Il 22 per cento dell'imponibile riesce a evadere legalmente il fisco

Il 22 per cento dell'imponibile riesce a evadere legalmente il fisco Il 22 per cento dell'imponibile riesce a evadere legalmente il fisco In programma l'abrogazione di troppe agevolazioni • Eccessiva pres sione fiscale, sui piccoli agricoltori e sperequazione tra le provincie Roma, 21 ottobre. IE' in corso di avanzata eia- ' boi-azione presso il Ministero delle Finanze e sarà tra breve presentato al Parlamento, dopo l'approvazione del Consiglio dei Ministri, uno schema di provvedimento per il riordinamento delle esenzioni fiscali, sulle quali il ministro Andreotti. con le sue recenti dichiarazioni alla stampa, ha richiamato l'attenzione della pubblica opinione. Il disegno di legge trae motivo dall'accavallarsi di esenzioni e di privilegi fiscali così estesi che il ministro Vanoni, prendendo in esame la materia, rileva che nel nostro Paese, come non si nega una Croce di cavaliere, così non si rifiuta una esenzione fiscale a chi la domandi. Secondo quanto si rileva negli ambienti del Ministero delle Finanze, circa il 20-22% dell' imponibile evade legalment-3 il fisco per esenzione tributaria. Naturalmente, — si avverte nei competenti ambienti — non è neppure pensabile che, in virtù di un provvedimento, si possa assicurare immedla temente un più largo campo imponibile. Molte esenzion hanno une loro ragione di ca sere per precise considera/io ni di carattere economico, indu- striale, commerciale e soprattutto sociale; tuttavia, qualcosa può essere fatto riesaminando tutte le agevolazioni concesse e soprattutto evitando, anche a termini scaduti, il rinnovo di privilegi che costituiscono vere e proprie rendite di posizione non più giustificate per i mutamenti intervenuti nelle condizioni che una volta giustificavano 'a concessione. In tema di esenzioni fiscali nel settore dell'imposta di registro, ad esempio, pur tenendo presenti le ragioni di ordine generale e particolare che le giustificano, l'Amministrazione finanziaria ha in programma un alleggerimento delle aliquote ordinarie congiunta ad una rimozione di gran parte delle agevolazioni, in modo che la pressione del tributo risulti più Uniformemente distribuita ed il prelievo sia effettuato in materia più semplice. . Per quanto riguarda poi 11 limite della sovraimposizione in agr coltura da parte dei Comuni e delle Provincie, il problema è già da tempo allo studio del Ministero delle Finanze e soluzioni concrete sono state prospettate perchè, pur mantenendo Inalterato il gettito derivante agli enti locali, si raggiunga una perequazione da zona a zona e nei limiti del possibile si alleggerisca la pressione fiscale sui piccoli agricoltori e coltivato ri diretti. Si deve tener presente che nel 1954 le imposte erariali sui terreni sono ammontate ad 8 miliardi di lire circa, mentre l'ammontare delle sovraimposte e delle addizionali applicate dai Comuni e dalle Pro vincie, hanno toccato i 55 miliardi e daranno, nell'esercizio in corso, un gettito di 65-70 miliardi. Si ha inoltre una spe requazione tra provincia e provincia, non giustificata dalla natura dei terreni, che crea squilibri economici assai gravi e che bisogna poter eliminare riordinando le aliquote e accertando l'esattezza dei rilievi catastali. Il rapporto tra imposte erariali sui terreni e sovraimposte è mediamente da 1 a 7; esso non può essere modificato senza creare nuove fonti di entrata per i Comuni. Tuttavia, entro breve tempo il Ministero delle Finanze sarà in grado di portare all'est-r»p del Consiglio dei Ministri delle proposte concrete per le necessarie decisioni.

Persone citate: Andreotti, Vanoni

Luoghi citati: Roma