Rivelate le offerte occidentali per un completo accordo con Mosca di Enrico Altavilla

Rivelate le offerte occidentali per un completo accordo con Mosca DIFFICILE ■Effigia OKLLE TRATTATIVE A GINEVRA Rivelate le offerte occidentali per un completo accordo con Mosca Molotov ha rifiutato di prendere in esame il "memorandum,, ed ha avanzato condizioni inaccettabili per l'unità tedesca - / passi del Primo ministro d'Israele per il riarmo dell'Egitto (Dal nostro inviato speciale) Ginevra, 27 ottobre. Di altre conferenze che ebbero inizio fra l'entusiasmo delle folle, e che videro nelle prime giornate i ministri affermare la buona volontà di arrivare rapidamente a un accordo, senza porsi i limiti jdi tempo per la discussione dei problemi, si disse che nascevano sotto buoni auspici, e poi, come tutti sanno, non portarono al più piccolo accordo concreto. Una dura polemica Che cosa si dovrà dire della conferenza che ha avuto inizio oggi p omeriggio ' nel bianco palazzo di marmo delle Nazioni Unite, davanti al quale non c'era più di dieci o quindici curiosi, giornalisti esclusi' che ha subito visto Molotov dichiarare di non avere nessuna intenzione di accettare la nunificazione della Germania, invece considerata dagli occidentali la condltio sine qua non per la fine della guerra fredda? Che cosa si dovrà dire della prima seduta, durante la quale è stato deciso di ridurre a tredici sole le vedute nelle tre settimane previste per la conferenza, e che ha visto i quattro ministri polemizzare per oltre un'ora, con parole spesso dure, per decidere se era stata o non era stata aperta la discussione sul primo nunto dell'ordine del giorno t Paradossalmente si sarebbe tentati di dire che si tratta di un buon inizio, perchè le posizioni di partenza sono state chiarite senza equivoci e pere/tè t ministri, limitando il numero delle giornate lavorative, si dovrebbero essere imposta la rinuncia ai monologhi propagandistici da sostituire con dialoghi possibilmente fruttuosi. Ed anche perchè tutti i ministri hanno mostrato di rendersi conto che un eventuale fallimento della conferenza distruggerebbe lo « spirito di Ginevra» e rappresenterebbe un lungo passo indietro sulla strada della distensione. Subito dopo l'inizio della seduta, alle ore 16, i ministri, su proposta di Pinay, presidente di turno, hanno inviato ti., messaggio di auguri ad Eisenhower. Poi hanno deciso di riunirsi ogni pomeriggio alle ore 15, di non tenere sedute di sabato e di domenica, di considerare festivi il V novembre (su richiesta di Pinay) ed il 7 novembre (su richiesta di Molotov, che vuol dare un ricevimento per l'anniversario della Rivoluzione d'ottobre). Anche se, quindi, la conferenza durerà fino ai 19 novembre, i ministri hanno saio a disposizione dodici sedute. Tenendo coniò che le discussioni durano di solito tre ore o tre ore e mezzo, nelle quali gran parte è destinata alla traduzione dei discorsi, si vedrà che Dulles, Molotov, Macmillan e Pinay hanno circa venticinque ore utili — molto poche — per discutere la rtunifteazione tedesca, la sicurezza europea, il disarmo ed i rapporti fra Occidente ed Oriente. Molotov oggi ha subito messo le carte in tavola. Pinay e Dulles si erano contentati di dichiarazioni generiche, sostenendo il primo la necessità di evitare l discorsi polemici, affermando il secondo che la situazione internazionale è più critica di quanto si creda. « Se non ci metteremo d'accordo, il futuro non sarà eguale al passato, ma peggiore del passato », aveva detto Dulles. Eguali concetti erano stati sostenuti da Macmillan. Invece Molotov ha affermato senza veli che «il problema della riunificazione tedesca riguarda soltanto i due governi tedeschi. Il nostro compito dovrà consistere nell'aiutarli e non nell'iniporre loro i nostri piani». La frase equivale a un invito a cancellare dall'agenda dei lavori la riunificazione tedesca, il punto sul quale tanto insisterono Eisenhower, Eden e Faure presso Rulganin. Per essere ancora più chiaro, Molotov ha ripetuto che la Germania riunificata non dovrebbe far parte di blocchi militari, che V Unione Sovietica non tollererebbe il risorgere del militarismo prussiano e, infine, che la riunificazione non dovrebbe portare al sacrificio delle istituzioni sociali nella Germania orientale. Gli occidentali dovrebbero, cioè, inviU -e Adenauer a trattare con il governo comunista tedesco (che nè il Cancelliere, nè gli occidentali hanno riconosciuto), dovrebbero impegnarsi ad obbligare la Germania a non armarsi e ad abbandonare il Patto atlantico, e dovrebbero garantire le socializzazioni e le nazionalizzazioni ' effettuate