"Cadde e si ferì mortalmente mentre cercava di uccidermi"

"Cadde e si ferì mortalmente mentre cercava di uccidermi" Im'autodifesa del fratricida alle Assise di Vercelli , • ■ 5 .-, ■•' : : \ ■: ■•• • 1 — ■ "Cadde e si ferì mortalmente mentre cercava di uccidermi" L'imputato sostiene d'aver avuto sempre paura del fratello violento e iroso (Dal nostro inviato speciale) Vercelli, 5 novembre. Alla morte del padre, nel '45, i fratelli Secondo e Andrea Roncarolo di Stroppiano, ebbero in eredità due giornate di terreno e una casa in località Trabbia. Quell'esigua proprietà — lasciata indivisa — fu origine di aspre liti tra i fratelli. Essi abitavano assieme forinando unica famiglia: Secondo, oggi sessantaduenne, scapolo, e Andrea, di duo anni più giovane, con la moglie Maria Oppezzo, cinquantenne, e un figlio di diciotto anni. Gli scontri tra i fratelli, movimentati da pu</?ii e schiaffi, culminarono la sera del 9 novembre 'uh in un grave episodio nel quale Andrea trovò la morte. Per opera di Secondo? Così afferma l'Accusa, in base alla quale egli è comparso stamane dinanzi alla Corte d'Assise di Vercelli imputato di omicidio aggravato. A tale accusa si oppone Secondo Roncarolo, che ha dato del fatto una differente versione. Interrogato dal presidente Sicher, che poco prima aveva respinto una richiesta di perizia psichiatrica avanzata dal difensore avv. Pretti, l'imputato ha raccontato: « Mio fratello era un uomo prepotente. Mi picchiava spesso, e io avevo paura di lui. Tuttavia resistevo alla sua pretesa di farmi fare testamento a favore di suo figlio. E non è vero che io abbia insidiato mia cognata, ha sera del 9 novembre accadde, senza mia volontà, l'episodio che fu causa della sua e della mia sventura, e che ha gettato il disonore sulla nostra famiglia. Ero stato all'osteria a bere un bicchiere, verso le nove ero rincasato. Egli stava ascoltando la radio; la moglie e il figlio si erano recati da un vicino. Poco dopo mio fratello m'informò che il giorno seguente dovevamo trovarci in banca per il rinnovo d'una cambiale, e aggiunse che avrei fatto bene a passare anche dal notaio per fare il testamento a favore di suo figlio. Ribattei che non (filini imimiiiiiiiim iimmiiiiim avevo affatto quest'intenzione, e risalit in camera mia. Ridiscesi un'ora dopo. Mio fratello mi aggredì dicendo che era ora di finirla con quella faccenda del testamento, e cominciò a darmi pugni gridando: «Ti ammazzo, ti ammazzo ». Avvinghiati rotolammo per terra. Ci rialzammo con dei bastoni in mano, e con quelli continuammo a picchiare. Poi egli impugnò un coltello, e io fuggii di sopra, mi chiusi in camera. Poco dopo sentii il suo passo sulle scale, e un tonfo. Lo trovai abbandonato in fondo agli scalini >. Disgrazia dunque, non delitto, stando a tale versione; o iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii comunque omicidio preterintenzionale. Sta di fatto che se Andrea ebbe il cranio fracassato e un orecchio nettamente asportato, e mori la mattina dopo all'ospedale di Vercelli; a sua volta Secondo riportò la frattura della mascella e lesioni varie. Il presidente gli ha però contestato, fra l'altro, la mancanza di sangue sul coltello e sitile scale, e il ritrovamento d'un solo bastone. Maria Oppezzo, vedova di Andrea — costituitasi parte civile con l'assistenza dell'avv. Allegra di Novara — ha narrato d'essere rincasata verso le iS, e d'aver trovato il marito ridotto in quelle condizio- iiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiniiiiiiiiiiiii ni. Chiamò il medico condotto, che provvide a far trasportare il ferito all'ospedale di Vercelli. « Durante la notte mi disse che, mentre era a terra, il fratello l'aveva colpito ripetutamente col bastone che serve a legare i sacchi del riso. E altrettanto aveva detto al medico che l'aveva medicato, e anche al cappellano. La stessa affermazione l'ha fatta Pierina Cardano, paren te della Oppezzo. Ma interro gato il cappellano, don Giusep pe Abbiate, e il dott. Giovanni Sc.rasso, non è risultato che quelle parole siano state pronunziate dal ferito, almeno alla loro presenza. In un confronto fra i quattro, il particolare non è stato chiarito. Il processo continuerà lune dì, e in mattinata la Corte deciderà se sia necessario un sopraluogo. g f Secondo Roncarolo sul banco degli Imputati alle Assise

Persone citate: Andrea Roncarolo, Giovanni Sc, Maria Oppezzo, Oppezzo, Pierina Cardano, Pretti, Roncarolo, Stroppiano

Luoghi citati: Novara, Trabbia, Vercelli