Chiusa l'istruttoria sulla fine degli attori Valenti e Ferida

Chiusa l'istruttoria sulla fine degli attori Valenti e Ferida Chiusa l'istruttoria sulla fine degli attori Valenti e Ferida Collaborarono con la banda Koch e furono fucilati in "azione di guerra,, dai partigiani - A giudizio chi rubò loro i gioielli Milano, 18 ottobre. Dopo dieci anni si jconosce ora la verità — rivelata alla luce di una indagine istruttoria conclusasi oggi —, sulla fine dei due divi del cinema Osvaldo Valenti e Luisa Ferida. Per la loro collaborazione con i nazifascisti e per la parte da essi avuta nella fosca attività esplicata dalla banda del famigerato Pietro Koch, l'uomo di « Villa Triste », venivano fucilati il 29 aprile 1945 per ordine del Comando della divisione partigiana « Pasubio » in un prato nei pressi di San Siro. Le conclusioni cui è pervenuto il giudice istruttore dottor Petrucci sono state trasmesse in giornata al P. M. per la richiesta di eventuale rinvio a giudizio non contro gli autori dell'esecuzione capitale, giudicata «un'azione di guerra», ma contro i responsabili della spogliazione del denaro e dei gioielli che i due fucilati avevano con sè. Dal voluminoso incarto, ora in mano del Sostituto Procuratore della Repubblica, risulta documentata e quindi giuridicamente provata la singolare circostanza che condusse a morte i due attori dello schermo. Dopo lunghe e laboriose istanze, Osvaldo Valenti era riuscito ai primi di aprile 1945 a stabilire un rapporto personale con un comandante partigiano; era perciò in attesa di poter lasciare la divisa di ufficiale della « X Mas » per fuggire insieme a Luisa Ferida sulle montagne. Del plano di fuga aveva interessato un intimo amico, certo Toni de Larderer, il quale entrato in contatto con il comandante partigiano « Taylor » ebbe da questi l'autorizzazione a prelevare dall'Hotel Continentale di via Manzoni a Milano, dove Valenti e la Ferida alloggiavano, i due attori e a portarli in una chiesa di via Guerrazzi 14, dalla quale successivamente invece di essere avviati a un distaccamento di partigiani dell'Alta Valtellina, venivano fucilati. L'involontaria complicità del De Larderer, che si era prestato a far da tramite fra il « Taylor » e 11 Valenti, doveva invece costare la vita all'attore e a Luisa Ferida. « Taylor » si era infatti servito di Dé Larderer per convincere Valenti prima e la Ferida poi a seguirlo, avvertendo che i tedeschi e le brigate nere, a conoscenza del piano di fuga, avevano fatto circondare l'albergo per catturarli. Valenti e la Ferida continuarono a sperare, ma la loro sorte ora stata già decisa fin da quan¬ do I loro nomi erano stati associati a quelli del sinistro Koch che, si diceva, si serviva del fascino della bella attrice per indurre in tentazione antifascisti e partigiani caduti nella rete delle brigate nere per strappare loro rive¬ lazioni segrete. La sera del 29 aprile 1945 caricati tutti e due su una camionetta, venivano condotti in un prato alla periferia di S. Siro, dove li attendeva il plotone di esecuzione,

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