dai comunisti tedeschi. Inoltre Molotov ha ribadito la richiesta di un graduale scioglimento di tutti i blocchi militari; e ha insistito perchè venga subito discusso un patto di sicurezza, al quale dovrebbero partecipare tutti i Paesi europei e gli Stati Uniti. Anche le tesi sovietiche sul disarmo sono rimaste immutate. Ciò /Spiega perchè gli Occidentali, dopo il discorso di Molotov, si siano domandati se i russi non sentano più ora il bisogno di un accordo e se Bulganin e Kruscev non abbiamo deciso di tornare, temporaneamente o definitivamente, alla politica dura di Stalin. Le malattie di Eisenhower e di Adenauer potrebbero avere contribuito a questo « révirement ». Motivi d'incertezza O bisogna piuttosto credere che i russi, come hanno fatto In altra occasione, vogliano mostrar- 'ma intransigenza iniziale per ottenere poi condizioni migliori t Sull'intransigenza di Molotov potrebbe avere influito la possibilità che domani il governo francese sia battuto. In tal caso il futuro della conferenza si farebbe molto oscuro. « Se il mio governo non otterrà la maggioranza, io non tornerò a Ginevra», ha detto Pinay. Il discorso del ministro sovietico ha reso glaciale l'atmofera — « mi sembrava di essere tornato al freddo siberiano di Berlino, nel febbraio del '54, ha detto un delegato britannico — e per ben settanta mintiti i ministri hanno discusso su una questione tecnica: doveva con' siderarsi aperta la discussione, poteva essere acquisito agli atti il memorandum compilato dagli Occidentali? Alla fine ha prevalso la tesi sovietica: cosi l'inizio ufficiale delle trattative è stato rinviato a domattina e — fatto senza precedenti — un documento presentato dagli Occidentali non è stato freso in considerazione da Molotov, Forse temendo le ripercussioni negative ■ delle loro diatribe} sull'opinione pubblica mondiale, i ministri hanno deciso cho nei futuro alla stampa verrà data notizia soltanto dei collo* qui o delle decisioni più import tanti. Il memorandum, che Molotov non na voluto prendere oggi in con.-aerazione per non lasciare l'iniziativa agli Occidentali, consta di quattro punti e costituisce l'offerta che 1 «Tre» sono pronti a. fare all'URSS per ottenere un accordo sulla Germania. I quattro punti sono: 1) libere elezioni nell'intera Germania entro il 1956; 2) garanzia all'Unione Sovietica che Stati Uniti, Inghilterra e Francia non aiuteranno stati occidentali od orientali, che dovessero rendersi colpevoli di aggressione, e che eventualmente forniranno assistenza militare al paese aggredito; 3) creazione di una zona cuscinetto smilitarizzata lungo le frontiere orientali della Germania nullificata; 4) creazione di una rete di radar lungo l'attuale «sipario d'acciaio», in modo da permettere aia agli occidentali sia all'Unione sovietica di essere tempestivamente avvisati di eventuali incursioni aeree. Gli occidentali Bono disposti - a concludere immediatamente il patto di sicurezza, a condizione però che esso entri in vigore dopo la riunifleazione della Germania. Domattina di buon'ora Pinay riceverà il Primo ministro dello Stato di Israele, Moshe Sharett, per comunicargli le decisioni a cui sono giunti stamane i tre ministri occidentali, i quali hanno discusso il problema del Medio Oriente nella villa, dove risiede la delegazione francese. Dulles e Macmillan comunicheranno a Molotov, durante una riunione privata, che i loro governi considerano le forniture di armi cecoslovacche all'Egitto come una minaccia atta pace e come una violazione' dello spirito di Ginevra. D'altra parte, essi non sono per il momento disposti a concedere le garanzie richieste da Tel Aviv e ad inviare armi allo Stato di Israele; e non intendono neanche sospendere gl'invìi di armi già promessi ai Paesi arabi. Ma potrebbero rivedere queste decisioni, se Molotov non dovesse impegnarsi a far sospendere le forniture di armi al Cairo. Amareggiato, Sharett ha dichiarato: « 71 mio Paese potrà essere costretto ad impugnare le armi>. Nei prossimi giorni egli si dovrebbe incontrare con l'osservatore italiano, ambasciatore Bovo Scoppa, il quale ha ricevuto oggi n rappresentante d:i Paesi arabi, Azam Pascià. « L'Italia — ha detto Bava Scoppa — è interessata a un patto difensivo nel Medio Oriente. E non si sottrarrebbe a una opera di mediazione e di pacificazione che le dovesse essere richiesta ». Riassumendo, bisognerà dire senza eufemismi che la conferenza è cominciata male. Tuttavia, come ha osservato Mcmillan citando Guglielmo il Taciturno, « noti è necessario sperare per prendere un'iniziativa, e non è necessario riuscire per perseverare ». Enrico Altavilla