Concordate le proposte occidentali per rincontro con i russi a Ginevra di Sandro Volta

Concordate le proposte occidentali per rincontro con i russi a Ginevra GiOVEDV SI APRE LA CONFERENZA A QUATTRO Concordate le proposte occidentali per rincontro con i russi a Ginevra Dulles, Macmillon e Pinay hanno preparalo un piano che sarà sottoposto oggi agli alleali atlantici - Prevale la tesi americana: niente paltò di sicurezza senza unità della Germania - Colloqui di Von Brentano con i tre ministri (Dal. nostro corrispondente) Parigi, 24 ottobre. Il ministro degli Esteri Antotne Pinay, che aveva passato la domenica nella sua circoscrizione elettorale, non ha potuto rientrare, in tempo stamani a Parigi a causa della nebbia, ed ha raggiunto perciò soltanto alle 11 i suoi cotteghi Foster Dulles e Macmillan, che si erano già riuniti senza di lui: Compito dei tre ministri era la preparazione della conferenza di Ginevra, che si apre fra tre giorni, e la ricerca di una linea di condotta comune prima di incontrarsi con la delegazione sovietica. Questi edmpiti sono però passati infecondo Piano in seguito al risultato del referendum sarrese, che rappresenta senza dubbio il fallimento di gran parte degli sforzi compiuti finora dalla diplomazia occidentale in Europa. Riguardo alla conferenza di Ginevra, c'era un certo contrasto fra la tesi di Londra e quella di Washington, in quanto gli inglesi sostenevano che la conclusione degli accordi per la sicurezza europea dovesse precedere l'eventuale riunificazione della Germania. Il Dipartimento di Stato americano sosteneva invece che la politica sovietica non dà affatto prova di voler veramente la riunificazione della Germania e bisogna perciò essere cauti prima di concludere un patto di sicurezza. Questa divergenza di vedute è stata in gran parte superata durante la riunione di stamani, cosicché è stato possibile redigere un memorandum comune, di cui non si conosce ancora il testo, ma si ragione di credere che si avvicini più alla tesi americana che a quella britannica. Nel pomeriggio le conversazioni sono proseguite con la partecipazione anche di Von Brentano, ministro degli Esteri di Bonn, e il loro oggetto principale è stato la Sarre. La situazione si presentava estremamente imbarazzante perchè non c'è dubbio che, da un punto di vista'strettamente formale, l'europeizzazione di quel territorio faceva parte integrante degli accordi di Parigi che dettero vita all'Unione dell'Europa Occidentale, e il suo rigetto potrebbe perciò rimettere in discussione anche quegli accordi. Nessuno però ha sostenuto oggi questa tesi, alla quale si oppone la realtà del fatto compiuto. La posizione delia Francia, che Pinay aveva invece annunciato ufficialmente nei « giorni gizzrdgpmt scorsi, è del ritorno allo statu quo Vacale: la Sarre ritornerà cioè quella che era prima degli accordi di Parigi. I partiti filotedeschi erano allora proibiti e torneranno a esserlo ancora. Sembra però che il ministro degli Esteri francese non abbia insistito su questa tesi che urta contro la volontà della popolazione, espressa con una chiarezza che non può lasciar luogo a dubbi. Ci saranno quindi nuove trattative fra Parigi e Bonn, benché sembri difficile vedere su quali basi potranno svolgersi per raggiungere un accordo. In linea generale, si può dire che da parte di tutti si è manifestato oggi una sincera volontà di circoscrivere le conseguenze della crisi sarrtise, soprattutto per evitare il peggioramento delle relazioni fra la Francia e la Germania. Questo è stato affermato anche nei rr. jsaggi che si sono scambiati Edgar Faure e Konrad Ade¬ u à i , a o i i nauer, ma ciò -ton toglie che la atmosfera in cui si è svolto Fincontro dei ministri degli Esteri fosse molto depressa. Una frase, con cui Antoine Pinay ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano il suo punto di vista sul referendum della Sarre, riflette questo stato d'animo: <Lo deploro — ha detto — per l'organizzazione dell'Europa ». Gaetano Martino, presente da ieri a Parigi, ha voluto invece reagire a questo pessimismo con una dichiarazione che ha fatto a sua volta ai giornalisti italiani, nella quale ha detto di non condividere «l'opinione di coloro che scorgono nel voto sarrese un colpo serio contro il rilancio europeo*, € Mi sembra invece — ha aggiunto il ministro degli Esteri italiano — ohe da tale avvenimento deriverà una intensificazione degli sforzi comuni per raggiungere al più presto pos¬ sibile l'unificazione dell'Europa. A tale riguardo U governo italiano ha preso conoscenza • con profonda soddisfazione dei messaggi scambiati fra il Primo ministro Faure e il cancelliere Adenauer, messaggi che hanno tenuto a riaffermare ad alta voce che il rigetto in questione non mette per nulla in pericolo la buone relazioni fra la Francia e la Germania e che la ferma volontà di proseguire nel cammino dell'intesa e del lavoro comuni per il benessere dell'Europa non viene infirmata dall'episodio di SaarbrUcken*. Gli stessi argomenti sono staiti discussi anche ad un pranzo, che ha riunito stasera all'Ambasciata olandese i sette miniatri degli Esteri dei Paesi che fanno parte dell'Unione dell'Europa Occidentale e verranno ripresi domani dai quindici ministri membri dell'Alleanza atlantica. Sandro Volta l r 1 : l 11 n t m ■ ri iiiiiiiiiiiiiiiimiiniiiiiii