I treni sulla Torino-Roma più lenti di quindici anni fa

I treni sulla Torino-Roma più lenti di quindici anni fa I treni sulla Torino-Roma più lenti di quindici anni fa Si inaugura stamane alla Camera di Commercio la "conferenza Alto Tirreno,, Si apre stamane a Torino la « conferenza dell'Alto Tirreno per gli orari estivi 1956 delle comunicazioni ferroviarie a grande raggio ». Per due giorni, 1 rappresentanti dei Comuni, delle Provincie, delle Camere di Commercio e degli altri enti e organismi locali del Piemonte e della Liguria, di parte della Toscana e del Lazio, avanzeranno ai dirigenti e ai tecnici delle ferrovie le loro richieste di miglioramenti. Sono in tutto 167 le rivendicazioni che dovranno esser discusse, e non sarà certo facile per i responsabili del servizio il compito di rispondere. Il senso d'insoddisfazione è generale tra gli utenti sia per le grandi comunicazioni che per le locali: in troppi percorsi ci vuol più tempo oggi che nell'anteguerra, lo stato del materiale è insoddisfacente, i ritardi sono normali. Il disagio è particolarmente sensibile a Torino e in Piemonte dove la linea per Milano attende sempre l'elettrificazione, dove a differenza di tutto o quasi il resto del Paese si viaggia a corrente trifase; dove si continua a parlare a dieci anni dalla fine della guerra di eventuale ricostruzione della ferrovia di Nizza. Di questi grossi problemi e di altri analoghi non si discute in sede di conferenza-orario : restano però tutti gli altri « minori » che i rappresentanti delle popolazioni interessate ritengono di possibile soluzione con immediato vantaggio per gli utenti. L'elenco delle 167 richieste occupa un intero fascicolo di venticinque pagine, e dobbiamo quindi limitarci a qualcuna delle più importanti con particolare riferimento alle comunicazioni TorinoRoma. E' questo il caso tipico di una linea in cui per una serie di motivi (impianti, materiale rotabile, diversità di corrente) i treni impiegano più tempo che quindici anni addietro; si chiede che gli orari vengano ridotti o almeno fissati in maniera più razionale. Venga eliminato — chiedono Comune, Camera di Commercio ed Ente Provinciale Turismo di Torino — l'assurdo del rapido che arriva a Roma alle 0,20 proprio 5 minuti dopo che è partito il direttissimo per Lecce rendendo impossibile l'usufruire di un'ottima comunicazione fra il Piemonte e le Puglie. Si ritiene ino! tre facile far guadagnare 35 minuti al treno notturno di Torino che giunge a Roma alle 9,36. Sempre sulla stessa linea costiera, si chiede l'istituzione su un maggior numero di treni di carrozze dirette per Firenze; l'aumento in genere delle velocità commerciali-fra Torino e Genova; il ritorno al vecchio orario con l'anticipo del rapido e del direttissimo in partenza da Torino per Genova la mattina presto. La linea Torino-Milano-Venezla ha formato oggetto di esame in un'altra conferenza. Unanime risulta oggi la richiesta di migliorare sostanzialmente le comunicazioni verso Bologna e l'Adriatico Ano alle Puglie, e in particolare: a) istituzione di una corsa rapida Bologna-Torino; b) prolungamento a Bari delle carrozze dirette Torino-Ancona. Se volgiamo lo sguardo al sud di Torino, appare in primo piano il grosso e già accennato problema della linea di Tenda: stamane, la nostra Camera di Commercio si farà Interprete del voto unanime degli enti interessati del Piemonte e della Liguria per il ripristino della Cuneo-Ventlmiglia, Verso Savona, si chiede un servizio rapido di automotrici e si suggerisce il seguente orario: partenze da Torino alle ore 7 e alle 13, da Savona alle 10,30 e alle 17,30. Per la Val d'Aosta — le cui comunicazioni riescono a spiccare per inadeguatezza — < siano accelerati i tempi di marcia di tutti i treni in servizio » e si aumentino le automotrici (quest'ultima richiesta è una di quelle che ricorrono più frequentemente). E ancora: mancano comunicazioni mattutine tra Torino e Alba; son peggiorate quelle locali in Val di Susa; lentissime son quelle sulla Torino-Airasca-Saluzzo-Cuneo. Col nuovo orario, nel giugno prossimo, verrà abolita sui treni internazionali la terza classe con la contemporanea adozione di tariffe attualmente allo studio. La convenzione di Berna Impone l'abolizione della terza su tutti i treni, anche interni: l'Italia soltanto si è dichiarata non in strado di attuare integralmente il provvedimento prima del 1958.