Come i socialcomunisti spiegano la loro manovra

Come i socialcomunisti spiegano la loro manovra Come i socialcomunisti spiegano la loro manovra La destra contrariata per il voto dell'estrema sinistra - Martino rice vuto dal presidente Gronchi - // Ministero per le partecipazioni statali Roma, 27 ottobre. L'improvvisa conversione dei socialisti e del comunisti al progetto governativo sulle competenze dei Tribunali militari, ha offerto ampia materia di commenti e discussioni ai gruppi politici. I partiti della maggioranza se ne sono compiaciuti, come un segno di ravvedimento dell'intransigenza degli oppositori, la prova che le proposte del governo non erano poi cosi illiberali come essi avevano denunciato. La destra, invece, è furiosa: aveva Iniziato la vicenda trovandosi schierata con 11 governo nell'opposizione all'emendamento Villabruna-Macrelli, e riteneva di poter mantenere quest'alleanza sino alla fine, caratterizzando cosi la maggioranza nel suo senso. A prescindere dall'indagine sulla paternità dei 97 voti contrari — e prestando fede ai' monarchici e ai missini che hanno dichiarato di avere votato compattamente a favore — è evidente che il brusco voltafaccia delle sinistre ha annullato il colore politico della votazione. Le giustificazioni che anche oggi 1 rappresentanti della sinistra si sono industriati a diffondere per giustificare' il loro atteggiamento, non sono molto più convincenti di quelle imbastite all'ultimo momento ieri sera. Pare che sia stato Nenni ad assumere l'iniziativa, e che Togliatti gli si sia prontamente adeguato, preoccupandosi in particolare delle centinaia di richieste di autorizzazione a procedere che giacevano sul tavolo del Ministro della Giustizia, e che riguardavano neila maggior parte uomini del suo partito. I loro deputati si sono piegati a malincuore alla disciplina di partito, e non hanno nascosto il loro malumore. Sono particolari marginali, tuttavia, che non sanano il peccato di incoerenza, tanto più grave in quanto commesso su una cosi delicata questione di principio. «Era evidente — ha scritto stasera La Voce Repubblicana in un vivace editoriale — che dietro il progetto Moro-Taviani si sfarebbe schierata non più la maggioranza democratica al cui Benso di responsabilità è affidata la difesa della Costituzione, ma una maggioranza di fortuna o, peggio ancora, una maggioranza di ricàmbio: e difatti il progetto è passato soltanto grazie al compiacimento delle destre e all'opportunismo delle sinistre ». L'accenno alla « maggioranza di ricambio » può essere suffragato da quanto è avvenuto oggi al Senato, dove a quel che sembra — Tambroni non avrebbe trovato tra i suoi un numero di voti sufficiente, se le sinistre non Io avessero favorito, facendo assentire dall'aula un certo numero di loro deputati. Si torna così ad un problema di portata ancora più generale che, a sua volta, si traduce in un interrogativo: esiste una reale e costante maggioranza governativa o soltanto una maggioranza variabile a seconda delle circostanze e del problemi in discussione? E' un interrogativo sottinteso, nelle nostre vicende politiche, sin dal 7 giugno del '53. Non vi hanno risposto i precedenti governi, e difficilmente vi potrà rispondere l'attuale: perchè, in effetti, non è problema di governo ma di schieramento parlamentare. II Presidente della Repubblica ha ricevuto stasera il presidente della Camera prima, il ministro degli Esteri poi. Martino lo ha presumibilmente Informato delle conversazioni che ha avuto nei giorni scorsi a Parigi con gli altri ministri della NATO. Con Leone è stato invece esaminato ancora una volta 11 problema della Corte Costituzionale, bloccata dalle difficoltà che i gruppi parlamentari incontrano nella ricerca dell'accordo sull'elezione dei cinque giudici. Alla Commissione Interni della Camera, con l'intervento del Presidente del Consiglio, è stato dato l'avvio all'esame di un'altra questione: l'Istituzione del nuovo Ministero per le Partecipazioni Statali, che come si ricorderà il governo ha proposto subito dopo la sua formazione. Il progetto governativo è stato criticato per i limiti di competenza fìssati al nuovo Ministero e per i conflitti di attribuzione con 1 ministeri già esistenti che esso può provocare. Ha risposto ' brevemente Segni, precisando che il nuovo ministero dovrà sostituire quella serie di organismi che operano disordinatamente e spesso in contrasto fra loro, che esso risponde alla necessità di coordinare le attività economiche dello Stato, in continua fase di espansione, e che non si deve temere alcun conflitto d* competenza, poiché il nuovo ministero funzionerà nel quadro della polìtica generale come tutti gli altri. Lo sganciamento deH'I.RI. dalla Confindustria — ha promesso il Presidente del Consiglio - sarà uno dei primi problemi che esso porrà allo studio. La Commissione ha apportato alcune modifiche al testo del progetto già emendato dalla Commissione dell'Industria. Si è tolto il limite di un anno fissato per l'inquadramento delle aziende che verranno sottoposte al controllo del nuovo organismo, si sono escluse dal novero di queste aziende l'A.R.A.R. e il Monopolio banane. All'assemblea dei parlamentari del partito socialista italiano. Nenni ha parlato quest'oggi del suo viaggio in Cina. Non sono emerse, per la verità, indicazioni nuove e ne è restata vieppiù confermata l'impressione che, nella sostanza, esso non abbia portato a risultati molto notevoli neppure dal punto di vista del suo partito. Da notare, ad ogni modo, l'impegno a non portare, per ora, alla Camera, nè la Questione della ripresa di rapporti col governo cinese, nè quella dell'ammissione all' O.N.U. Per quanto male impostate — ha detto il leader del P.S.I. — è bene attendere 11 risultato delle azioni che ha iniziato, nei due settori, la nostra diplomazia. r e. f.

Persone citate: Benso, Gronchi, Nenni, Tambroni, Taviani, Togliatti, Villabruna

Luoghi citati: Cina, Parigi, Roma