L'omicida di Rivoli è un ladro che girava vestito da cacciatore

L'omicida di Rivoli è un ladro che girava vestito da cacciatore L'omicida di Rivoli è un ladro che girava vestito da cacciatore Continuano serrate le indagini sul feroce delitto di Rivoli. Ieri pareva che l'inchiesta stesse per giungere alla conclusione : dal pae. sé era scomparso improvvisamente e Inspiegabilmente un giovane di 25 anni e j primi sospetti si erano appuntati su di lui. Ma poi tutto è caduto in quanto il giovane è tornato a Rivoli ed "ha fornito un alibi inoppugnabile: si era recato in Lombardia a trovare una ragazza di cui è follemente innamorato e che spera di sposare presto. I carabinieri, dopo aver controllato le sue dichiarazioni (risultate rispondenti a verità), l'hanno prosciolto da ogni sospetto e rilasciato immediatamente. Tuttavia altre piste si sono aperte, e fra queste una che appare più delle altre interessante. Uno strano episodio è avvenuto sabato pomeriggio tra le 17 e le 17,30. Un contadino di 18 anni stava lavorando in un campo che si trova sulla sinistra della strada nazionale per chi si diriga da Rivoli verso Arisi iana. Il contadino ad un tratto alzava gli occhi e scorgeva un uomo sul tetto di una piccola cascina disabitata, che sorge sulla sommità di una collinetta e che era di proprietà di suo padre. L'uomo sembrava assai giovane, era vestito forse di grigio, comunque con un abito da cacciatore, aveva in testa un cappellaccio e portava a tracolla una doppietta. Lo sconosciuto si teneva in bilico accanto ad un comignolo e armeggiava tra le tegole. Il contadino abbandonava gli arnesi da lavoro e si precipitava verso casa (un'altra cascina, lon tana dalla prima due o trecento metri) ove avvertiva il padre. Il padre, perplesso, rifaceva la strada percorsa dal ragazzo e si portava esattamente nel luogo da dove il figlio aveva scorto l'intruso. Pe rb .questi, probabilmente accortosi di essere stato scoperto, era già . disceso dal tetto e si stava allontanando per un campo. I due con tadini lo inseguivano per un tratto ma poi lo perdevano di vista. Al Jora tornavano sui loro passi e si recavano alla piccola cascina. Qui constatavano che l'intruso, servendosi di un martello da muratore trovato sul posto, aveva tentato di sfondare la porta d'ingresbo dello stabile, ma non vi era riusciio. perciò aveva tentato di entrare por altra via; aveva dato la scalata al pollaio (privo di animali) e dal pollaio si era issato sul tetto per poi calarsi nel solaio. L'episodio veniva preso nella massima considerazione dal carabinieri i quali, nella giornata di ieri, battevano diligentemente la campagna fra Rivoli, Alpignano, Rosta ed Avigliana. Interrogavano decine e decine di persone e a tutte chiedevano informazioni se mai si fossero imbattuti in un uomo con un cappellaccio in testa, vestito da cacciatore e con la doppietta 8 tracolla. Ma le risposte sono state troppo vaghe e del resto questo è naturale se si pensa che sabato pomeriggio nella zona circolavano molti cacciatori. Da parte dell'autorità inquirente non si esclude che il giovane visto sul tetto della cascina possa essere l'assassino di Giuseppe Rigaldi. Niente vieta di supporre che si tratti di un ladruncolo che batteva la zona travestito da cacciatore. Con la doppietta e l'abito caratteristico ingannava contadini e passanti e poteva, senza destare allarme e diffidenze, avvicinarsi a case e cascine. Alle 17,30 veniva scorto e inseguito dai due contadini. Fra le 19 e le 20, come ha provato la perizia necroscopica, il vecchio Rlgaldj veniva barbara¬ mente ucciso. Secondo la nuova ipotesi, il giovane (che forse era autore del furto perpetrato nella abitazione del Rigaldi il pomeriggio del venerdì) si presentava alla casetta del pensionato e con una scusa qualsiasi riusciva a farsi aprire. Il Rigaldi faceva entrare il bandito e questi, una volta nell'interno, gli intimava di consegnargli tutti 1 soldi. Ma il poveretto versava In condizioni economiche miserande e la cifra di cut disponeva non era superiore alle 500 o 600 lire. Il rapinatore s'infuriava e, brandito il fucile, lo spezzava sul capo dello sventurato. In tale Ipotesi il fucile con cui è stato compiuto il delitto (una decrepita doppietta belga, marca Albert Simonis di Liegi) non sarebbe del vecchio — e infatti parenti ed amici del Rigaldi sono concordi nel dire che egli non aveva niai posseduto una arma — ma bensì del rapinatore. Ieri pomeriggio, verso le 14, si sono svolti I funerali del Rigaldi, presente il fratello, che abita.a Torino, e i due nipoti. La salma è stata seguita da una folla imponente. tetaiMdcsvdcsdtCddsc

Persone citate: Albert Simonis, Arisi, Giuseppe Rigaldi

Luoghi citati: Alpignano, Avigliana, Lombardia, Rivoli, Rosta, Torino