Rivolta dell'esercito in Brasile Deposto il presidente della Repubblica

Rivolta dell'esercito in Brasile Deposto il presidente della Repubblica Uopo una giornata di battaglia con la flotta a Rio de Janeiro Rivolta dell'esercito in Brasile Deposto il presidente della Repubblica L'improvvisa azione militare guidata dal generale Lott - Egli afferma di aver voluto prevenire un colpo di stato che doveva impedire a Kubitschek, vincitore delle elezioni ed erede di Vargas, di assumere in gennaio la presidenza - Marina e Aeronautica rifiutano la collaborazione, ma i rivoltosi riescono a impadronirsi della capitale - Grave minaccia di guerra civile (Nostro servizio particolare) Rio de Janeiro, 11 novembre Stato d'allarme e tensione fin dalle prime ore di stamane, in Brasile. Poi, nel corso della giornata una fazione dell'esercito, capeggiata dal generale Henrique Telxeira Lott, ha mobilitato grossi contingenti di truppa e, deposto il presidente provvisorio della Repubblica, Carlos Coimbra Da Luz, ha assunto, almeno formalmente, il controllo del Paese. La situazione derivata da questo colpo di Stato si sviluppa quanto mai minacciosa, oltre che confusa. Non si conosce, difatti, in quale misura l'esercito sia solidale col generale Lott, e, ancora più grave, il passo compiuto da Lott è tuttora contrastato dalla marina e dall'aeronautica. Esercito da una parte, e marina ed aeronautica dall'altra affermano di agire nell'interesse della € legalità costituzionale », il primo avversando Carlo Coimbra Da Luz e. le altre due considerandolo \l slegale Capo dello Stato ». Il contrasto fra le forze armate si è manifestato stamane con un vivace duello di artiglierie: l'esercito faceva fuoco dalle due fortezze che dominano la spiaggia di Copacabana, e la marina e l'aeronautica hanno messo in azione i grossi calibri delle navi alla fonda del porto di Rio de Janeiro. Stasera non si spara, ma la popolazione si è rifugiata nelle case, perchè teme una nuova ripresa di combattimenti. All'origine di questa temibile situazione stanno le recenti elezioni presidenziali brasiliane. Dopo la morte del presidente Getulio Vargas, suicidatosi nell'agosto 1954, la presidenza della Repubblica fu affidata, in via provvisoria, a Joao Café Filho in attesa delle elezioni. La consultazione elettorale ha avuto luogo il mese acorso: il conteggio, complicatissimo per la vastità del Paese, non è ancora definitivamente concluso, ma vincitore è già, con uno schiacciante margine di voti, Juscelino Kubitschek, del partito, socialdemocratico, che si richiama a Vargas. L'insediamento ufficiale di Kubitschek alla presidenza della Repubblica è in programma per il gennaio prossimo: lo contrastano, però, moltissimi esponenti militari (quasi tutti della marina e dell'aeronautica), perchè vedono in Kubitschek < l'erede e la copia » di Getulio Vargas. Sfruttando certi dissensi est- stenti nelle file del partito so- cxaldemocrnUco. costoro sono riusciti, martedì scorso, a far eleggere come presidente prov- visorio della Repubblica (in sostituzione di Joao Café Filho, ritiratosi per motivi di salute), Carlos Coimbra Da Luz, il quale capeggia nel partito socialdemocratico la corrente ostile a Kubitschek. Coimbra Da Luz, si diceva nei giorni scorsi, aveva in animo di varare un rimpasto governativo allo scopo di immettere nel Gabinetto alcuni degli elementi militari che avversano l'insediamento di Kubitschek alla presidenza. Contro questa minaccia di colpo di stato contro il risultato delle urne, è insorto il gen. Lott, affermando che le forse armate, essendo in Brasile le custodi della legalità, costituzionale, non po tevano rimanere indifferenti di fronte a questa. trama di palese illegalità. Ed è nata la nrisii . Il generale Lott era sino a ieri ministro della Guerra: da tale carica si è dimesso ieri dopo un aspro diverbio col presidente provvisorio Carlos Coimbra Da Luz, e stamane lo ha dichiarato decaduto. Lo spunto del contrasto è stato offerto dalla proposta fatta ieri sera da Lott a Da Luz di punire un colonnello che « si interessava di politica ». Il colonnello è Yurandyr De Bizarra Mameda, e sarebbe colpevole, afferma Lott, di aver pronunciato dieci giorni fa un discorso di incoraggiamento agli avversari di Kubitschek. Coimbra Da Luz si oppose al- . la punizione: Lott rassegnò le di„l<ssioni e si Tecò, dieci mir nuH prima _della mezzanotte, alle caserme centrali del di stretto federale di Rio de Janeiro. Lì, con un pugno di collaboratori, decise la destituzione del presidente in carica e sollecitò, ai fini di un valido controllo del Paese in questo momento di emergenza, la solidarietà della marina e dell'aeronautica. La risposta negativa della marina e dell'aeronautica è arrivata soltayito stamattina: Lott, però, aveva avuto già modo di predisporre nella nottata un notevole spiegamento di forze a tutela del suo colpo di Stato. Pioveva a dirotto stamattina su Rio de Janeiro, quando i primi reparti dell'esercito mobilitati dal generale Lott si sono messi in movimento per assumere il controllo dei punti strategici della capitale e degli uffici governativi e filo-governativi. E' stato, inizialmente, un movimento molto cauto: erano in azione soltanto le formazioni di punta, perchè il grosso era nelle caserme in attesa di istruzioni. Nel frattempo, il generale Lott faceva di¬ niimniiiiiiiiin munii ninnili ■ a a a i l ramare un proclama, in cut annunciava la deposizione di Carlos Coimbra