Una manovra politica destinata a scopi più ampi?

Una manovra politica destinata a scopi più ampi? Una manovra politica destinata a scopi più ampi? o o o e Roma, 26 ottobre. L'opposizione di sinistra ha votato a favore di una proposta governativa: se non andiamo errati è questo un fatto che jion trova precedenti se non ai tempi della Costituente quando i deputati comunisti approvarono l'art. 7 che inserisce i Patti Lateranensi nella Costituzione italiana. Da allora, e vale a dire per più di otto anni, la sinistra si era tenuta sul piano di una opposizione pregiudiziale; lo ha abbandonato questa sera, e proprio in occasione di una legge come quella sui tribunali militari che essa stessa aveva avversato vivacemente, allegando motivi di rispetto alla Costituzione c altre ragionate considerazioni di carattere politico. All'ultimo minuto ha rovesciato il proprio atteggiamento. Superfluo dire che la decisione improvvisa ha stranamente meravigliato tutta la Camera; sarà meglio tentar di comprendere i motivi che la possono aver determinata. Le spiegazioni fornite dagli onorevoli Francesco De Martino e Fausto Gullo in sede di dichiarazioni di voto sembrano poco convincenti, poiché farebbero pensare ad un voto dato a titolo di incoraggiamento per il Governo; finora invece le sinistre al governo non avevano mai concesso credito alcuno di buone intenzioni. La spiegazione data da Nenni è forse ancora meno persuasiva: egli ha detto che se questa legge fosse stata respinte sarebbero state riaperte < le porte della galera militale per i reati di opinione ». Ciò non è esatto: si sarebbe piuttosto riesaminata su nuove basi — naturalmente più liberali dopo il voto della Camera — tutta la controversa materia della competenza del tribunali militari in tempo di pace. Sostanzialmente le sinistre affermano che un primo passo è stato effettivamente compiuto, perchè i titoli di tale competenza sono stati ridotti rispetto a quelli che sanciva il codice fascista: ma se si pone così il problema si dimentica 11 dato essenziale. Si trascura cioè di valutare che il senso vero di questa legge sta nella formale e solenne dichiarazione che la legge militare ai applica, in determinati casi, anche a cittadini che militari non sono. La determinazione del casi e la loro limitazione ha un'importanza relativa di fronte alla questione di principio. Approvando il progetto governativo, la seconda legislatura del Parlamento repubblicano ha dato un'interpretazione, che rimane a far testo, dell'articolo 103 della nostra Costituzione: ed in questa condizione di cose sembra ingenua illusione l'impegno dichiarato dall'on. Nenni: «Continueremo la nostra battaglia per l'applicazione democratica dell'articolo 103 della Costituzione». E' come l'annuncio di voler disfare ciò che si è liberamente contribuito a fare: e quindi è assai più logica e coerente e accettabile la posizione dei *• -llabruna dei Macrelli dei La Malfa, che ritenendo questa legge incostituzionale, hanno votato contro; come è pure spiegabile l'atteggiamento di quanti altri non avendo scrupoli giuridici e costituzionali dì questa natura, hanno apertamente di¬ feso la legge sin dal primo momento. E' solo la condotta delle sinistre che è difficile comprendere. Siamo dì fronte forse a una manovra politica destinata a scopi ben più ampi di quelli che oggi sono stati citati come pretesto. Può darsi che le sinistre abbiano voluto dare un esempio di buona volontà, di spirito conciliante che valga a favorire possibilità di dialoghi e di aperture. E' possibile supporre che abbiano inteso evitare che questo governo rimanga condizionato dai voti della destra nella sua azione legislativa e quindi gli abbiano fornito indicazioni d'una possibile maggioranza di ricambia. Sono ipotesi che soltanto futuri sviluppi della situazione potranno confermare o smentire: oggi rimane il dato di fatto che il terreno scelto per il primo esperimento collaborazionista è pericoloso e infido. V. g.

Persone citate: Francesco De Martino, Gullo, La Malfa, Nenni

Luoghi citati: Roma