Molotov porta oggi a Ginevra nuove istruzioni del suo governo di Enrico Altavilla

Molotov porta oggi a Ginevra nuove istruzioni del suo governo Molotov porta oggi a Ginevra nuove istruzioni del suo governo Ieri sera, in un ricevimento a Mosca, ho lasciato capire che proporrà agli alleati un piano di compromesso - Gli americani sono ottimisti - L'incontro Dulles-Tito ha rafforzato la posizione occidentale (Dal nostro inviato speciale) Ginevra, 7 novembre. La parola è al russi. Dopo una parentesi di tre giorni 1 ministri degli Esteri riprendono domani 1 lavori con l'ottava seduta che sarà probabilmente decisiva. Entro le prossime ventiquattr'ore sapremo se Molotov ha ottenuto a Mosca istruzioni concilianti sulla unificazione della Germania e se, di conseguenza, sarà possibile concludere il patto di sicurezza europea, sul quale già esiste un accordo di massima fra occidente e sovietici. E' lecito sperare che Molotov porti nuove proposte? Il discorso pronunciato ieri da Kaganovic al Teatro Bolshoi di Mosca Indurrebbe a rispondere negativamente. «Noi continueremo a respingere le proposte occidentali sulla Germania », ha detto il primo vicepresidente del Consiglio. D'altra parte Molotov ha affermato, prima di partire da Mosca, che torna a Ginevra con un buon bagaglio, ed ha lasciato capire che presenterà un nuovo plano di compromesso. Sarà più accettabile delle proposte presentate la scorsa settimana? Comunque, Dulles continua a dimostrarsi ottimista. «Speriamo di fare progressi anche sul secondo punto dell'ordine del giorno: il disarmo», ha detto al suo ritorno dal viaggio in Jugoslavia; e queir* anche » dovrebbe significare che il Segretario di Stato americano crede alla possibilità d'un compromesso in extremis sulla rluniflcazione della Germania. E oggi, parlando con Ollenhauer, capo dei socialdemocratici tedeschi, Dulles gli ha detto di essere «pieno di speranze » sull'esito della conferenza. Della stessa opinione sembra essere anche il ministro degli Esteri tedesco von Brentano, che arriverà domani a Ginevra, proprio in previsione della possibilità che Molotov giunga da Mosca con proposte utili. Domani sapremo se avevano ragione gli ottimisti o i pessimisti. Certo è che gli Occidentali sono risoluti a non permettere ai russi di prolungare inutilmente la discussione «Ora che Stassen è a Ginevra bisognerà parlare del disarmo», ha detto Dulles. La sua dichiarazione è stata fatta per far .comprendere . a Molotov che, se egli vuol fare conces sioni, deve farle subito; e per ribadire che gli occidentali non sono disposti a firmare già ora il patto di sicurezza neanche mettendo come condizione che esso entri in vigore contemporaneamente alla riuniflcazione tedesca. Oltre a questa pressione, gli americani si preparano a servirai di altri mezzi di persuasione. Essi faranno intendere ai russi che il mancato accor¬ do rappresenterebbe un'amara disillusione per l'opinione pubblica che aveva ciecamente creduto nello « spirito di Ginevra», e che di conseguenza la politica estera degli Stati Uniti diverrebbe più dura. A tal proposito va detto che negli ambienti della conferenza le dichiarazioni fatte da Dulles e da Tito sulla necessità di assicurare agli Stati orientali di Europa libertà e indipendenza vengono giudicate un duro colpo per 1 russi. E a Ginevra gli ambienti comunisti hanno accusato il colpo. Dulles ha ottenuto una dichiarazione di politica estera molto Impegnativa e molto anti-sovietica, che sembra annullare quasi tutti 1 risultati della visita di Bulganin e Kruscev a Belgrado. Egli ha messo nuovamente sul tappeto la questione degli stati satelliti, che egli si è però guardato dal definire tali, preferendo chiamarli « paesi orientali di Europa », come per sottolineare la possibilità che vengano ben presto liberati dalle influenze straniere. A questo problema Eisenhower fece un brevissimo accenno durante la prima giornata della conferenza dei «Quattro Grandi» in luglio, lasciandolo poi cadere; ora invece Dulles minaccia di riprendere le pressioni, e potrebbe chiedere una discussione in proposito — giovandosi dell'appoggio di Tito quando verrà affrontato il terzo punto dell'ordine del giorno: le relazioni fra Oriente e Occidente. A Ginevra gli ambienti occidentali hanno accolto con grande soddisfazione i risultati del viaggio di Dulles. A quanto pare è stato raggiunto l'accordo per la ripresa degli aiuti economici alla Jugoslavia, che quest'anno sono stati di 30 milioni di dollari contro i 40 milioni del 1954, e che nel 1956 dovrebbero arrivare a 50 milioni. Verranno inoltre riprese le forniture militari (negli ultimi quattro anni la Jugoslavia ha avuto dagli Stati Uniti armi per un valore di circa mezzo miliardo di dollari), perchè Tito ha promesso a Dulles che la missione militare americana a Belgrado potrà raddoppiare il numero dei suol componenti e che il capo di questa missione avrà libero accesso ai ministero della Guerra. Ciò significa che gli americani si sono assicurati un controllo piuttosto efficace sui preparativi militari jugoslavi. Concludendo, diremo che i propositi degli occidentali sono chiari: essi chiederanno apertamente a Molotov se la Russia è disposta ad accettare libere elezioni in Germania. Se Molotov risponderà di no, gli occidentali insisteranno perchè già mercoledì o giovedi al più tardi venga affrontato il problema del disarmo, al quale vdpaOisiiicvcnmd< verrebbero dedicate soltanto due o tre sedute, ed al principio della settimana ventura avrebbero inizio altre brevi trattative sulle relazioni fra Oriente e Occidente. La conferenza avrebbe fine fra il 17 e il 19 novembre; e potrebbe essere presa in considerazione la ipotesi del nuovo incontro fra i < Quattro Grandi », cui anche il ministro della Difesa americano Wilson si è dichiarato favorevole. Se invece Molotov si pronuncerà anche soltanto in linea di principio in favore delle elezioni, gli occidentali chiederanno l'immediata formazione del comitato elettorale quadripartito e, su preghiera dei tedeschi occidentali, domanderanno ai russi di precisare quale statuto internazionale vorrebbero concadere alla Germania riuniflcata. < Se Molotov ci verrà incontro, noi continueremo la discussione fino a che avremo raggiunto un accordo concreto e non interromperemo le trattative soltanto per rispettare il calendario della conferenza», ha promesso oggi Dulles a Ollenhauer. Enrico Altavilla