Da Luz da presidente provvisorio della Repubblica e spiegava che ta le provvedimento è stato mo tivato dalla necessità di < ap poggiare il governo costituzionale». In un secondo proclama, Lott annunciava di avere l'appoggio del presidente della Corte Suprema, dei presidenti della Camera dei deputati e del Senato, e di numerosi funzionari di alto grado, nonché di numerosi esponenti dell'esercito sia nella capitale che in vari Stati della Federazione brasiliana. Poco dopo arrivava al generale Lott la risposta della marina e dell'aeronautica alla sua richiesta di collaborazione. Era i*n netto rifiuto. Si diceva che «di fronte al tentativo di agire contro l'autorità legale », la marina e l'aeronautica < rimangono e rimarranno fedeli e obbedienti all'attuale Capo | della Nazione, e considerano illegale e sovversiva l'aziono intrapresa da alcuni compagni d'arme ». Lott rispondeva mobilitando altre formazioni dell'esercito. Alle dieci e mezzo, i reparti agii ordini del generale Lott controllavano gli uffici del governo, la stazione radio governativa « Nacional », il municipio, la posta, la direzione della polizia. Era un clima di guerra. Lo confermava alle 10,45 il duello [ di artiglierie che si accendeva nella zona del porto. Il grosso della flotta si trovava difatti all'ancora nel porto della capitale e, manifestatasi l'ostilità fra esercito e marina, da una corazzata partiva una prima bordata contro il forte Copacabana, che domina l'estremità meridionale della baia: l'estremità nord è dominata dal forte Leme. Ai tiri della corazzata rispondevano con violenza le batterie del forte Copacabana. Il panico si scatenava nell'elegante quartiere, che si affaccia sulla baia e dilagava rapidamente in tutta la capitale. Le navi alla fonda cercavano nello stesso tempo di prendere il largo, ma l'imboccatura della baia era sotto il tiro delle batterie del forte Leme e del forte Copacabana. In testa alla formazione navale era l'incrociatore tTamindare »: stava per forzare il blocco dei tiri da terra, ma poi, sotto l'incanzare del fuoco, si fermava faceva macchina indietro. Alcune navi, tuttavia, riuscivano poco dopo a spingersi fuori, in pieno oceano. Su una di esse, l'incrociatore « Barroso » ha preso posto il deposto presidente provvisorio Carlos Coimbra da Luz, fuggito prima ancora del voto contrario del Parlamento. Il duello fra le batterie delle due fortezze e le navi è durato, con intensità, quaranta minuti: poi si è fatto sempre più intermittente e rado. Si ap- prendeva intanto che numerosi esponenti governativi, solidali col deposto Carlos Coimbra Da Luz, erano stati arrestati, e fra di essi il ministro della Giustizia Prado Kelly. Agli arresti sarebbe anche il capo della polizia Menezes Cortes, che è stato sostituito dal generale Magessi. La situazione, peraltro, si presenta molto confusa: annunci di arresti e relative smentite si succedono incalzanti. Le due fazioni delle forze armate, ormai in aperta ostilità, si stanno sorvegliando. Attorno al ministero della Marina sono scesi, a presidio, reparti della marina da sbarco, che hanno messo in postazione artiglierie semoventi e nidi di mitragliatrici. Circolano anche carri armati. Si dice stasera che una parte degli ufficiali della Marina sia propensa a collaborare con l'esercito. Al Parlamento, mentre la tensione sale, si è avuta intanto la nomina di Nereu Ramos a presidente provvisorio della Repubblica. Ramos era presidente del Senato. E' stato eletto dalla Camera dei deputati con 185 voti contro 1B. Si sono opposti, in sostanza soltanto i rappresentanti dell'Unione NOr zional-democratica. Nereu Ramos ha 66 anni. Dovrebbe restare in carica sino a gennaio, in attesa cioè che il vincitore delle elezioni presidenziali, Juscclino Kubitschek, venga insediato ufficialmente all'alta carica. La riunione in Parlamento è stata piuttosto tempestosa prima di arrivare al voto. Sono stati numerosi i deputati che hanno accusato il generale Lott di aver agito « da padrone dello Stato», ma l'avversione di costoro è stata prima neutralizzata e poi sopraffatta dai parlamentari, che hanno elogiato l'azione del generale. Questa, sera si è poi proceduto alla costituzione del nuovo Gabinetto. Di questo fanno parte il generale Alvez Seco, ministro dell'Aviazione; l'ammiraglio Antonio Alves Camara, ministro della Marina; Menezes Pimentel, ministro della Giustizia, e Paulo Lyra, capo del personale civile del nuovo presidente Nereu Ramos. Tutti «omini nuovi. A notte la situazione attorno al palazzo presidenziale sembrava calma e il servizio di guardia è affidato solo ad alcuni soldati della polizia militare. Certo la tensione rimane alta e le prospettive sono incerte. Nella capitale la gente mostra chiaramente di temere gravi sviluppi. Altrettanto dicono le notizie provenienti dalle altre regioni. Sono in corso tentativi di mediazione fra le opposte formazioni delle forze armate per arrivare alla distensionsione con una soluzione di compromesso. E' incerta soprattutto la reazione — decisiva — dello Stato di'S. Paolo. a. p. II generale Telxeira Lott, capo della rivolta (Radiofoto) Miiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiii iiiiiimiiiinin n Due protagonisti della crisi (da sinistra): il presidente deposto Da Luz; il nuovo capo dello Stato Ramos (Radiof.) II palazzo presidenziale a Rio de Janeiro presidiato da reparti militari (Radiofoto)

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