Chiesto dal governo di Faure lo scioglimento delle Camere di Sandro Volta

Chiesto dal governo di Faure lo scioglimento delle Camere Chiesto dal governo di Faure lo scioglimento delle Camere Proposto pure l'anticipo delle elezioni ai primi di dicembre-Deciderà l'Assemblea e si prevede una vivace battaglia anche sulla riforma del sistema di voto - Un polemico articolo di Mendès-France (Dal nostro corrispondente) Parigi, 21 ottobre. Il Consiglio dei ministri ha approvato oggi un disegno di legge per lo scioglimento dell'Assemblea nazionale e per indire le nuove elezioni politiche entro la prima quindicina di dicembre. Il progetto governativo è già stato presentato agli uffici dell'Assemblea, le cui commissioni ne inizieranno domani l'esame. Illustrando questa decisione ai giornalisti, Edgar Eaure ha detto questa sera che la fine anticipata della legislatura e il rinnovamento della rappresentanza popolare, si impongono soprattutto per ragioni di ordine internazionale. Gli impegni che- iì governo' dovrà assumere nei prossimi mesi vincoleranno infatti la politica estera francese per molti anni, ed è perciò necessario che essi siano sostenuti da una maggioranza parlamentare ben definita, che sia l'espressione inequivocabile dell'opinione pubblica nazionale. Oltre a questi motivi, vi sono » problemi dell'Africa Settentrionale e dell'Indocina, quelli relativi alla riforma costituzionale, che ormai è invocata dai rappresentanti di ogni partito, ed altri problemi di ordine interno, non meno urgenti per gli interessi vitali del Paese. Tutti questi problemi dovranno venire affrontati nel primo semestre del 195S ed è perciò necessario che siano sottoposti ad una nuova Cantera, per sottrarli all'immobilismo cui le contraddizioni interìie avevano costretto la rappresentanza eletta nel 1951 Il Consiglio dei ministri non ha esaminato oggi l'opportunità di una nuova legge elettorale. Il presidente del Consiglio ha detto che intende lasciarne l'iniziativa al Parlamento, ma ha poi aggiunto che il governo si riserva di intervenire nella questione, a seconda degli sviluppi che la relativa discussione potrà assumere davanti all'Assemblea nazionale. Questo è d'altronde il punto su cui si stanno «7»* manifestando i più fieri contrasti negli ambienti parlamentari Una commissioìie che il Con- siglio della Repubblica aveva nominato nei mesi scorsi per esaminare appunto il problema della riforma elettorale, in base alle proposte che erano state avanzate da alcuni deputati, ha presentato oggi le sue conclusioni. Nella relazione è detto che, dato il rapporto di forze esistente- in seno all'attuale Parlamento, non è possibile che si formi una maggioranza sufficiente per adottare uno dei due sistemi che trasformerebbero radicalmente gli scrutini: quello della proporzionale pura e quello del collegio uninominale. Come conseguenza di questa constatazione, la commissione ha proposto tre soluzioni: 1) lasciare in vigore la vecchia legge; X) abolire gli apparentamenti; 3) modificare qualche dettaglio della vecchia legge per raggiungere un sistema di compromesso fra le prime due soluzioni. Contro questa proposta sono però già insorti numerosi esponenti politici, che la considerano una manovra dei gruppi di maggioranza per lasciar le cose come sono. Fra coloro che hanno protestato con più decisione, Pierre Mendès-France ha scritto stamane nell'Express: « Davanti alla confusione e alla impotenza dei poteri pubblici, alcuni deputati hanno già auspicato ed anche reclamato — talora con impazienza, talora con indignazione — elezioni anticipate e molto prossime. Il governo francese formula oggi lo stesso progetto. E' per gli stessi finiT L'anticipo delle elezioni, il loro svolgimento in inverno, non sono cose normali da noi. Sarebbe nondimeno una decisione salutare, se fosse destinata a chiarire una situazione oscura e pesante. « Ma sarebbe una decisione cattiva, addirittura detestabile, se non fosse destinata ad altro che ad assicurare delle rielezioni compromesse, da ciò che bisogna definire il fallimento di questa legislatura. Elezioni per perpetuare ali equivoci? No. Per eliminarlif SI». Per capire il significato di questa presa di posizione, bisogna tener presente che perfino \ l'Aurore, l'organo delle destre, irriducibile avversario dell'ex presidente del Consiglio, «crtveva stamane: « Contro Mendès-France (secondo alcuni) questo appello precipitato alle urne può sembrare rivolto ». Appare infatti sempre più evidente la manovra dei gruppi che fanno parte dell'attuale coalizione governativa per sottrarsi alle conseguenze elettorali dell'irresistibile movimento popolare in pieno sviluppo in tutto il Paese, al quale il congresso radicale del 8 novembre dovrà dare un'organizzazione e una disciplina. Una battaglia parlamentare molto serrata si annuncia cosi per i prossimi giorni. Il governo dovrà far fronte a colóro che chiedono la riforma della legge elettorale prima dello scioglimento della Camera. Essi sostengono che l'attuale sistema è ingiusto, contrario, alle regole della lealtà democratica, ed assolutamente impopolare. Se verrà conservato, il Paese si disinteresserà ali0 consultazioni, metterà in dubbio la legittimità dei risultati, cosicché la prossima legislatu?- iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii ra risulterà screditata e impotente come l'attuale. A questa opposizione, espressa in genere dai gruppi parlamentari di sinistra, si uniranno probabilmente quelle di molti deputati non di prima fila dei gruppi conservatori, i quali hanno già cominciato a manifestare non poche inquietudini per la sorte dei loro mandati. Essi sostengono che in dicembre si voterà meno facilmente nelle campagne e soprattutto nelle località di montagna. Le astensioni saranno più numerose e prevarrà il voto delle città. Il ministero degli Esteri francese ha annunciato stasera che alle 15^0 di lunedi prossimo avrà luogo una riunione tra Antoine Pinay, John Foster Dulles e Barold Macmilr lan, nell'imminenza della conferenza di Ginevra. Alle ltfiO ai unirà a loro il ministro degli Esteri della Germania occidentale, Heinrich Von Brentano, forse per un primo scambio di idee sui risultati del plebiscito nella Sarre. Sandro Volta

Persone citate: Antoine Pinay, Barold Macmilr, Edgar Eaure, Heinrich Von Brentano, John Foster Dulles

Luoghi citati: Africa Settentrionale, Germania, Ginevra, Parigi, Sarre