Maurelli si dichiara tranquillo e conferma che rassegnerà le dimissioni

Maurelli si dichiara tranquillo e conferma che rassegnerà le dimissioni INTERVISTATO IERI DURANTE UNA SOSTA A PISA Maurelli si dichiara tranquillo e conferma che rassegnerà le dimissioni "La falciata di Posio a La Forgia era di tale gravità che non poteva restare impunita,, - Ricordo del tempo in cui facilitò al Napoli la promozione in Serie A (Dal nostro corrispondente) Pisa, 9 novembre. Il romano Maurelli, < l'arbitro del giorno >, è giunto oggi a Pisa proveniente da Roma. Egli ha trascorso il pomeriggio nella nostra città in attesa del direttissimo per Parigi, dove si reca a fare il segnalinee, insieme al torinese Bonetto, della partita Francia-Jugoslavia che sarà diretta dall'italiano Orlandini. Maurelli nell'occasione ha fatto visita all'ex-arbitro pisano Massai, con il quale si è recato in un locale della periferia. Qui, riconosciuto dagli sportivi, si è assoggettato di buon grado a fare delle dichiarazioni circa i fatti accaduti nell'incontro Napoli-Bologna da lui diretto domenica scorsa al Vomero. < Quando ho fischiato la fine — ha iniziato — non credevo veramente che accadesse tanto pandemonio. Io avevo la coscienza tranquilla, la coscienza di un arbitro qhe nel recuperare il tempo perduto concede un calcio di rigore ad una squadra che se lo merita. Perchè una scorrettezza come quel la va punita, assolutamente. Mi si è detto che non avevo tenuto conto di quello che era accaduto in precedenza, e cioè che avrei dovuto decretare ben due calci di rigore a favore del Na- poli. Dirò subito che in entrambe queste occasioni non ho ravvisato gli estremi per concedere la massima punizione. Mi si obietterà che due giocatori partenopei in queste due occasioni sono caduti in piena arca avversaria per presunte scorrettezze degli avversari; ebbene, faccio osservare che in questi casi è molto più facile eh e cada a terra un attaccante che non un difensore. Questo per una intuibile questione di convenienza. Quindi, niente scorrettezze e niente rigori! Mentre la entrata finale di Posio su La Forgia era una vera e propria falciata, una di quelle falciate che non possono passare inosservate e rimanere impunite. Questo, evidentemente, il pubblico partenopeo non l'ha voluto capire, ed è accaduto quello che è accaduto...^. < Jlfa lei, come se Vè cavata? >, gli è stato chiesto. « Bene, grazie ad un capitano dei carabinieri che mi ha liberato dalla folla inferocita... >. Una breve pausa, poi Maurelli, ormai lanciato nella sua autoarringa defensionale, ha ripreso: < Ripeto che quando ho fischiato la fine non potevo prevedere che accadesse quello che è accaduto. Anche se avessi compiuto un errore, un errore tanto grave da indispettire fino all'inverosimile, non ci sarebbe stato motivo, a mio avviso, di ricorrere a simili atti di violenza e di antisportività. Poi, il motivo non esisteva veramente. Perchè non avrei dovuto recuperare il tempo perduto, e perchè noti avrei dovuto concedere un calcio di rigore tanto evidente e tanto meritalo? Soltanto perchè il Napoli aveva in precedenza raggiunto un vantaggio di tre punti e alla fine veniva raggiunto? Io credo di avere agito con coscienza, anche se taluni osano avanzare delle accuse che si riferiscono alla mia città d'origine. < Mì si accusa, infatti, di essere un romano, che per questioni di rivalità ce l'ha col Napoli. Possibile dare credito a tali assurdità? Quelli stessi che ora dicono questo non si ricordano forse che nel campionato 1949-1950 sul campo dell'Arsenaltaranto concessi un rigore al Napoli e che molta importanza ebbe quel successo per la pròmozione in serie A dei parte nopei, allora militanti nella divisione cadetti? E non si tiene conto che nei miei diciotto anni di attività arbitrale non mi sono mai trovato di fronte a situazioni del genere, anche meno gravi? < Il mio ragionamento porterebbe a discussioni più lunghe; mi limito pertanto a concludere dicendovi che dopo che avrò espletato il mio compito vener dì a Parigi presenterò le mie dimissioni. Impossibile conti nuare di questo passo: nel pubblico c'è molta, moltissima indisciplina, e non è improbabile che continuando di questo passo fra un anno, due o quelli che saranno, in Italia ci si venga a trovare senza arbitri... >. Maurelli, dopo avere conclu so il suo lungo discorso agli sportivi in modo straordinariamente calmo, ha lasciato il bar insieme a Massai, dirigendosi alla stazione centrale, dove ha preso il direttissimo de\le 17,45 per Parigi. s. Maurelll durante la sosta alla stazione di Torino fra il collega Oriamiini (a sinistra) e l'ex-arbitro torinese Bertolio

Persone citate: Bertolio, Bonetto, La Forgia, Massai, Orlandini, Posio