Anticipata la chiusura a Ginevra per l'impossibilità di trovare l'accordo di Enrico Altavilla

Anticipata la chiusura a Ginevra per l'impossibilità di trovare l'accordo Xmsk decisione del "Quattro nella, seduca segreta Anticipata la chiusura a Ginevra per l'impossibilità di trovare l'accordo / ministri riconoscono l'inutilità di protrarre i negoziati oltre mercoledì prossimo - Essi tuttavia intendono evitare una completa rottura e terranno aperta la porta a future trattative (Dal nostro inviato speciale) Ginevra, 11 novembre. La conferenza di Ginevra avrà fine mercoledì, con tre giorni di anticipo sulla data prevista. Cosi hanno deciso 1 ministri degli Esteri durante una seduta segreta, nella quale si sono trovati d'accordo sull' impossibilità di raggiungere per il momento risultati concreti su tutti e tre i punti all'ordine del giorno: r inni fica/, ione tedesca e sicurezza europea, disarmo, relazioni commerciali e culturali fra l'Occidente e l'Oriente. < Ci siamo già detto tutto quello che c'era da dire » — ha dichiarato un delegato americano. La conferenza non dovrebbe peraltro chiudersi con ■ una rottura; per motivi diversi, tutti i ministri sono interessati a tener in vita, nei limiti del possibile, lo « spirito di Ginevra ». La Russia desidera mantenere i vantaggi della distensione, Dulles e Pinay pensano alle elezioni, Macmillan è preoccupato di evitare l'intervento sovietico nel Medio Oriente. , ! si Puo quindi prevedere che !1 quattro ministri, pur non es j sendo mai riusciti finora a tro j vare la strada del compromes j so, cercheranno di mettersi d'accordo almeno sul comuni- cato finale. Non sarà difficile trovare una formula per riconoscere che su alcuni problemi i punti di vista si sono avvicinati (così sul piano per la sicurezza europea potrebbe essere raggiunto un accordo di massima su un altro incontro a quattro). In tal modo i ministri si separerebbero con la speranza di non aver fatto aumentare la tensione internazionale, anche se certo non hanno contribuito a farla diminuire. Inoltre 1 < Quattro » potrebbero pubbli care una dichiarazione comu¬ ne, nella quale ammetterebbe-1ro francamente l'insuccesso, ma riaffermerebbero la volontà di,continuare a cercare, sempre nello < spirito di Ginevra », la soluzione dei problemi ora insolubili; e non è esclusa la possibilità di un accordo su qualche questione di principio. Americani e russi, francesi e inglesi un po' meno, sono infatti risoluti a lasciare tutte le porte aperte ed a non fare crollare il leggero ponte di fiducia che venne creato dai < Grandi » nel luglio scorso. E questa, in mancanza di meglio, sarà anche una prova che lo spirito distensivo non è morto. Delle ultime quattro riunioni, la prima, quella di domani, sarà dedicata al disarmo, la seconda (lunedì pomeriggio) e la terza (martedì mattina) alle relazioni culturali e commerciali, l'ultima alla compilazione del comunicato finale. Se Molotov dichiarerà di avere nuove proposte sul problema tedesco, verrà tenuta una seduta anche nel pomeriggio di martedì. Contro il progetto di indire una nuova conferenza a quattro, si sono pronunciati i delegati della Germania Occidentale, che sono preoccupati dal disorientamento dalla pubblica opinione tedesca. Ma non è probabile che i ministri occidentali accettino anche questa richiesta intransigente del governo di Bonn. Diciamo < anche », perchè (come apprendiamo da buona fonte) una causa del mancato accordo sulla Germania va cercata nel categorico rifiuto di Adenauer a qualsiasi contatto tecnico o politico con i rappresentanti del governo comunista tedesco. Gli occidentali, non volendo indebolire la posizione del Cancelliere, non sono potuti andare incontro a Molotov sulla sua richiesta di contatti preliminari fra i delegati delle due Germanie. La cronaca della giornata segnala un incontro tra il nostro 1 osservatore Bova-Scoppa e il ministro Macmillan, che ha , confermato l'appoggio britan- , a l o i n o a n a i o nico alla proposta canadese per l'ammissione fra le Nazioni Unite dell'Italia e di altri paesi. Macmillan si è detto sicuro che la conferenza non finirà con una rottura e si è mostrato molto interessato della situazione interna italiana, domandando fra l'altro informazioni sull'eventualità del progettato scioglimento anticipato della Camera. Egli ha inoltre confermato che il 18 si recherà a Bagdad per la prima riunione dei cinque Paesi firmatari del patto di sicurezza del Medio Oriente. Nel pomeriggio, dopo aver deciso la data della chiusura dei lavori, i ministri hanno affrontato nuovamente il problema del disarmo. Dulles si è detto disposto ad accettare la richiesta di Bulganin per la estensione delle ispezioni terrestri anche alle basi americane all'estero; ciò significa, amo' di esempio, che ufficiali russi avrebbero il diritto di re carsi negli aeroporti dell'Afri ca settentrionale, della Gran Bretagna e della Groenlandia e ha detto che Molotov sbaglia, quando afferma che le ricognizioni aeree proposte da Eisenhower renderebbero più facile un attacco di sorpresa. Macmillan ha poi chiesto a Molotov di rendere noto il numero dei russi attualmente sotto le armi e gli ha chiesto di dire chiaramente se è disposto ad accettare le ispezioni terrestri proposte da Bulganin, e come penserebbe di dare attuazione alla proposta del suo capo di governo. Molotov ha risposto dicendo che i controlli saranno inutili, fino a quando non sarà stato accettato il principio del disarmo. dnaar^esPbAli discorso del ministro russoI è stato duro e spesso sarcasti- co. Egli ha -improverato agli/occidentali di non volere più ilj , disarmo e di essere intenzionati di proseguire la corsa agli armamenti ; ha accusato gli americani addirittura di voler rendere legale l'uso delle armi ^nucleari, ~': inglesi di non difendere più il piano Eden' per la creazione ili una zona demilitarizzata lungo i confini fra le due Germr iie, i francesi di non volere più il piano Faure per lo scambio di informazioni sui bilanci militari. Ne è sorto un inconcludente dialogo polemico fra Molotov da una parte, e Pinay e Macmillan dall'altra, nel quale Dulles non è intervenuto: egli appariva molto stanco per le fatiche di questi giorni ed i rapidi viaggi a Madrid, Vienna e Brioni. Domani i ministri terranno seduta in mattinata, perchè Pinay deve partire per Bonn dove, a quanto si dice, vorrebbe discutere 1 domenica con Adenauer l'opportunità di rilanciare i piani per una comunità politica europea. Il mancato accordo di Ginevra renderebbe necessario, secondo 1 francesi, di rinsaldare i vincoli politici fra Italia, Francia, Germania, Belgio, Olanda e Lussemburgo. Enrico Altavilla