Margaret ha ripreso la vita ufficiale in una cerimonia religiosa a Londra di Riccardo Aragno

Margaret ha ripreso la vita ufficiale in una cerimonia religiosa a Londra La tempesta dolio polemiche è più grave del previsto Margaret ha ripreso la vita ufficiale in una cerimonia religiosa a Londra La principessa è entrata rapidamente, rigida ed enigmatica, nella chiesa di San Paolo - Una piccola folla silenziosa attendeva sotto la pioggia il suo passaggio - Il col. Townsend si è impegnato per iscritto con la Regina a non rivelare mai nulla del loro amore - Anche le lettere resteranno segrete i l (Dal nostro corrispondente) Londra, 2 novembre. La principessa Margaret ha adempiuto stasera al suo primo impegno pubblico dopo l'annuncio della decisione di non sposare il comandante Townsend". La prima delle cerimonie impostele dalla lista che essa ha scelto, era ima funzione religiosa celebrata nella cattedrale di S. Paolo per ricordare il 50° anniversario della morte del dottor Barnado, fondatore di una islituzionc_per orfani celebre in tutta la Gran Bretagna. La City era buia e lucida di *£ ' *£g [cominciarono a raggrupparsi r ln cerchio di marciapiede e' , . . „ o ?fte sta «nanw alla Cattedra-\le e scaHnl che portano - all'ingresso. Erano quasi tut te giovani segretarie e datti- lografe appena uscite dai - grandi palazzi di uffici. -1 Silenziosamente, due furgo- „, d{ poUziotti si avvicinarono - , fi„„„0 „<nf,,ro della catte, I ~ V ° W"W , , a - !drale- Mentre gli uomini di -1 Scotland Yard prendevano po- ! sizione tutt'intorno, due di es- a e a si posavano sul marciapiede un cassone con una piccola antenna: una radio portatile. Nella pioggerella fitta alcune ragazze parlavano sottovoce della giornata trascorsa in ufficio, dell'ultimo film che hanno visto e di quello che avevano intenzione di andare a vedere. Si chiedevano èe la principessa sarebbe proprio passata loro davanti, oppure se la macchina si sarebbe fermata più lontano. Sul buio del marciapiede della scalinata, dinanzi alla chiesa nera, gli ombrelli in fila ricordavano il funerale della celebre messa in scena deWAmleto in abiti moderni della « Old Vie ». Era una folla molto piccola rispetto alla immensa massa di persone che proseguiva per la sua ^stTAdà-verso, l%.jQSX(iate degli autobus e le stazioni della metropolitana. Un poliziotto con un impermeabile di gomma bianca assicurava il flusso del traffico, che a quell'ora era pieno d'ingorghi interminabili. Per lo più la gente taceva, Pareva stesse lì ostinatamente sotto la pioggia ad aspettare di trovare in un attimo, nella espressione della principessa, la risposta alle domande che tutti si fanno: avrà deciso di non sposarlo perchè non sentiva abbastanza amore? Oppure, come assicurano i giornali popolari, avrà semplicemente ceduto alle pressioni della Chiesa e della Corte? \Avrà l'aria infelice? Sarà tri stet Saprà sorridere? Lo farà\ssinceramente? ìcdMa questa curiosità non sembrava mai divenire oggetto di conversazione. Era contenuta nell'abituale silenzio della folla inglese. Non vi era alcun segno di passione intensa; anzi: veniva quasi il sospetto che per il momento il popolo fosse alquanto in freddo con la famiglia reale. Forse il pubblico vuole approfondire meglio il significato di quanto è avvenuto prima di mostrare la propria reazione. Forse questo, più che la pioggia fitta e l'ora tarda, è il motivo per cui c'era così poca gente dinanzi alla Cattedrale di San Paolo, che pure è al centro della City di Londra, in quell'ora uno dei pezzi di terra più densamente popolati del mondo intero. Poi, dalla radio portatile di Scotland Yard si sentono due trilli di campanello, come quelli che nelle stazioncine di passaggio annunciano l'arrivo di un treno. I poliziotti rettificano la posizione. Arriva una < Rolls Royce » nera, svolta in fretta e si ferma dinanzi alla scalinata. Quando il primo fotografo si avvicina, si intravede per un istante la principessa seduta in una posizione rigida, con in testa un cappellino rosso, con indosso la pelliccia di visone, il viso quasi nascosto da un trucco pesantissimo e un'espressione rigida: pare una bambola di grande» a naturale. Poi la porta della macchina si spalanca e la giovane don na sguscia dalla macchina e sale rapidissimamente, nella pioggia, a capo chino, la scalea della chiesa verso l'ingresso principale. Questa sua rapida ascesa è accompagnata da una furiosa tempesta di lampi di fotografi che cercano, come il pubblico, di cogliere nella sua espressione il segreto del suo stato d'animo. Ma già il grande portale della chiesa si è chiuso prima che il segreto sia sfuggito. La risposta all'interrogativo popò lare non c'è. La principessa mantiene il suo segreto. I soliti invitati importanti, i dirigenti della istituzione, prelati della cattedrale la chiudono nel loro cerchio, l'accom pagnano al suo banco e tutto il pubblico resta a distanza sufficiente per non poter cogliere la sua vera espressione Poi l'organo comincia a suonare. L'attenzionr dei giornali intanto si è spostata su Townsend. Stamane i