La squadra di calcio jugoslava sfugge ad una catastrofe aerea

La squadra di calcio jugoslava sfugge ad una catastrofe aerea La squadra di calcio jugoslava sfugge ad una catastrofe aerea / giocatori tornavano da Dublino dove avevano battuto l'Irlanda per 4-1; . scendendo a Belgrado, le ruote non sono uscite dalla fusoliera - Atterraggio senza carrello ■ Il velivolo si è sfasciato - 5 feriti - Frenetici abbracci di gioia (Nostro servizio particolare) Belgrado, 24 ottobre. I calciatori della squadra nazionale jugoslava hanno sfiorato' una catastrofe analoga a quella che, nel maggio del 1949, distrusse la fortissima compagine del Torino. La tremenda sciagura italiana fu causata soprattutto dalla pessima visibilità che fece cozzare l'aereo contro la collina pochi istanti prima dell'atterraggio. Morirono tutti, calciatori, dirigenti e giornalisti. Anche il velivolo che trasportava i giocatori jugoslavi si è sfasciato proprio nell'ultima fase dei viaggio, anzi nell'ultimissima, quando cioè il bimotore stava atterrando all'aeroporto di Belgrado. L'aereo era del tipo Convair; in esso, come nei più moderni apparecchi, le ruote che servono alla partenza e all'atterraggio vengono ritirate dentro la fusoliera durante il volo, con uno speciale dispositivo automatico, per diminuire la resistenza dell'aria llillllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll e aumentare la velocità del viaggio. Poco prima di atterrare, ti pilota fa funzionare di nuovo il congegno automatico, le ruote escono dalla loro nicchia e compiono la delicatissima funzione del rullaggio sul terreno. E' la fase più emozionante e difficile dell'intero volo. Ora è accaduto che, dopo 11 lungo viaggio di ritorno da una partita giocata dai calciatori jugoslavi in Irlanda, il carrello non ha obbedito ai comandi del pilota. In un attimo tutte le persone a bordo hanno intuito la drammaticità del momento, istanti di terribile angoscia. La folla che all'aeroporto di Zernun, alla periferia di Belgrado, era accorsa per salutare i suoi beniamini, è ammutolita vedendo l'aereo scendere in un primo tempo come per atterrare e poi riprendere bruscamente quota. Qualcuno ha gridato: «Il carrello non scende!!!...» e subito veniva dato l'allarme. Entravano in stato d'emergenza 1 servizi antincendio e di soccorso sanitario. Autopompe e autoambulanze accorrevano, tra il sibilo delie sirene, ai bordi della pista di atterraggio, pronte a intervenire. Il bimotore ha compiuto ancora alcuni giri sul campo; evidentemente l'equipaggio tentava di sbloccare il carrello. Intanto il trascorrere del tempo consumava la riserva del carburante. Impossibile ormai restare in volo. Bisognava tentare di atterrare senza' carrello, strisciando e frenando con la « pancia » del grosso aereo eontro il rude contatto del suolo. Il pilota ha fatto l'impossibile per evitare una catastrofe: la sua abilità e soprattutto la sua calma vi sono riu scite, anche se il velivolo è andato praticamente distrutto sfasciandosi nello sconquasso e per i sobbalzi sul terreno. L'importante era che il velivolo non s'infrangesse di colpo sulla pista; bisognava smaltire la velocità graduai mente, pur se in maniera non certo dolce e regolare come sarebbe avvenuto con le ruote. L'aviatore ha saputo compiere con la fusoliera una < frenata » sufficientemente smorzata ed ha salvato cosi le vite umane a lui affidate e la propria. Le persone in ansiosa attesa a terra hanno visto il Convair strisciare e rimbalzare sollevando un dense polverone, mentre echeggiavano sini. stri schianti. L'apparecchio andava in pezzi. Infine si è fermato. E' stata allora una pazza corsa verso la carcassa del velivolo. Storditi, con il viso terreo e gli abiti In disordine e polverosi, sono scesl i calciatori, gli accompagnatori, il pilota e ì suoi aiutanti Soltanto cinque persone, fortunatamente, lamentavano contusioni, di piccola entità però. Tutti ai sono abbracciati, commossi per lo scampato pericolo. La squadra nazionale jugo-. slava era reduce dal successo conseguito mercoledì scorso a Dublino sulla rappresentativa irlandese per 4-1. All'incontro avevano assistito 22 mila persone. Ben tre goals erano stati segnati dalla mezz'ala sinistra Milutinovic, il quarto dei punti per i balcanici lo aveva messo a segno Veselinovic; il primo tempo si era chiuso col punteggio di S-l. L'abilità tecnica della squadra balcanica (vittoriosa la stagione scorsa per 4-0 a Torino contro la Nazionale italiana) è notevole e assai quotata. Gli jugoslavi sono oggi tra i migliori calciatori in Europa. Tradotto in cifre, il valore di alcuni giocatori sfiora i cento milioni di lire. La Jugoslavia ha avuto salva oggi la propria compagine calcistica, orgoglio di milioni di sportivi. I giocatori qualcosa di ben più importante: la vita. p. r. •

Persone citate: Milutinovic