Giornata di cruenta battaglia al confine tra Egitto e Israele

Giornata di cruenta battaglia al confine tra Egitto e Israele Giornata di cruenta battaglia al confine tra Egitto e Israele Lo scontro ha avuto inizio con l'attacco israeliano ad un presidio in zona contestata ■ E' il più grave incidente dal 1948; mortai, mezzi corazzati ed aerei sono entrati in azione • Contrastanti versioni sulle perdite: forse centinaia di morti dopo 17 ore di lotta (Nostro servizio particolare) Il Cairo, 3 novembre. La tensione si esaspera ogni giorno di più fra Israele ed Egitto. Le profferte di pace che l'uno e l'altra parte vanno enunciando di tanto in tanto vengono annullate dagli assalti, dai colpi di mano e dagli scontri a fuoco che hanno trasformato ormai '« un vero e proprio campo di battaglia la zona smilitarizzata, creata dall'O.N.U. lungo la linea di demarcazione fra i due paesi. E' di ieri sera un violento attacco sferrato da truppe israeliane contro una guarnigione egiziana, ed è di stamane un ancor più impetuoso contrattacco lanciato dagli egiziani per rioccupare la eonà dàVà'^^ttàìé l'attdcc&^iéri sera li aveva, sloggiati. Pesante il bilancio delle perdite per entrambe le parti, anche se dal Cairo e da Gerusalemme vengono forniti dei dati radicalmente contrari. La versione cairota dice che le perdite inflitte agli israeliani assommano a 200 morti e « gran numero » di feriti, contro 70 vittime da parte egiziaci fra morti e dispersi. La i:ersione fornita da Gerusalemme dice inveer che 50 egiziaiii sono stati uccisi e altri 40 sono stati fatti prigionieri, mentre da parte israeliana si lamentano soltanto 4 morti e 19 feriti. E' stato, in ogni caso, 10 scontro più duro che la precaria tregua d'armi fra Egitto ed Israele registri dal 191i8, quando ebbero termine ufficialmente i combattimenti della sanguinosa guerra di Palestina. La battaglia, che ha fatto salire a punte acutissime la tensione fra i due paesi, si è svolta nella zona smilitarizzata di El Audja-Nizana. Ha avuto linaio alle 10 di ieri sera ed è terminata alle S di oggi pomeriggio. Da una parte e dall'altra sono state impiegate armi pesanti e autoblinda in appoggio alle attaccanti fanterie; l'aviazione Ha sorvolato 11 luogo dei combattimenti, pur senza partecipare agli scontri La zona di El Audja-Nizana è al centro della regione di Gaza, una larga fascia piana con qualche bassa collina, che si estende per la profondità di una decina di chilometri per parte ai margini della linea di demarcazione, cioè al confine « provvisorio » fra Egitto e Israele. Non dovrebbero esser¬ v vi truppe in tale regione, ad eccezione di qualche pattuglia di polizia, ma sia gli egiziani che gli israeliani vi tengono guarnigioni, volanti e permanenti. Da Gerusalemme è stato detto che l'attacco sferrato da un reparto israeliano ieri sera alle 10 aveva il solo scopo di far sloggiare un presidio, che gli egiziani avevano installato nei pressi di Sabha, una località che rientra nel tratto della zona smilitarizzata di competenza israeliana. « Abbiamo investito la abusiva guarnigione egiziana, costringendone gli effettivi a risalire il loro confine. La missione è stata effettxiata da un esiguo reparto che, respinti gli egiziani, ,è rientrato filabaap: di partenza ». lì comunicato di Gerusalemme precisa quindi che le perdite inflitte al nemico sono costituite da 50 morti e 40 prigionieri e quelle sofferte dagli israeliani sono rappresentate da 4 morti e 19 feriti. <La calma è stata presto ristabilita », conclude il comunicato, ed ignora del tutto il contrattacco che, secondo un vivace annuncio del Cairo, gli egiziani hanno sferrato stamattina rioccupando la postazione di Sabhae infliggendo durissime perdite agli israeliani. La versione data dal Cairo è decisamente allarmante. In essa si afferma che l'attacco contro la guarnigione di Sabha, « legittimamente » tenuta dagli egiziani, è stato condotto non da un « esiguo » reparto ma da circa tremila «omini appoggiati da autoblindo, mortai e artiglierie pesanti. La guarnigione di Sabha, in tutto cento uomini, tenne testa all'attacco per tutta la notte scorsa, in attesa di rinforzi, arrivati i quali, è stato sferrato alle 10 di stamane un jjote-jtte contrattacco, svilup"patoat ^^óròsìsstmo sino alle 3 dèi pomeriggio. Al termine del conflitto, gli israeliani sono stati ricacciati lasciando in mano egiziana un gran numero di prigionieri e bottino e, sul terreno, duecento morti. « Le nostre truppe — conclude il comunicato cairota — hanno sotto loro assoluto controllo la zona di Sabha »'. Ma sembra che nella versione egiziana sia fatta una gran parte alla propaganda. Comunque, al Cairo si respira aria rovente dopo questa battaglia. Il generale Abdel Hakin, comandante supremo delle forze armate egiziane, è partito in giornata alla volta del confine, e gli affari « palestinesi*, sinora di competenza di una sezione civile del ministero degli esteri, sono da stamane affidati ad uno speciale ufficio del comando supremo. Gli egiziani sostengoìio che l'attacco sferrato ieri dagli israeliani rientra nella « politica di provocazione » varata da Israele per ridare fuoco alle polveri in Palestina. « La tattica insidiosa di Israele non prevarrà », ha detto un portavoce del governo. « Sia ben chiaro che noi starno intenzionati a dare più largo e minaccioso respiro alle nostre operazioni militari, se necessario ». Quanto all'appello ai negoziati pacifici, fatto ieri dal primo ministro israeliano Ben Gurion, al Cairo lo si considera «una cortina fumogena, e nient'altro». Il comitato politico della Lega araba è stato convocato per il 9 prossimo. Quanto all'annuncio dato da Damasco, secondo cui un'incursione di « commandos » siriani ha compiuto una profonda puntata in territorio israeliano ed ha «rajiito» 57 avversari, viene smentito risolutamente da Gerusalemme, il cui portavoce ha definito la notizia «una favola da Mille e una notte ». a. p. .. Homs fi Palmyra QBàalbek

Persone citate: Abdel Hakin, Ben Gurion