Anche Cocteau immortale ma lo scandalo non c 'è stato

Anche Cocteau immortale ma lo scandalo non c 'è stato INI MENTO A PARIGI, UN PO' LETTERARIO E UN PO' MONDANO Anche Cocteau immortale ma lo scandalo non c 'è stato I biglietti d'ingresso all'Accademia di Francia hanno superato il prezzo di 25.000 franchi L'attesa della folla davanti a Palazzo Mazarino - Il voto del nuovo accademico che l'istituto diventi un giorno "l'asilo dei sublimi cattivi soggetti,, - Ironica risposta di Mauro» (Dal nostro corrispondente) Parigi, 20 ottobre. « L'Accademia sarà il mio ultimo scandalo >, aveva detto la settimana scorsa Jean Cocteau ad un giornalista, e tutta Parigi avrebbe voluto essere oggi sotto la Cupola degli Immortali, per assistere a questo scandalo nel momento in cui il nuovo accademico ha preso possesso del suo seggio. Ventimila richieste di invito erano state rivolte alla segreteria dell'Istituto e da diversi giorni i biglietti d'ingresso avevano superato il prezzo di venticinquemila franchi. E' corsa persino la voce che qualche Immortale ne abbia approfittato per vendere alla borsanera i biglietti di cui aveva diritto per le persone della sua famiglia. La cerimonia ha avuto inizio alle 15, ma già da stamane alle 10 qualcuno aveva incominciato a prendere posto davanti al palazzo di Mazarino per assistere all'arrivo di Coeteau. Molti avevano portato sgabelli pieghevoli e cartocci con la colazione, così che il luogo ha finito per prendere l'aspetto di un bivacco. La folla è diventata ben presto così folta che per tutto il pomeriggio è stato difficile alle automobili circolare lungo la riva sinistra della Senna. Ma lo scandalo non c'è stato. L'ingresso di Jean Cocteau sotto la Cupola si è svolto osservando rigorosamente il cerimoniale consueto, del quale lui stesso ha fatto anzi l'elogio nel suo discorso, quando ha detto che esso « rende 1 costumi dell'Accademia altrettanto solidi quanto quelli della Corte d'Inghilterra ». Non meno tradizionale era la sua uniforme, quell'uniforme che, secondo le indiscrezioni del giorni scorsi, avrebbe dovuto portare tante bizzarre innovazioni al modello disegnato da Ingres. Una modificazione pare che fosse stata portata al-bavero della giubba di panno blu, ma era così insignificante che nessuno se ne è accorto. Unico elemento « fantaisiste » era invece la spada, con tanti simboli in oro, avorio e pietre preziose nell'impugnatura, da farne un arnese assurdo e d'una pacchianeria incredibile. All'ultimo momento si è aggiunto anche uno smeraldo del valore di un milione di franchi, che la sartoria Chanel ha regalato ieri sera a Cocteau. Il cattivo gusto di quell'aggeggio è tale che Picasso, appena ne ha vista la fotografia pubblicata sui giornali, gli ha telegrafato promettendogli un'altra spada, disegnata da lui. D'altronde, anche se Cocteau avesse avuto veramente l'intenzione di suscitare oggi uno scandalo, difficilmente l'oculatezza dell'Accademia glielo avrebbe reso possibile. Da qualche giorno, infatti, la commissione di lettura dell'Istituto gli aveva fatto sopprimere un passo su Jean Genét, lo scrittore il cui nome è ricorso nelle cronache giudiziarie, dal discorso che era già stato inciso sui dischi grammofonici. In questo discorso, pronunciato oggi con voce limpida dal suo seggio, il nuovo Immortale ha detto di somigliare «agli equilibristi su una pila di sedie: niente manca alla somiglianza con quell'esercizio pericoloso, nemmeno il tradizionale rullo di tamburo che lo accompagna ». Cocteau ha parlato poi della impressione che provava nel trovarsi in quel luogo: «Non avevo mai messo ancora 1 piedi sotto la Cupola — ha detto —, è la prima cerimonia di questo genere alla quale assisto e la situazione che mi permette di essere nello stesso tempo attore e spettatore non è forse classica nel repertorio teatrale del sogno? Dell'Istituto non conoscevo che i muri. Oltre i muri, che cosa immaginavo? Qualche grotta sottomarina, una luce quasi soprannaturale d'acquario e, su gradinate in semicerchio, quaran¬ ta sirene con la coda verde e la voce melodiosa ». - In questa immagine l'uditorio ha riconosciuto subito la descrizione fatta a suo tempo da Proust del palco della duchessa di Guermantes al Teatro dell'Opera, e perciò è mancato l'effetto che, forse, il poeta si aspettava. Ma Cocteau ha proseguito, imperturbabile: «Io so che la poesia è indispensabile, ma non so a che cosa. Chino la testa, non senza avere veduto che i vostri sguardi s'interrogano, si chiedono se, alla fine dei conti, credendo d'onorare l'intelligenza, non siete caduti in inganno ed avete aperto le vostre porte alla stoltezza ». Il discorso, che è durato una ora e, per la prima volta nella storia dell'Accademia Francese, è stato ritrasmesso per radio, avrebbe dovuto essere l'elogio di Jerome Tharaud, sul cui seggio è succeduto Cocteau, ma al suo predecessore egli ha dedicato soltanto alcuni passaggi. Ha trovato invece il modo di parlare di Martin Lutero, del boxeur Al Brown, di Charlie Chaplin, André Gide, Radiguet, Jean-Paul Sartre, Lord Brummel, e dì altri personaggi presenti e passati. Avrebbe fatto il nome anche di Jean Genét se la commissione di lettura non glielo avesse impedito. Ha voluto però farne ugualmente cenno quando ha espresso il voto che « la Accademia diventi un giorno l'asilo dei sublimi cattivi soggetti ». La risposta di André Maurois non è mancata di sottile ironia: « Spesso avete cercato al circo una scuola di lavoro — ha detto —, avevate ragione. Gli acrobati sono 1 più seri degli artisti, poiché la corda tesa non mente, e neppure il trapezio. A vedervi volteggiare sotto questa Cupola, in. cima ad una pila di sedie, abbiamo avuto, qualche volta, la vertigine. Ma i vostri pericolosi e brillanti esercizi sono terminati, come si conviene, con un saluto e con un sorrìso ». Alla cerimonia di oggi era assente Francois Mauriac. L'illustre scrittore cattolico aveva detto nel giorni scorsi, a proposito dell'Accademia Francese di cui è membro da ventidue anni: «In questi ricevimenti sotto la Cupola, due vegliardi mascherati si scambiano incensamenti e sberleffi ». 8. v. Cocteau bacia la mano all'ex-regina Maria José che ha assistito alia cerimonia (Telef.) niiiiiiiiMmiiiinmimiiimiiiiimiinmiiiiiiiiimiiiiimiiminumijmiimniiiiiimiiim

Luoghi citati: Francia, Inghilterra, Parigi