Battuti gli azzurri dai magiari dopo una dura e drammatica lotta di Carlo Filogamo

Battuti gli azzurri dai magiari dopo una dura e drammatica lotta Ima finalo del campionato del xasLOsnéto di aoiaboia a si|natfre Battuti gli azzurri dai magiari dopo una dura e drammatica lotta L'assegnazione del titolo è stata decisa dall'ultimo assalto - Nove vittorie per gli ungheresi e sette per gli italiani - li giovane padovano Narduzzi alfiere della nostra squadra - Terza la Russia e quarta la Polonia - Oggi si inizia la gara individuale (Dal nostro inviato speciale) Roma, 19 ottobre. L'Ungheria ha oggi conquistato per la tema volta consecutiva il titolo mondiale di sciabola a squadre, superando nel drammatico incontro deci' sivo l'Italia per 9-7; ma quante emozioni! Come già avvenuto nel 19SZ alle Olimpiadi di Helsinki, è mancato soltanto un pizzico di fortuna con la giuria ed una maggior padronanza di nervi perchè gli sciabolatovi azzurri «raggiungessero il più ambito e clamoroso dei primati, rovesciando la trentennale supremazia dei maestri danubiani: Sembrava all'esordio che il nostro quartetto (nel quale il ventiquattrenne padovano Luigi Narduzzi aveva sostituito il discontinuo Renzo NostimJ pago di essersi ormai assicurato il posto d'onore con la duplice vittoria su Polonia e Unione Sovietica col medesimo netto punteggio di 10-6, dovesse risultare facile preda per i magiari, i quali avevano passeggiato sul velluto dinanzi ai medesimi avversari. A dar fuoco alle polveri è bastato invece il primo assalto vittorioso, di Uomini, il quale con la? sfrecciante velocità delle sue sciabolate metteva subito in luce le attuali pecche del famoso Gerevich, stilista impeccabile lento però ed appesantito dagli anni. Il salone gremito di pubblico si accendeva d'entusiasmo, nonostante la doccia fredda di Dare (troppo provato da un'intera giornata di lotta) invano lanciato alla rimonta sul promettente Hamori, quando Narduzzi privo di qualsiasi timore reverenziale, sì scatenava dinanzi aH'olimpionico Kovacs, si portava in vantaggio per i-I, venendo purtroppo raggiunto « battuto per una assai discutibile deoisione della giuria pre^ sieduta dal francese Boitclle, oggi non in buona giornata. Clamori e proteste degli spettatori che provocavano il temporaneo ritiro degli arbitri e innervosivano i nostri tiratori, i quali alla ripresa della lotta incassavano tre consecutive sconfitte c apparivano 'dominati, fatta eccezione di Comini, dal fortissimo binomio Kovacs-Karpati. Con 5 vittorie a 1 in svantaggio, tutto appariva ormai perduto, quando ancora il piccolo, spregiudicato Narduzzi scattava alla riscossa disorientando Karpati e piegandolo per 5 stoccate a S, mentre la sala ribolliva di incitamenti e di ovazioni,'rivolte pure a Ferrari ' che imitava il compagno fulminando Gerevich con una sciabolata alia testa. Oli ungheresi richiamati dai propri dirigenti reagivano con puntiglio, sempre grazie alla classe eccezionale del binomio su citato e pareva riuscissero cosi a spegnere l'indomabile vitalità dei loro rivali quando il loro vantaggio saliva a 7 vittorie a 4- Ma Ferrari, che contro i sovietici si era già dimostrato in grande ripresa, superava di misura Hamori e toccava a Karpati in svantaggio per Sai nel successivo confronto con Comini, troppo audace e precipitoso, raggiungere l'ottavo successo che riduceva le nostre speranze al lumicino, dopo la, magnifica occasione così perduta. Dare, però, artefice del nostro successo sui polacchi, in uno sprazzo di ribellione, liquidava Gerevich per 5-0 e per la terza volta il meraviglioso Narduzzi si imponeva irresistibilmente su Bamori riportandoci in corsa per il titolo e lasciando la decisione (dato il nostro vantaggio complessivo di stoccate) al successivo confronto tra Ferrari e l'imbattuto Kovacs. Tutto il pubblico è in piedi con il flato sospeso, mentre il commissario tecnico Aldo Montano e gli altri dirigenti italiani e ungheresi sono pallidi per l'emozione. Il « tricolore > romano coglieva il tempo giusto per neutralizzare per tre volte la difesa dell'imperturbabile c fuoriclasse > magiaro, U quale peraltro non si dava per vinto e con flemma ammirevole rubava l'iniziativa all'avversario che raggiungeva per S pari e quindi si distaccava con una superba parata e risposta e con un attacco di seconda intenzione, che salvava l'Ungheria ed impediva agli azzurri di cogliere il frutto di una ammirevole prestazione. Se anche il miraggio di tanti lustri è sfumato, infatti, possiamo rallegrarci per i chiari segni di rinascita dati oggi dalla sciabola italiana, finalmente avviata sulle rotaie che potran¬ no riportarla lontano» dopo aver? oggi pienamente riscattato l'amarezza del quarto posto del Lussemburgo. Narduzzi è apparso oggi un po' il simbolo di questa riscossa, che ha trovato però altri pilastri nei più anziani Dare e Comini, superbi protagonisti dell'importantissimo incontro con la Polonia e in Ferrari il quale ha inferto il colpo di grazia ai temibili sciabolatori sovietici, mentre anche Renzo Nostini ha dato il suo prezioso contributo. Gli ungheresi, sempre morbidi ed efficaci nel portamento del ferro, sono apparsi piuttosto presi in velocità dagli azzurri e si sono salvati' soltanto grazie all'inconfondibile classe che li distingue nelle svolte cruciali della lotta. Domani avrà inizio il torneo individuale di sciabola, a cui parteciperanno 1S sciabolatori; gli azzurri si presenteranno al gran completo nella stessa formazione ài oggi, mentre fra i partecipanti è annunciato l'apolide Miìcla, ex-olimpionico espatriato dall'Ungheria, allievo del maestro Balogh, istruttore ai Club di scherma di Torino. Carlo Filogamo