Festose accoglienze a Gronchi all'arrivo a Messina ed a Catania di Delio Mariotti

Festose accoglienze a Gronchi all'arrivo a Messina ed a Catania Festose accoglienze a Gronchi all'arrivo a Messina ed a Catania Laboriosa discussione protocollare sul diritto a sedere in auto a fianco del Capo dello Stato - La supplica di un operaio e il saluto letto da un bimbo sordo (Dal nostro inviato speciale) Messina, 3 novembre. Un piccolo uomo, un operaio in abito dimesso, è stata la prima persona che Giovanni Gronchi si è trovato dinanzi al suo arrivo in Sicilia. E' accaduto stamane a Messina. Il treno presidenziale aveva appena lasciato la nave-traghetto Scilla e manovrava lentamente nell'intrico dei binari della stazione marittima. Tutt'intorno, trattenuta dalle guardie, stava la folla in una cornice di festa. L'uomo è filtrato in mezzo al cordone di agenti, è corso sulla banchina, si è fermato dinanzi al Presidente della Repubblica che stava allacciato al finestrino della sua carrozza speciale e gli ha porto una busta gialla gridando: «Viva il Presidente! ». Gronchi ha preso la lettera, certo una supplica, ha sorriso mentre la folla applaudiva. Quando circa un mese fa 11 Presidente della Regione siciliana on. Alessi sali al Quirinale per invitare in Sicilia Giovanni Gronchi, la sua consorte e i figliuoli, il programma non andava più in là di Palermo e dei suoi dintorni. Gronchi volle comprendere nella visita anche Messina e Catania; intese dare un significato solenne al viaggio, un « significato di unità di tutti gli italiani », come' egli stèsso ha voluto ricordare stamattina ai giornalisti riuniti nel suo saloncino, mentre la Scilla, scortata da siluranti, puntava la prora verso la statua della Madonna protettrice di Messina. Questa volta Giovanni Gronchi non ha portato con sè i figlioli, ma soltanto Donna Carla. Erano ad attenderlo a Messina il Presidente della Regione siciliana, Alessi, il presidente dell'Assemblea regionale, La Loggia, il sindaco della a città con la Giunta, il ministro Martino, che rappresentava il governo, il vice presidente del Senato, Bo, l'ex-presidente del Consierlio, Sceiba, in rappresentanza della Camera dei deputati. L'on. Aldisio, amch'egli delegato dell' Assemblea di Montecitorio, sarà domattina alla stazione di Palermo. L'arrivo di Gronchi ha spento le polemiche che si erano accese vivissime a proposito degli «appoggi» delle sinistre all'elezione dell'on. Alessi e del presidente dell'Assemblea regionale La Loggia. Manifesti affissi a migliaia a Catania e a Messina testimoniano di una concordia unitaria: i comunisti esaltano in Gronchi il « custode della Costituzione », i democristiani inneggiano al «primo cittadino d'Italia» espresso dal loro partito; le destre plaudono a « colui che vuole celebrare, in nome dell'Italia, l'anniversario della Vittoria del 1918, in mezzo all'ardente, patriottica gente siciliana ». Questa concordia ha trionfato persino in una difficile discussione protocollare durata fino a notte fonda nel Municipio di Messina: si trattava di stabilire chi avrebbe dovuto sedere a fianco del Capo dello Stato nell'auto scoperta subito dopo l'arrivo dell'ospite. Il sindaco di Messina o il presidente della Regione? Il sindaco avv. Fortino affermava che il diritto era suo; altri sostenevano che l'onore spettava al presidente Alessi. Il dott. Pìccolomini, funzionario del cerimoniale della presidenza della Repubblica, ha messo tutti d'accordo senza fatica, sostenendo la tesi, ineccepibile del resto, della precedenza al presidente della Regione. Sceiba, che già si trovava a Messina, non si è occupato della piccola e pur fervida discussione. Il suo posto era nell'auto che immediatamente seguiva la berlina scoperta del Presidente, e una parte di applausi toccava anche a lui, come nel palazzo municioale di Messina, allorché, allontanatosi Giovanni Gronchi dal balcone che sovrastava a una piazza colma di popolo, - si è fatto alla balaustra, suscitando battimani e grida di evviva. Nella città dello Stretto, un episodio patetico e pur simbolico si è inserito nel formale programma della breve sosta del Presidente. E' stato all'Istituto dei sordomuti fondato dal venerabile padre rogazionista Annibale Maria di Francia, vicino al tempio di Cristo Re, una scuola tra le più progredite in Italia dove ai piccoli minorati (140 divisi in dieci classi) s'insegna ad acquistare l'uso della voce mercè la passione di giovani maestre e l'impiego di metodi scientifici. Un bambino di 11 anni, sordo dalla nascita, ha letto a Giovanni Gronchi e a Donna Carla, un indirizzo di saluto, dinanzi ai suoi compagni attenti e lieti, che seguivano il movimento delle sue labbra, dinanzi alle educatrici tese in uno spasimo nervoso per la buona riuscita della prova. La prova è stata ottima, La vocetta del bambino, Paolo Paviglianiti, è risuonata squillante, con l'erre lievemente arrotata: « Lasciate che esprimiamo, signor Presidente », con parola viva, « la nostra gioia di sentirci socialmente riscattati, inseriti in un mondo che vuol progredire nella pace e nel lavoro...». Un successivo episodio, che ha riempito di gioia i messinesi, si è svolto dinanzi al duomo della città, dopo la visita al tempio insigne, intitolato a Santa Maria della Lettera, allorché Gronchi ha voluto assistere a mezzogiorno in punto, alla stupefacente allegoria delle bronzee figure in movimento sulla facciata del millenario campanile: il leone ruggente, il gallo cantante, il Cristo che risorge, la Vergine che porge la lettera agli ambasciatori messinesi a testimonianza del la fede della città; e questa fede tuttora sorregge i citta dini che han dedicato alla Madonna templi e cattedrali. Po; il viaggio in treno, lungo la mitica costa orientale, lo sfolgorio d'un cielo tornato terso, la distesa turchina del mare e quella verde dei giardini d'aranci. In alto i Etna bianco di neve levava una vampa di fuoco. Con una parte di quel fuoco i catanesi hanno salutato Gronchi, hanno rotto i cordoni, hanno impedito il passaggio delle macchine. Lungo la via Etnea, traboccante di luci, era una folla compatta. Nel palazzo del Governo rrima e del Municipio dopo si e ripe tufo l'omaggio delle autorità e dei sindaci della provincia. Dal balcone del municipio Gronchi ha salutato la folla che qui era rifluita riempiendo la gran piazza. Dal vicino duomo, ove è sepolto Bellini, suonavano i bronzi; e a Bellini e al genio dei siciliani Giovanni Gronchi ha voluto rendere omaggio stasera recandosi in forma ufficiale al teatro intitolato al grande musicista, inaugurandosi, con i « Puritani ». la stagione lirica catanese. A mezzanotte il Presidente è partito pe« Palermo, dove sosterà domani e dopodomani. Delio Mariotti Il presidente Gronchi riceve 11 benvenuto al suo arrivo a Messina (Telefoto)