Ancora nessun accordo per i giudici costituzionali
Ancora nessun accordo per i giudici costituzionali Ancora nessun accordo per i giudici costituzionali Ze rivendicazioni dei dipendenti statali verran~ no discusse mercoledì al Consiglio dei Ministri Roma, 7 novembre. Dopo le varie interruzioni festive dei giorni scorsi, è stata ripresa la regolare attività politica, e la si è ripresa affrontando al livello governativo una questione assai spinosa, come quella dei miglioramenti salariali ai ferrovieri ed ai postelegrafonici. Le rivendicazioni di queste due categorie speciali di impiegati dello Stato, sono state avanzate, come si sa, attraverso la richiesta del conglobamento totale nello stipendio del cosidetto premio di interessamento: e proprio qui ci si era arenati poiché il ministro del Tesoro, per questioni di principio e di bilancio, consentiva soltanto il conglobamento parziale eli,quel premio. Segni ha lasciato decantare per qualche settimana la questione, e oggi l'ha presa nelle sue mani, ricevendo una delegazione della C.I.S.L. e discutendo con essa per oltre due ore i numerosi aspetti del problema. Il comunicato ufficiale diramato al termine dell'incontro è di tono non impegnativo, e si limita ad assicurare che «le note questioni saranno al più presto definite ». Ma 1 sindacalisti hanno colorito queste espressioni generiche di ottimismo, ed assicurano che il problema può considerarsi ormai avviato a soluzione, e proprio nel senso da essi desiderato: conglobamento integrale del premio, sia pure a titolo provvisorio. «Il provvedimento — ha aggiunto uno dei loro esponenti — sarà esaminato in sede governativa in questa o, al massimo, nell'entrante settimana >. Buone nuove, sempre secondo 1 sindacalisti, si avranno presto per altri punti rimasti in sospeso, come l'assegno di sede (che verrebbe mantenuto sino all'epoca prevista per il conglobamento definitivo) e l'aliquota da calcolare per il trattamento di quiescenza (per la quale non si vorrebbe se¬ guire lo stesso criterio usato per l'indennità di buona uscita). Resta a vedere se Gava confermerà queste attese ottimistiche: il Consiglio dei ministri ne dovrebbe trattare mercoledì, e se tutto va bene Gonella esporrebbe venerdì alla Commissione parlamentare le soluzioni concordate. Va ancora assai poco bene, invece, la questione dei giudici della Corte Costituzionale: tra una settimana le Camere si riuniranno in seduta comune per eleggerli, ma l'intesa delineata per la distribuzione dei posti, Invece di perfezionarsi, si è pressoché sfasciata. I gruppi del centro laico non sono disposti a far nominare il loro candidato dal Presidente della Repubblica e ritengono assurdo che il Parlamento elegga due rappresentanti della maggioranza e tre delle opposizioni. La estrema destra si rifiuta di votare un candidato comunista, e 1 D. C. sono disposti a votarlo soltanto se tutti gli altri gruppi si comporteranno conformemente. Le riserve dell'estrema destra potrebbero essere forse superate, ma quelle dei laici paiono invece ferme. Alcuni esponenti politici si stanno adoperando per trovare qualche altra formula capace di superare i dissensi; se la riunione del 15 dovesse fallire, si stabilirebbe un altro e piuttosto grave motivo per lo scioglimento anticipato delle Camere. In polemica con Nenni, che ieri aveva ironizzato sull'accenno di Saragat a quest'eventualità, l'organo socialdemocratico ha ribadito stasera che il leader del P.S.D.I. ha inteso, con la sua proposta, < mettere a fuoco una situazione politica di cui Nenni è il solo e unico responsabile >. Il ministro degli Esteri ha ricevuto oggi l'ambasciatore Bova Scoppa, osservatore italiano a Ginevra. Si presume che per l'ammissione del nostro paese nelle Nazioni Unite, l'ambasciatore abbia prospettato la < soluzione a sedici > come quella più favorevole. Ha illustrato anche le difficoltà che si avanzano ancora da parte sovietica e da parte francese: difficoltà per altro che si spera di poter superare abbastanza facilmente. ' r e. r.
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