Faure ottiene la fiducia con i voti dei comunisti di Sandro Volta

Faure ottiene la fiducia con i voti dei comunisti Faure ottiene la fiducia con i voti dei comunisti La votazione dopo un'agitata seduta notturna - Attacchi di MeiidèsFrance al governo - La Camera sarà sciolta; le elezioni in dicembre (Dai nostro corrispondente) PARIGI, 2 novembre. Al termine di una agitata seduta notturna, il governo Faure ha ottenuto la fiducia, sul progetto di nuove elezioni, per 330 voti (fra cui 1 suffragi comunisti) contro 211. II conteggio è stato ripetuto e potrebbe portare qualche piccola variazione, ma senza mutare l'esito. La Camera pertanto sarà sciolta e la nuova Assemblea verrà eletta In dicembre. Trascorse le 24 ore prescritte dal regolamento, da quando il presidente del Consiglio aveva dichiarato di porre la questione di fiducia, stasera alle 21 era incominciata all'Assemblea Nazionale la discussione sulla proposta ministeriale di scioglimento della legislatura per indire nuove elezioni entro'il mese di dicembre. Gli esponenti dei gruppi parlamentari si sono succeduti alla tribuna in un'atmosfera che andava facendosi sempre più concitata, perchè era stato convenuto cb-> il voto avvenisse entro la mezzanotte, affinchè potesse rimaner valida la procedura d'urgenza. Ma la discussione si è protratta ben oltre la mezzanotte. La discussione di stanotte è stata animata soprattutto dal tentativo dei socialisti di impedire quella che Le Monde definiva oggi < una commedia parlamentare che è durata tre giorni », ossia la manovra della democrazia cristiana e delle destre, affinchè le nuove elezioni si svolgano col vecchio sistema maggioritario degli apparentamenti. Anche Mendès-France aveva preso nettamente posizione Icontro questa manovra, facen- !done ricadere la responsabili-!tà su Edgar Faure, in una nota ]pubblicata stamane dell'Ex- press, in cui affermava che ilPresidente del Consiglio ha voluto < evitare ogni espressione libera dell'opinione pubblica, ogni cambiamento reale nella rappresentanza popolare, ciò ohe farà perdere ogni speranza dì risanamento della vita politica francese. Elezioni in sei settimane? La maggioranza I popolare, che è il suo principale ! obbiettivo di politica interna ! da alcuni mesi. La frazione di ] sinistra dei radicali verrebbe in questo caso trascinata fa'talmente ad associarvisi, dell'Assemblea è favorevole. Ma non per elezioni con la legge truccata. Ci si dice che quest'Assemblea è incapace di governare il Paese durante I sei mesi che rimangono a terminare il mandato. E' possibile. Ragione di più per non rinnovarle questo mandato per cinque anni ». * Questi argomenti, ripetuti stasera dagli oratori radicali e socialisti, si urtavano però contro la decisione già presa da quella massa dì deputati, che soltanto nella legge degli apparentamenti vedono la possibilità di ritornare in Parlamento. I risultati del voto si sono mantenuti perciò estremamente incerti fino all'ultimo momento. A render ancor più confusa la situazione, è apparso ad un certo punto evidente che la fiducia al governo poteva venir concessa mediante il voto favorevole, o almeno l'astensione, dei cento deputati comunisti. Questa eventualità poteva sembrare a prima vista campata in aria, mentre invece un esame più attento delle convenienze elettorali la rivelava tutt'altro che assurda. Nelle elezioni del 1951, i socialisti si apparentarono infatti con i democristiani e con le destre, ciò che si può senz'altro escludere per le nuove elezioni. Per non rimanere isolati, e non subire perciò una falcidia dei loro mandati, non avrebbero ora altre possibilità che quella di apparentarsi coi comunisti Le statistiche dimostrano che i due partiti, presentandosi uniti avrebbero la maggioranza assoluta in una trentina dì circoscrizioni. In questo modo il partito comunista potrebbe ristabilire le basi di quel fronte a Queste supposizioni sono state d'altronde ben presto confermate in una votazione procedurale in cui i suffragi comunisti sono andati a favore del Governo. Ma se qualche dubbio avesse ancora potuto pato defl- qpddcfcdfgstsacbCbsmgqvspciprpcnAmtnctrSdsussistere, l'ha dissij nitivamente Jacques Duclos, j operazioni di , quando è salito alla tribuna per annunciare che, pur essendo contrari a tutta la politica del Ministero Edprar Faure, i comunisti avrebbero votato a favore della questione di fiducia per le elezioni anticipate a dicembre. Le ragioni del loro voltafaccia a proposito di una legge elettorale che nel 1951 era stata approvata contro il partito comunista, sono state illustrate da Mendès-France in un appassionato discorso pronunciato alla tribuna dell'Assemblea. Secondo l'ex-presidente del Consiglio, l'errore di questo dibattito è di avere promosso una sola votazione per due problemi distinti: quello dello scioglimento della Legislatura e quello del mantenimento della vecchia legge elettorale. In questo modo, chi voterà lo scioglimento, voterà anche il principio degli apparentamenti, che è estremamente impopolare in Francia. Votandolo, i rappresentanti del popolo non terranno conto della volontà popolare e contribuiranno ad accrescere il discredito dell'opinione pubblica per le Istituzioni. Aumenterà così l'assenteismo, mentre, convocando precipitatamente le elezioni, ì giovani non potranno parteciparvi perchè non iscritti nelle liste elettorali ancora incomplete, oppure perchè mobilitati nell'Africa Settentrionale. Sarà questo, ha concluso Mendès-France fra le violente interruzioni del comunisti e delle destre, un altro grave errore che verrà ad aggiungersi a quelli già compiuti dalla presente Legislatura. Alla fine del dibattito, il Presidente del Consiglio è salito alla tribuna per rispondere alle accuse che erano state rivolte dall'opposizione. In polemica con i socialisti e con i radicali, ha ripetuto le ragioni per cui il governo ha ritenuto di dover chiedere l'anticipo delle elezioni, ma non ha risposto alla domanda che gli era stata rivolta, se avrebbe accettato la fiducia qualora essa fosse determinata dai 100 voti comunisti. Subito dopo, alle 2,15, sono cominciate le j Sandro Volta

Persone citate: Edgar Faure, Jacques Duclos

Luoghi citati: Africa Settentrionale, Francia, Parigi