Uccise a randellate il fratello che gli chiedeva un testamento

Uccise a randellate il fratello che gli chiedeva un testamento OGGI DAVANTI ALLA CORTE D'ASSISE DI VERCELLI Uccise a randellate il fratello che gli chiedeva un testamento La vittima voleva garantire il futuro del figlio - L'uccisore era celibe Vercelli, 4 novembre. (b. p.) Domani mattina in Corte d'Assise comparirà in stato d'arresto l'agricoltore Secondo Roncarolo, di 62 anni, da Stroppiana, imputato di fratricidio. Egli la sera del 10 novembre dello scorso anno uccise a colpi di bastone il fratello Andrea, di 58 anni, sposato e padre di un ragazzo diciassettenne. Il delitto fu compiuto nella casa di regione Trabbia dove i due fratelli vivevano insieme essendo Secondo Roncarolo ancora scapolo. Il fratricida è stato rinviato a giudizio per omicidio volontario aggravato. L'imputazione prevede una pena variabile dai 24 ai 30 anni di reclusione: con ogni probabilità però i difensori tenteranno di deviare l'imputazione sull'omicidio preterintenzionale, e non è neppure da escludersi ch'essi puntino sulla tesi della legittima difesa. Il Secondo Roncarolo ha dato una versione particolareggiata della tragedia, mettendo in risalto l'incompatibilità di carattere col fratello. Essi in particolare erano divisi da una questione di interesse: Andrea chiedeva al fratello che facesse testamento in favore del rispettivo figlio e nipote; ma Secondo Roncarolo si era sempre rifiutato. La sera del delitto i due fratelli avevano avuto un altro dei soliti litigi per questioni d'interesse, pare per una partita di risone da vendere. Il Secondo infine aveva taciuto e si era recato in una osteria dove aveva conversato con il contadino Tommaso Roncarolo: aveva bevuto del vino, senza però ubriacarsi. Ritrovata la calma era rientrato. Secondo -Roncarolo ha dichiarato alle autorità che quella sera si coricò vestito e rimase sveglio per circa due ore; poco prima di mezzanotte si alzò, prese un grosso bastone lungo più 'di un metro e scese in cucina. Forse il litigio tra i fratelli si riaccese e Secondo, perso il controllo, colpi Andrea con un tremendo fendente che gli spappolò l'orecchio sinistro; poi lo inseguì ancora lungc le scale fino in cortile. Con le mani sporche di sangue Infilò le scale e si rinchiuse nella stanza da letto. La moglie e il figlio di Andrea, di ritorno da una visita a parenti, appena varcato il portone e entrati nel cortile, inciampavano in un corpo: era Andrea, ormai rantolante. Il maresciallo comandante la stazione, accompagnato da un sottufficiale, iniziò subito le indagini e già all'alba arrestava il fratricida. Secondo Roncarolo dopo il tremendo colpo inferto al fratello era risalito nella sua stanza, si era smacchiato gli abiti sporchi di sangue, ayeva pulito anche il bastone che però, rinvenuto da un sottufficiale dei carabinieri, recava ancora tracce di sangue. Il fratricida non oppose resistenza: accompagnato in caserma negò di aver colpito il fratello; ammise il diverbio ma non 1 colpi di bastone. Disse che Andrea era caduto dalle scale e che le ferite riportate l'avevano ucciso, poi mutò ancora versione. Sul fatto, che non appare completamente chiaro, sono in discussione due opposte tesi. Quella difensiva che sostiene la legittima difesa. Andrea Roncarolo, durante la lite, avrebbe impugnato un grosso coltello da cucina puntandolo contro Secondo; questi allora fuggì al piano superiore della casa, inseguito dal fratello, che sarebbe caduto lungo le scale producendosl le mortali ferite. La preterintenzionalità dell'omicidio sarebbe spiegata forse dal gesto compiuto da Secondo con 11 randello per difendersi dal coltello puntato da Andrea verso di lui. L'Accusa sosterrà invece la tesi del delitto pieno consumato da Secondo, dopo avere ricevuto il pugno. Egli non seppe più dominarsi e col randello colpì Andrea, lo inseguì poi raggiungendolo ai piedi della scala Inferì ancora su di lui, finendolo. A quanto risulta il giudice istruttore avrebbe esclusa la tesi della difesa. Secondo Roncarolo 1111m1

Persone citate: Andrea Roncarolo, Roncarolo, Secondo Roncarolo, Tommaso Roncarolo

Luoghi citati: Stroppiana, Vercelli