L'esito di Ginevra dipende dalle intenzioni sovietiche

L'esito di Ginevra dipende dalle intenzioni sovietiche Un discorso del ministro inglese Macmillan L'esito di Ginevra dipende dalle intenzioni sovietiche La chiave di volta è il problema tedesco - Intensificare i rapporti con l'Oriente, senza rinunciare alla Nato - La "fame russa di libertà,. (Dal nostro corrispondente) Londra, 21 ottobre. In un discorso pronunciato questa sera a Londra, il ministro degli Esteri britannico Harola Macmillan, cbe si recherà prossimamente a Ginevra per la nuova conferenza a quattro, ha riaffermato la posizione occidentale in termini press'a poco identici a quelli che egli già aveva usato nel discorso alla fine del congresso annuale del partito Conservatore. < Il successo . o il fallimento ba detto, il Ministrò degli Esteri britannico ■— dipendono dalla risposta a una domanda moi'o semplice. /Come mai la Russia si oppone alla riunione della Germania per mezzo di libere elezióni? Se la risposta è di carattere militare, lo Sono convinto che l'Occidente rpuò.,forni.re una soluzióne: sianip in grado ili dare garanzie .legali e pratiche. Possiamo offrire un patto e una sistemazione' militare che soddisfi le esigenze ■reciproche di sicurezza. Ma se la risposta è politica — dato che i comunisti non vogliono abbandonare territori dei quali si sono impossessati — ebbene allora non ci si debbono aspettare ' rapidamente risultati alla prossima conferenza di Ginevra. Le trattative sarebbero lunghe e dovremmo continuare a premere. A lunga scadenza 1 russi cederanno. Hanno ceduto per l'Austria e cederebbero di nuovo >. Passando a parlare del secondo compito della conferenza, il disarmo o almeno la riduzione degli armamenti, il Ministro degli Esteri Macmillan ha Ricordato che la Gran Bretagna ha presentato, più di un anno fa, un piano, e che i russi si sono ora alquanto avvicinati a queste posizioni britanniche. < Naturalmente — egli ha aggiunto — data l'esistenza delle arnw atomiche noi non posslamo'-pefinettercl di córrere alcun rischio. Il problema di un contrpllóvlritèrnaiionale effettivo ed efficace non è ancora stato risolto. Ma io ritengo che possa essere possibile un certo progresso che permetta per lo meno un alleggerimento del nostro carico, se non altro nel campo dell'armamento convenzionale. In questo campo io credo che sia possibile qualche progresso. Ma è necessario che ambedue le parti siano sincere, altrimenti finiremmo per trovarci come colui che andò a vendere un cavallo cieco e fu pagato con moneta falsa >. Infine il Ministro degli Affari Esteri britannico ha espresso la speranza che sia possibile a Ginevra raggiungere un'azione per intensificare i contatti personali o quotidiani fra Oriente e Occidente, nel campo dello sport, del turismo, della radio, dei giornali e del libri. <La fame di libertà — egli ■iliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiii ha detto — aumenterebbe una volta che si è assaggiato questo cibo >. Ma ha subito aggiunto: « Nel frattempo noi non possiamo scoprire le nostre difese. Dobbiamo essere vigili e nello stesso tempo decisi. Conosciamo tutti la favola dei lupi, i quali hanno offerto di fare la pace con le pecore, purché fossero mandati via i cani da guardia. È yoi sapete — ha detto il Ministro agli ex-combattenti di El Alamein riuniti per la commemorazione annuale della battaglia — come sono andate a finire le pecore >. Dopo un breve accenno al Medio Oriente e alla sua enorme importanza strategica ed economica come massima fonte di petrolio per la Gran Bretagna, il ministro Macmillan ha ripreso il tema dell'apologo: «Noi non dobbiamo affatto mandare via i nostri cani da guardia: la NATO e tutto ciò che questa alleanza fra Europa e Stati Uniti e Canada significa, il Medio Oriente e II miglior strumento por difenderlo, il Patto di Bagdad ». Il Ministero degli Affari Esteri britannico na poi fatto sapere oggi al governo americano di essere contrario alla pubblicazione dei documenti della conferenza di Ginevra della primavera scorsa. L'atteggiamento britannico verso la pubblicazione di documenti dei genere, ha detto un portavoce, è ben noto. Egli ha aggiunto: < Ma mentre riteniamo che sarebbe un errore pubblicare questi documenti, noi non ci opponiamo violentemente alla pubblicazione.}. r. a.

Persone citate: Macmillan