Oggi l'Assemblea francese vota la questione di fiducia

Oggi l'Assemblea francese vota la questione di fiducia Oggi l'Assemblea francese vota la questione di fiducia Si prevede che Faure potrà salvarsi con una piccola maggioranza (Dal nostro corrispondente) Parigi, 27 ottobre. Edgar Faure ha posto la questione di fiducia alle 3 e mezzo di stamani, dopo un dibattito notturno a conclusione del quale il suo Ministero è stato battuto due volte di seguito. La prima volta (già l'ebbimo riferito) è stato quando la Camera ha respinto, con 303 voti contro 275, l'ordine del giorno presentato dal deputato radicale Moro Giafferl, che era stato accettato dal governo benché si riducesse ad una semplice frase in cui si < prendeva atto » delle dichiarazioni del Ministero. La seconda volta invece la sconfitta, benché determinata da uno scarto minimo di voti (289 contro 286), è avvenuta su un testo ledatto in termini tali, da non roter lasciare dubbi sulla conianna dell'azione politica, ercromica e sociale svolta durante gli otto mesi del governo Edgar Faure. Diceva infatti l'ordine del giorno socialista che è risultato in maggioranza per tre voti: « L'Assemblei Nazionale,, dopo aver inteso :e spiegazioni del governo, constatando il fallimento totale della politica governativa tarto sul piano estero quanto Saul piano interno, considerando che 11 governo non è qualificato per promuovere nè una politica di trattative nel Marocco e in Algeria, nò una politica d'indipendenza nazionale, di pace e di intesa fra i popoli, iè una politica di progresso scoiale e di libertà, gli rifiuta la fiducia ». La riprovatone è stata dunque complete e rivolta ad ogni aspetto dell'attività ministeriale. Una formula così categorica non era ftrse mal stata approvata per condannare nessuno dei prefedenti Gabinetti. L'ostilità maiifestata dall'ordine del giorne socialista non si spiegherebbe, se non si tenesse conto dela manovra che nei giorni sorsi il presidente del Consigli» aveva- tentato per provocale nuove elezioni anticipate eitro un termine cosi breve .'.'di rendere praticamente impossibile l'approvazione di una mova legge elettorale. A prendere questa decisione, 10 aveva probabilmente sp'nto la pressione della destra di Antoine Pimy, che costituisce 11 sostegno parlamentare più sicuro del àio Ministero. Le elezioni immediate, col vecchio sistema degi apparentamenti e del prenio maggioritario, avrebbero infatti stroncato quel vasto riovimento popolare che è in pieno sviluppo in seguito al fallimelo dell'attuale legislatura, cosicché il nuovo Parlamento avrebbe finito per avere prsss'a poco la stessa flsionomi-i di quello eletto nel 1951 e \' conseguenze sarebbero statf altri cinque anni d'immobilisno del governo. Ora la Camera non sarà sciolta prima di aver deciso con quale sistena verranno chiamati a votaie gli elettori. a. v.

Persone citate: Antoine Pimy, Edgar Faure, Moro Giafferl

Luoghi citati: Algeria, Marocco, Parigi