L'assassino ascolta impassibile la sentenza di condanna: 26 anni

L'assassino ascolta impassibile la sentenza di condanna: 26 anni Epilogo in Corte d'Assise della tragedia di via Calandra L'assassino ascolta impassibile la sentenza di condanna: 26 anni Una drammatica scena: mentre l'imputato viene condotto fuori dell'aula la madre della vittima gli si lancia addosso e lo maledice - La moglie del Latino insorge per difendere i suoi figli Salvatore Latino, 11 muratore che ni maggio dello scorso anno uccise la sua amante Maria Gluranna in una cameretta di via Calandra 11 straziandone selvaggiamente il corpo con 28 rasoiate, è stato condannato a 25 anni e 9 mesi di reclusione, all'interdizione [perpetua dai pubblici uffici ed alla perdita della patria potestà. A pena scontata, egli dovrà trascorrere ancora 3 anni in una casa di custodia. La Corte (Pres. Carron Ceva giudice togato Rovelli, P. M. Rdbet, cane. Santostefano) ha pronunciato la sentenza alle 12,30, dopo un'ora di permanenza In camera di consiglio. I giudici hanno ritenuto l'Imputato colpevole di tutti i reati ascrittigli (omicidio volontàrio, calunnia, lesioni, minacce) accordandogli la diminuente della seminfermità mentale; sono perciò cadute le aggravanti iiiiiiiiiiiiiiii^^iiiii^iiiiiiiiiiiiiiiiii^iiiiiiiinmiii della premeditazione e della crudeltà .— contestategli nella sentenza di rinvio a giudizio — che la dottrina e la Cassazione in numerose sentenze ritengono inconciliabili con la dichiarazione di un vizio parziale o totale di mente. La lettura della sentenza non ha per nulla turbato l'assassino; egli l'ha ascoltata, mantenendo 11 suo solito atteggiamento di Indifferenza, come se la condanna non - lo riguardasse. Anche la madre della vittima e la moglie dell'Imputato non hanno più manifestato alcuna reazione dopo la scena drammatica avvenuta un'ora prima, al termine dell'arringa del difensore avv. De Marchi. Ritiratasi la Corte per la sentenza, mentre l'Imputato veniva accompagnato fuori dall'aula, la signora Giuranna gli si era scagliata contro levando alte grida. « Assassino ! Assassino ! — urlava —. Che tu sia maledetto ». L'Imputato l'aveva guardata senza batter ciglio e senza pronunciare parola. < Mi vendicherò ! — continuava a gridare la madre della vittima —. Che tu sia maledetto fino alla settima generazione! ». Mentre i carabinieri facevano uscire frettolosamente il Latino e impedivano che la donna gli si avvicinasse, la moglie dell'imputato si era levata a sua volta In piedi e rivolgendosi piangendo alla signora Giuranna aveva detto: € La colpa non è tutta di mio marito! Tua figlia avrebbe dovuto lasciarlo in pace! Ed 1 figli miei sono innocenti; perchè maledirli ? ». Accompagnata dall'avvocato, la Latino era poi uscita fuori dall'aula. L'ultima udienza del processo è stata dedicata interamente all'arringa dell'avv. De Marchi, il quale si è battuto per difendere la perizia d'ufficio che concludeva per la pazzia dell'assassino, perizia confutata 11 giorno precedente dal P. M. e dall'aw. Segre, patrono della Parte Civile. Essi avevano sostenuto che tutt'al più all'imputato poteva essere riconosciuto un vizio parziale ed 11 P. M., nel chiedere la condanna a 26 anni di reclusione, aveva appunto accordato tale diminuente. Il difensore ha ribadito la tesi dell'Imputato, 11 quale ha sempre asserito di avere ucciso perchè travolto da una crisi di delirio originata dalla gelosia, L'Accusa aveva dato. Invece, ben altra fisionomia a] delitto: era stato l'esecuzione di una spietata vendetta. Contro la .sentenza, il difensore presenterà appello.

Persone citate: Carron, De Marchi, Giuranna, Rovelli, Salvatore Latino, Santostefano, Segre