lettori della stampa britannica hanno assistito allo spettacolo curioso di sei o sette interviste esclusive con lui, tutte eguali, tutte senza alcun significato. Il fioraio da cui Townsend si è sempre servito, ha consegnato ieri alla principessa Margaret quattro dozzine di rose scarlatte, ma stamane è stato annunziato che anche Townsend manterrà il suo segreto. Si è impegnato di farlo con la regina madre e con la regina Elisabetta, per iscritto, attraverso interposta persona. Si afferma che egli abbia ricevuto offerte fino a 250 mila sterline (più di i00 ?niZiojii di lire) per le sue memorie. Come dice un giornale londinese, la nostra generazione non conoscerà { particolari di questa vicenda e non potrà leggere le lettere d'amore che i due si sono scritte. Lo stesso colonnello ha dichiarato: « Non vedrò mai più la principessa. Non potrò parlare nè ora nè mai della mia amicizia con lei. E' un libro chiuso ». Una certa pietà per i protagonisti comincia, ver la verità, a farsi strada versino nella stampa inglese. Ma il problema fondamentale, il conflitto mdCmèzfnvv sui principi della Chiesa anglicana e anche sulla posizione della monarchia nel Paese co mtjicia appena adesso. La fine del romanzo — a quanto Corte, Chiesa, governo e popolo cominciano ad accorgersi — won è stato, in realtà, se non l'inizio della crisi. Questa crisi sarà forse abilmente attenuata, ma non sarà per questo meno grave. Già si apprende, ad esempio, che Times e B.B.C, hanno limitato le loro citazioni delle opinioni mondiali a quelle strettamente plaudenti. L'opposto si è invece verificato ieri sera alla televisione commerciale. Il Manchester Guardian stamane, con equità liberale, pubblicava un miscuglio di opinioni mondiali. Tra le innumerevoli lodi che vengono rivolte alla principessa, è interessante notare le opinioni espresse in tre delle cinque monarchie europee, la Danimarca, la Svezia e la Norvegia. A Copenaghen un gior¬ nale scrive che senza- dubbio la principessa Margaret ha reso un servigio al trono < ma vi potrà essere opposizione nascosta alla regina che non si è piegata, e questa opposizione potrebbe essere avviata contro il principe consorte ». Ed è « assai meno certo che la principessa abbia reso un servizio alla Chiesa ». Un giornale norvegese dice: «Noi riteniamo che i due abbiano agito in un'atmosfera di paura, che ricorda il più buio Medioevo. Noi riteniamo che la Chiesa anglicana, che si aspetta un lieve venticello di reazione, sarà investita da tutta la furia di un ciclone chiamato Margaret ». In Svezia infine un giornale liberale, l'Aftonbladet, scrive: « La indissolicbilità del matrimonio che è stata invocata, è un dogma che ha perduto' ogni contatto con la realtà e non viene applicato nè in Inghilterra nè altrove »; il giornale Stockholm Expressen, sotto il titolo « Il trionfo della ipocrisia», afferma: «La Chiesa di Stato inglese ha sacrificato due esseri umani sull'altare dei suoi dogmi. Ci si può chiedere soltanto se i prelati si sentono tanto sicuri del loro fragile giudizio da potersi eleggere a giudici della vita sentimentale di due esseri umani. Una simile condotta può essere definita soltanto il trionfo dell'ipocrisia ufficiale. Che dire poi della famiglia reale che ha, permesso che questo accadesse ? » Il giornale considera quanto è avvenuto « una prova terribile di quel che può capitare quando un gruppo di persone si isola dal resto del mondo e viene a mancare di normali contatti con il popolo ». La battaglia dei dogmi è cominciata ora negli ambienti religiosi inglesi. Il Baptist Times, che uscirà domani, dopo aver lodato la Principessa per la sua decisione, scrive: < Tuttavia la coscienza di molti non è tranquilla. L'atteggiamento adottato dai dirigenti della Chiesa anglicana, soprattutto rispettò'*alle parti innocenti nelle sentenze di divorzio, non servirà certo a diminuire il vallo che separa la Chiesa dal pubblico in generaley. Infine il Daily Express, in una rubrica fra le più lette, scriveva stamane sotto forma di dialogo immaginario: <Sappiamo benissimo che tipo di vita sia ora riservato a Margaret. Essa è nata, è stata allevata ed educata -e si è svi- luppata nella scuola più disciplinata del mondo, la scuola della casa dei Windsor. Questa scuola fu fondata dalla regina Vittoria quando il casato era chiamato di Sassonia-Coburgo-G-otha. La scuola fu perfezionata da re Giorgio V e dalla regina Mary. Il loro figlio Giorgio VI ha dato a questa scuola il tocco finale. Le sue figlie sono prodotti splendidi di questa scuola, il cui motto dovrebbe essere; <Non si versano lacrime in pubblico ». Dopo un'invettiva contro coloro che hanno soffocato il romanzo d'amore, i personaggi fantastici di questo dialogo concludono, riferendosi alle forze della Chiesa e della Corte: < Essi non hanno mostrato pietà. Perchè dovremmo mostrarne noi verso di loro?». Riccardo Aragno La principessa Margaret, con 11 decano di San Paolo, esce dalla cattedrale dopo la funzione religiosa (Telefoto)

Persone citate: Elisabetta, Giorgio V, Giorgio Vi, Townsend, Vittoria, Windsor