. Ed ecco apparire all'orizzonte, pochissimi anni fa, la surrenectomia e la ipofisectomia. L'asportazione chirurgica dei surreni è stata proposta da Huggins dapprima per il cancro della prostata e quindi per quello della mammella, in considerazione della dimostrata attiva interferenza di queste ghiandole, di vitale importanza, nella produzione degli steroidi a funzione sessuale. Ma i primi risultati furono disastrosi per le difficoltà di compensare il deficit surrenalico così provocato. Fortunatamente la scoperta del cortisone, ormone principe del surrene, ha però, poco dopo, e grazie al vertiginoso sviluppo .degli studi endocrinologici, permesso di affrontare questo deficit con tutta sicurezza. Difatti sono ormai centinaia le ammalate di tumore maligno disseminato della mammella operate di surrenalectomia bilaterale, associata ad ovarectomia essa pure totale, con risultati veramente soddisfacenti, in quanto non solo si è ottenuto, nella grande maggioranza dei casi, una scomparsa pressoché immediata dei dolori, ma spesso anche una reale e sicuramente controllata repressione del tumore e soprattutto delle sue metastasi ossee che, in alcuni casi, sono state sostituite da una evidente recalcificazione. Noi abbiamo, certo tra i primi in Europa, affrontato da qualche tempo, in campo chirurgico, questo affascinante problema seguendo il consiglio e valendoci del prezioso aiuto degli studiosi di endocrinologia dell'I¬ dmmrrscdcvtrnsrmatituto di Patologia Medica - j„i n i. „ i j. j- e del Centro per lo studio dei Tumori. I primi risultati confer-mano in pieno le più favo- revoll previsioni ed alcuni dei nostri casi, per la immediatezza del miglioramento soggettivo delle operate e per la sorprendente regressione obiettiva di vistose metastasi scheletriche, ci fanno ritenere che si debba ormai diffondere la conoscenza di queste nuove possibilità. Lo studio dei casi da sottoporre all'in'ervento operatorio, la loro preparazione e più ancora la stretta sorveglianza durante l'operazione e nei giorni immediatamente successivi, impegna tuttavia tutta una équipe di medici particolarmente competenti ed attrezzata per- la esatta valutazione endocrina del soggetto, per la sua regolazione ormonico-salina, per un controllo medico continuo pree - postoperatorio onde. cor rsrclzrcssdnrsdz—plp■ 1111?l 1111M111M11 ■ 11 ■ 111 ■ 11111111111111 ■ I 11 11 ■ M111 ■ 11 ■ 11 reggere tempestivamente gli sbalzi della pressione arte-1 riosa e le turbe idrico-saline consecutive alla surrenalectomia. A questa condizione il rischio operatorio si riduce a ben poco ed in alcune settimane si ristabilisce un perfetto equilibrio. Quanto potrà durare il beneficio nei casi in cui questo sembra toccare la soglia del più completo' benessere, non possiamo ancora sapere. Ma alcuni dei primi casi operati godevano tuttora di una confortevole esistenza e di una capacità lavorativa pressoché normale 2 — ed anche 3'— anni dopo l'intervento. E intanto la ricerca di nuqyi mezzi per opporsi al ristabilirsi di condizioni sfavorevoli, continua senza tregua, e già si parla di risultati inco racolabodempatedisoinnedivitucodimgndiasnaPD1111111 l7l 1 ■ ■ 11111 [ 1 ■ M11 ■ I II 11 I ■ 1111 II 111 ■ 11 ■ M ■ 1 Il t: raggianti con l'irradiazione complementare dell'ipofisi o la sua asportazione, con il bombardamento protonico della pituitaria, con la somministrazione di ormoni capaci di opporsi efficacemente all'incremento funzionale di germi endocrini accessori. Riunendo le nostre forze in una stretta collaborazione possiamo quindi sperare di guadagnare sempre nuovi anni di vita: d'altronde tutta la nostra battaglia contro i malanni che insidiano l'esistenza degli uomini si svolge sotto il segno del provvisorio e nulla di quanto è terreno può aspirare ad essere cosa eterna o definitiva. Prof. A. Mario Dogliotti Dirctlore della Clinica Chirurgica dell'Università di Torino. t:i:i1IMIIfllMIIIIIIIIIIIHIIIII1 l|I|lMlllllllllII

Persone citate: Huggins, Mario Dogliotti

Luoghi citati: Europa