Inaugurato la nuova "Opera" di Vienna davanti a celebrità di tutto il mondo
Inaugurato la nuova "Opera" di Vienna davanti a celebrità di tutto il mondo Inaugurato la nuova "Opera" di Vienna davanti a celebrità di tutto il mondo La fastosa rappresentazione del «Fidelio» nel teatro ricostruito dieci anni dopo la distruzione - Dulles, Clara Luce, il musicista Menotti, un nipote di Wagner tra i 2500 spettatori (Dal nostro corrispondente) Vienna, 5 novembre. La riapertura del ricostruito Teatro dell'Opera di Vienna non poteva avvenire in una cornice di maggiore entusiasmo e nello stesso tempo di maggiore solennità, v La cerimonia inaugurale vera e propria aveva avuto luogo già nella mattinata con la consegna simbolica del teatro da parte del Governo alla nuova Direzione. Presenti il capo dello Stato, tutti i membri del Gabinetto e molti invitati, tra cui numerosi diplomatici stranieri, sono stati pronunciati i discorsi rituali, tutti improntati a un tema dominante: che Vienna, ricostruendo la sua Opera di Stato ritorna alla sua tradizionale funzione culturale, specie oggi che l'Austria è ritornata libera e so- vrana. Giustamente poi il ministro del Commercio, Jolig, ha affermato nella sua allocuzione, che i più di sei miliardi di lire spesi per la ricostruzione del teatro, costituirono un onere che i contribuenti hanno sopportato serenamente, convinti che l'enorme somma era bene impiegata; ed ha elogiato l'entusiasmo con cui oltre Ifi artisti, pittori, decoratori e scultori, e 2300 tra ingegneri e operai hanno lavorato alla rinascita del teatro. E stasera, con l'esecuzione del Fidelio, di Beethoven, l'Opera di Stato viennese ha avuto la sua riconsacrazione da parte del pubblico, un pubblico d'eccezione che gremiva ogni ordine di posti. Già molto prima delle ore 19, ora fissata per l'inizio della rappresentazione, platea, palchi e galleria erano gremiti. Le toilettes delle signore e gli sparati bianchi degli uomini contribuivano ad aumentare il tono solenne. Mancavano, è vero, le uniformi, cosi brillanti nella lontana sera del SS maggio 1869, quando col Don Giovanni, di Mozart (che si rappresenterà domani) venne inaugurata l'Opera imperiale. Mancavano le smaglianti uniformi di un'epoca tramontata, ma molti di coloro ch'erano stasera nella sala portavano gli stessi nomi, erano figli o nipoti dei militari di quel tempo. Non mancavano infatti i rappresentanti della vecchia aristocrazia, i più fortunati o i più abili, che riuscirono a salvarsi dalla rovina che travolse fra le due guerre mondiali tante famiglie nobili. Prima dell'inizio dello spettacolo molti occhi, cercavano le personalità più note che si sapevano presenti. Specialmente notati Poster Dulles, giunto in aereo nel pomeriggio da Ginevra, accompagnato dalla consorte e da due segretari; il compositore russo Sciostaleovich che, partito da Mosca pure in aereo, ha dovuto compiere una lunga sosta fuori programma a Budapest a causa della nebbia; Henry Ford junior con la signora; l'ambasciatore Clara Luce, arrivata ieri a Vienna con un aereo militare. Il pubblico li riconosceva i personaggi dalle molte fotografie apparse in questi giorni. Tra i duemilacinquecento spettatori, spiccavano naturalmente le celebrità della musica: dal compositore Ciro Menotti a Wolfgang Wagner, nipote del celebre musicista; il famoso direttore Bruno Walter e le vedove dei direttori Furtwangler e Krauss; % direttori dei teatri dell'Opera di Londra, Parigi, Mosca, Firenze, Napoli. Quasi altrettanto numerose le celebrità della finanza: nelle poltrone e nei palchi, si trovavano i dirigenti di grandi complessi industriali italiani, francesi, tedeschi ed americani. Non meno di seicento auto private si sono susseguite sotto la loggia esterna del teatro per lasciar entrare gli spetta- j . , . xa I tori. Per regolare il traffico sul j Ring e nelle strade attigue al-1 l'Opera, sono stati impiegati ! oltre novecento agenti, molti ! dei quali occupati a contenere la folla dei curiosi, che si accontentava di applaudire ogni tanto al passaggio delle macchine recanti i personaggi più popolari. Una vera ovazione partì da parte della folla, che pur nella serata piovigginosa fredda si assiepava dietro i cordoni delle guardie, quando, a capo scoperto come al solito e senza soprabito, alto e diritto nell'abito nero, costellato di decorazioni, scese dalla macchina il più che ottantenne Presidente della Repubblica, generale Korner; e gli applausi si ripeterono all'inter- no della sala, al suo apparire in teatro. Poco dopo le ore 19, il direttore dell'Opera, maestro Karl Bohm, è salito sul podio accolto da nutriti battimani. Dapprima è stato suonato rinvio nazionale, quindi ha avuto inizio l'esecuzione del Fidelio, esecuzione che, curata nei minimi particolari, è apparsa del tutto degna della serata inaugurale. I maggiori interpreti, il soprano Martha Modi, il tenore Anton Dermota, il baritono Ludwig Weber, insieme agli altri hanno contribuito al successo della aerata. Dopo la fine dello spettacolo ha avuto luogo al Musikverein un ballo in onore degli ospiti stranieri, organizzato dalla Società Filarmonica viennese. Il vecchio Teatro dell'Opera era stato distrutto dalle bombe aeree poco più di dieci anni fa: nel marzo 1945. p. b. Il sindaco di Vienna Ernst tro la figlia e la nipote di Marboe accompagna in teaArturo Toscanini (Telefoto)
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