I socialcomunisti votano a favore della legge sui Tribunali militari

I socialcomunisti votano a favore della legge sui Tribunali militari IMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIH! M I! I ! 111 11 I [ ! I 11 11 i! 111 ] ! ! I II 11H11111 II E [ 1 II MI [ I [ M11111H II I [ 11! N ! 1H M m M ! 11 ! 11 [ ] U U M > {I > I ! ) [ 11111F M ] ! MI ] 111 ! M M il ! 11111111111 ! M111 ! ! M ] 11U111 i ! M 11 M ! t MI < [ 11 [ 111E [ 11 [ f ! M11111} I ! ] 111M11 lCOLPO DI SCENA NELLA DISCUSSIONE ALLA CAMERA I socialcomunisti votano a favore della legge sui Tribunali militari Le modifiche goveroative approvate con larghissima maggioranza: favorevoli 337; contrari 97 - Difficile identificare gli oppositori Per quali reati i "civili,, vengono processati dai giudici in uniforme - Burrascosa seduta al Senato sul bilancio degli Interni Roma, 26 ottobre. Dopo dieci ore di intenso dibattito, presenti circa 500 deputati, un colpo di scena si è verificato alla Camera: comunisti e socialisti nenniani hanno dichiarato, sia pure esprimendo riserve, di votare a favore degli emendamenti governativi sulla competenza dei Tribunali militari in tempo di pace nel giudicare cittadini colpevoli di determinati reati. Tale capovolgimento he fatto sì che .io modifiche governativo sonò state approvate con questa larghissima maggioranza: .favorevoli 377, co-ntrari 97. Ecco come si sono delineate le posizioni nelle dichiaraziom di voto: DE MARTINO (p.s.i.) Voteremo a favore del progetto governativo perchè, in definitiva, esso rappresenta un successo dell' opposizione. Il fervore dell' opinione pubblica su questo problema ha suggerito al governo il buon senso di sottrarre alla giurisdizione de* tribunali militari tutti < reati di opinione commessi da cittadini soggetti alle armi. Sepiure parziale, si tratta di una soluzione migliore di una situazione di fatto preesistente. Noi però non ci accontenteremo di questo compromesso, non abbandoneremo la lotta finché non sarà interamente riformata la materia del Codice Penale Militare di pace, specialmente per la parte che riguarda i cittadini non in servizio militare. GULLO (p.c.i.) — Voteremo anche noi a favore, ritenendo di compiere un passo avanti verso la totale soppressione della giurisdizione militare in tempo di pace. La questione non doveva neanche sorgere tanto è chiara la interpretazione dell'articolo 103 della Costituzione che configura la posiz'.~7ie del cittadino non alle armi. Tuttavia, tra il rigore perdurante delle norme del Codice Militare fascista e il correttivo ora portato dal governo, noi intravediamo la possibilità di ulteriori miglioramenti. ALMIRANTE (m. s. i.) — Questo dibattito ha significa- 11M I Il 11111111M II 1M1111 II i 111 11111T1112 to la sconfitta dei partiti di estrema sinistra. E' inutile che essi tentino ora di dissimulare, In extremis, il loro scacco. CO VELLI (p.n.m.) — Il senso della sconfitta dell'estrema sinistra è ancor più evidente se si pensa che l'emendamento Villabruna, dodici giorni fa, fu respinto per soli 20 voti. LA MALFA (p.r.I.) — Coeren'i nel loro atteggiamento, 1 repubblicani voteranno contro perchè le proposte governative non interpretano lo spirito e la lettera della Costituzione. CONCETTI (d.c.) — Da questa discussione sorge un elemento positivo offerto dalla possibilità di risolvere democraticamente i problemi che possono sorgere nella vita del Paese. I democristiani nulla hanno da rimproverarsi, nulla hanno omesso per dare il loro contributo positivo ad una saggia soluzione del problema. Nè la Democrazia Cristiana può certo rammaricarsi di aver richiamato intorno a sè, ad un certo momento, la maggioranza dei legittimi rappresentanti del popolo italiano. La votazione, iniziatasi in un persistente brusìo di commenti, h- dato l'esito prima indicato. Difficile identificare, nel segreto dell'urna, l'appartenenza dei 97 voti contrari. Sappiamo del voto contrario di La Malfa e dei colleghi repubblicani, sappiamo della palese avversione del liberale Villabruna, di qualche monarchico, come, per esempio, Degli Occhi, di qualche isolato del gruppo misto, di qualche democristiano. Dichiarazioni di corridoio, fatte da autorevoli rappresentanti monarchici t missini, porfa?io ad escludere tuttavia che il blocco di estrema destra, pur rammaricato di vedersi affiancati, all'ultimo momento, i socialcomunisti, abbia votato negativamente, ancorché si debbano ammetletalune isolate manifestazin- sdqmT.vvlpPo o ni di avversione. Colpo di scena a parte, occorre ricapitolare brevemente i termini del problema e l'andamento della seduta odierna. Nella seduta del H ottobre, contrari t socialcomun:. ti e altri, favorevoli democristiani e destre, l'assemblea stabilì che l'articolo 103 della Costituzione doveva essere interpretato nel senso che i cittadini italiani sono considerati appartenenti alle Forze armate fino al cinquantacinquesimo anno di età 0 comunque fino a che non siano collocati in congedo assol to. Tale interpretazione era necessaria per dare il via al prò getto governativo che precisava su quale genere di reati commessi da cittadini era competente a giudicare il Tribunale militare per mezzo del Codice penale militare di pace. Il guardasigilli on. Moro, tuttavia, nell'attribuire nuove facoltà at giudici militari, sottraeva alla loro competenza tutti i reati di opinione, o comunque di natura politica. Interpretato l'articolo 103 della Costituzione, restava all'assemblea Pesame degli emendamenti e cioè dopo la questione di principio, il problema specifico. Ma siccome gli emendamenti erano tali e tanti, la Camera decise d\ affidare l'esame alla commissione. Questa ha svolto il suo lavoro, approvando il progetto governativo e ripresentandolo all'assemblea, che stamane appunto ne ha iniziato l'esame. Maggiormente importante a fini del dibattuto problema il nuovo testo governativo che im sostituisce l'articolo 1 del Codice penale militare di pace, quello cioè che fissa i reati commessi da civili ma giudicati da Tribunali militari. Essi sono: alto tradimento; istigazione all'alto tradimento, cospirazione, costituzione di banda armata; intelligenza con lo straniero e offerta di servizi; soppressione, distruzione, falsificazione o sottrazione di atti documenti o cose concernenti la fonia, la prepara zio ne, la difesa militare dello Stato; rivelazione di segreti militari a scopo di spionaggio; procacciamento di notizie a scopo di spionaggio; esecuzione indebita di disegni ed lntro. duzione clandestina In luoghi d'interesse militare a scopo di spionaggio; corrispondenza con Stato estero diretta a commettere fatti di tradimento e di spionaggio; procurata infermità da parte del militare in congedo al fine di sottrarsi agli obblighi del servizio militare; simulazione di infermità; istigazione a commettere reati militari; omessa presentazione alla chiamata di controllo. Questi i reati concernetiti i « civili > cTie l'assemblea ha approvato senza mutare una virgola del dispositivo governativo. Gli altri articoli del progetto riguardano i militari in servizio, la connessione di reati e l'aggravamento delle pene da parte del giudice ordinario per taluni crimini quali offese al Presidente della Repubblica, vilipendio dell'esercito, della ban diera e di altri emblemi dello Stato. Anche questi tutti approvati senza mutamenti. Ma non è stata una battaglia semplice. Per ore e ore l'assemblea ha combattuto sotto un diluvio di emendamenti: la destra intendeva mettere nuovi pesi sulla bilancia delia giustizia militare, l'estrema sinistra intendeva sottrarli. Risultato: votazioni a catena, per alzata di mano, per divisione nell'aula, a scrutinio segreto; ed il centro governativo riceveva ora i voti delia destra, orai voti della sinistra, sicché ogni emendamento è stato agevolmente respinto. Poi il finale sensazionale che ha posto fine all'ansia, ai bisticci, ai clamori, ai nervosismi. Calmissimo, il guardasigilli Moro ha raccolto le sue carte e se ne è andato con un enigmatico sorriso. Aveva vinto, e brillantemente, la sua battaglia. Se intensa è stata la giornata a Montecitorio, burrascosa si è presentata quella del Senato dove si è conclusa la discussione generale sul bilancio del Ministero dell'Interno. Burrasche marzoline, però. Talvolta il ministro Tambroni Ita dovuto fronteggiare le frecciate dell'estrema sinistra, tal altra sono state le due ali estreme ad accapigliarsi verbalmente. L'abolizione del confino, per esempio, è stata reclamata aspramente dal socialista nenniano Agostino. TAMBRONI — Lei non ignora che il confino non viene comminato a persone per bene! AGOSTINO — Le commissioni per il confino (si riferiva ai < lavacri > calabresi) non debbono sostituirsi alla magistratura... TAMBRONI (seccamente) — Me ne assumo la piena responsabilità! AGOSTINO (alludendo all'ispettore Marzano) — Lei ha fatto scendere i marziani nella mia provincial (ilarità). Incauto è stato il missino Turchi quando dopo una serie di accuse all'estrema sinistra ha chiesto al Ministro <se O P.C.I. era in regola con le leggi dello Stato». Apriti cielot Urla a non finire, brutte parole, asprezze. RUSSO (indipendente di sinistra) — Vorreste un altro ventennio? PRANZA (movimento sociale) — Voi ci costringete ad attuarlo! TAMBRONI (spazientito, volto a destra) — Abbiamo difeso la libertà anche per voi. Governata dal vice-presidente Mole che si sbracciava di qua e di là, la seduta è continuata di questo passo: «Lei è un Don Chisciotte!». «Se tutti fossero Don Chisciotte come noi, i comunisti dall'Italia sarebbero stati spazzati via da un pezzo!». « Taccia, camorrista ». « Vorreste fare una altra marcia su Romat Vi piacerebbe, eht ». « Perchè, noi ». Su questo tono potremmo continuare a lungo. Domani, speriamo in un ambiente più calmo, ascolteremo la replica del Ministro dell'Interno. Delio Marietti

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